15.12.13

PALESTINA: UN LAGER ISRAELIANO DOVE SI MUORE DI STENTI







Gaza in emergenza umanitaria. Per i media non esiste


                                                                   di Luciano Lago 


Ultime notizie da Gaza

14.12.2013 –“Cari media italiani, Gerusalemme imbiancata è bellissima, ma qui a Gaza, dove mi trovo,  il gelo, la grandine, la pioggia, stanno aggravando la situazione, molte famiglie sono state evacuate, i campi dei rifugiati sono allagati, siamo bloccati per le strade non percorribili a causa del ghiaccio e del forte vento, la pioggia incessante entra all’interno delle nostre abitazioni, abbiamo poche ore di elettricità e nessun riscaldamento. In alcune zone, a causa della mancanza di energia gli impianti per il trattamento delle acque non funzionano e le acque contaminate si mischiano alla pioggia che invade le strade diventate fiumi. I “rifugiati”, rifugiati nei campi nella loro stessa terra, abbandonati dalle Nazioni Unite, sono coloro che stanno pagando il prezzo più alto, in Gaza ed altrove. Cari media, Gerusalemme è bellissima, molti qui sognano di vederla, ma è un diritto negato. La popolazione rinchiusa in questa striscia non può uscire. Sta continuando a piovere e l’impotenza ci assale”.

12.12.2013-Campo profughi di Jabalia – nord della Striscia di Gaza, uno dei più grandi campi profughi nella Striscia di Gaza.

“Gaza si trova adesso  davvero in gravi condizioni, per effetto del forte fronte freddo inusuale e della continua pioggia da mercoledì.. Questo ha costretto circa 800 famiglie ad evacuare le loro case ed a chiudere le scuole a causa delle enormi inondazioni e gravi danni riscontrati in alcune zone.

Alcune regioni della striscia di Gaza stanno in realtà sprofondando in acqua e si trovano nella completa oscurità dovuta  alla sospensione dell’energia elettrica da parte dell’autorità israeliana”.

Gaza centro allagato

Queste le corrispondenze da Gaza di Rosa Schiano, la coraggiosa volontaria italiana che vive da circa un anno a Gaza da dove ci segnala la disastrosa situazione umanitaria di questa popolazione (circa 1.750.000 persone) che si trova sottoposta all’assedio ed al blocco permanente (dura ormai da 6 anni) attuato dall’esercito israeliano. La situazione è enormemente peggiorata ultimamente, sia per effetto della sospensione dell’energia elettrica da parte dell’autorità di Israele che controlla tutto (somministrazione elettrica, acqua  e generi di prima necessità), sia per il freddo e la pioggia che martellano la zona. Per mancanza di energia e di combustibile ed il conseguente fermo delle pompe idrovore, la rete fognaria è totalmente straripata e manca l’acqua potabile con gravi problemi di igiene e di salute soprattutto per i bambini, le vere vittime di questa situazione.

A Gaza manca ormai tutto, il sistema sanitario già in crisi per l’embargo anche su medicinali e strumenti sanitari,si trova ulteriormente impedito dal maltempo. Il freddo acuto che ha colpito la regione crea gravi problemi ad una popolazione che già di per sé vive in condizioni di estrema povertà a causa del blocco commerciale imposto sui territori. Le autorità di Gaza hanno chiesto urgentemente aiuti umanitari e le agenzie dell’ONU hanno lanciato l’allarme per la situazione e per la grave emergenza umanitaria.

Non si sa se l’allarme dell’ONU e le richieste di aiuto avranno effetto poiché da molto tempo una cortina di silenzio avvolge tutto quello che avviene in questo lembo di terra: i media occidentali, quelli europei in particolare non ne parlano, osservano il silenzio stampa. Sembra che sia stata imposta una censura su tutte le notizie che arrivano da Gaza, non se ne deve parlare, forse potrebbe disturbare quanti ritengono e vogliono far credere che Israele sia un “baluardo della democrazia” in Medio Oriente assediato da un popolo ostile di pericolosi terroristi, i palestinesi.

Vergognoso il silenzio del governo italiano nella persona del presidente Letta il quale ultimamente si era incontrato con il leader israeliano Netanyahu il 3 Dicembre scorso a Roma e nell’incontro si è limitato a parlare di collaborazione commerciale, nel campo delle tecnologie e delle energie rinnovabili. La questione palestinese, l’assedio di Gaza, i nuovi insediamenti in Cisgiordania con relativa deportazione di palestinesi, non esistono per il governo italiano e non se ne deve parlare per non dispiacere il possente stato di Israele, alleato di ferro degli USA e della NATO.

Fonte:  controinformazione.info




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