La storia più orrenda ritorna nel belpaese. A breve
si arriverà al numero tatuato sul
braccio e alla foto di un virus o batterio saltellante appuntata sul petto per distinguere la
gran massa della razza inferiore. La discriminazione sociale praticata dalle autorità e dalle istituzioni di ogni ordine e grado è un crimine contro l'umanità che annienta la dignità dell'essere umano. Con miss Bugiardina e mister Bur, il paradigma imperante non è più la società ma il campo di concentramento, non più Atene bensì Auschwitz.
Mi chiedevo allora come oggi, come fosse potuto
accadere che milioni di persone avessero assistito silenti all’azione violenta di uomini
che portavano via altri uomini, donne e bambini dalle loro case; a uomini che
avevano stabilito dall’alto della legge che certi loro simili a scuola e in
certi luoghi non potevano più entrare; a uomini che si credevano razza eletta,
migliore e suprema.
Con l’ingenuità di un fanciullo ero convinto che se le persone si
fossero ribellate, niente di simile sarebbe mai potuto accadere.
Ora lo so: lo vedo accadere sotto i miei occhi indignati
nell’indifferenza generale.
Da troppo tempo in Italia succedono cose ignobili
a danno della collettività. Peggio: adesso vedo bimbi lasciati fuori dalle
scuole, madri e padri minacciati di vedere segregati i propri figli in classi separate, bidelli, insegnanti e
dirigenti scolastici - in preda a un delirio isterico da sottomissione al
potere straniero - che depennano nomi e cognomi di alunni in pubblico dinanzi
ad un’infanzia sconvolta. Vedo bambini sani in quelle stesse classi fino a giugno
che nessuno prima si era mai sognato di discriminare, fino a quando un esercito
di folli eterodiretti ha stabilito che i pargoli andavano selezionati sulla
base di una marchiatura invasiva. Vedo le confessioni religiose - soprattutto la chiesa cattolica - complici e omertose.
Ricordate: chiunque assiste silente ai crimini ai
danni dei suoi simili, commessi da politicanti analfabeti e camici svenduti al miglior offerente, non è
impotente bensì complice. Il nuovo processo di Norimberga è pronto: sotto a chi tocca.
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