di Gianni Lannes
Ultime notizie sul fronte bellico. Velivoli F35: Palazzo Madama approva la mozione di maggioranza. Il testo impegna l'esecutivo a non procedere ad alcun ulteriore acquisto di caccia senza l’approvazione preventiva del Parlamento. Bocciate le mozioni contrarie di Sel, M5S e parte del Pd. Il Senato ha approvato la mozione di maggioranza sugli aerei militari F35 con 202 voti favorevoli, 55 contrari e 15 astenuti. Si tratta del solito raggiro di Stato. Ecco il perché.
Secondo il ministro della guerra Mauro “non ci sono alternative credibili agli F35”. Attualmente (estate 2013) l'Italia prevede di acquistare 90 caccia F35, per una spesa di 14,3 miliardi di euro in 15 anni: dei velivoli, 60 sono nella versione a decollo convenzionale (Ctol) al costo medio di 74 milioni di euro l'uno e 30 in quella a decollo verticale (Stovl), 88 milioni di euro ad esemplare. Proprio per questi ultimi è previsto l'impiego nella portaerei. La costosissima Cavour ne potrebbe ospitare una ventina.
Per Luca Berneschi, imprenditore piemontese della meccanica, l'attività della sua azienda fa fronte agli impegni presi con Alenia Aermacchi. La commessa della Bortolotti è connessa alla costruzione del cacciabombardiere F35 Lockheed Martin, le cui attività di assemblaggio legate al primo velivolo italiano sono iniziate a metà luglio 2013 nel sito di Cameri (Novara), impianto che già da tempo ha avviato le prime consegne di ali negli Stati Uniti.
E proprio Cameri è il
punto focale del maxi-programma da "12,1 miliardi di euro in 15 anni" (la cifra oscillante e mai precisa è
stata riferita qualche giorno fa dal ministro Mario Mauro alla Camera) su cui converge l'attività di decine di aziende come
la Bortolotti, impegnate a completare le linee produttive con piattaforme di
montaggio, macchine utensili, attrezzature logistiche e tecnologiche.
Ai 90 velivoli finora confermati dall'Aeronautica militare
si aggiunge infatti una commessa più ampia per oltre 800 ali destinate
all'intero programma mondiale, con ampie ricadute industriali per le nostre
imprese, stimate globalmente dall'Aeronautica in 14,7 miliardi di dollari, di
cui un miliardo già definito. Sono più di 500 gli addetti che ad agosto
dovranno lavorare per far fronte agli impegni legati all'F35.
«Non possiamo fare diversamente - spiega il direttore
generale di Bortolotti Luca Berneschi - anche perché in caso di ritardi
incorreremmo nelle penali». Eventualità che l'azienda ha scongiurato ricorrendo
a doppi turni e straordinari per gestire allo stesso tempo la costruzione delle
piattaforme di montaggio commissionate e l'ampliamento dello stabilimento
necessario per far fronte all'aumento dell'attività. Ad agosto l'azienda
impegnerà direttamente nel progetto 45 addetti, altri 100 sono coinvolti
nell'indotto. «Per noi si tratta di un ordine che vale il 40% dei ricavi - puntualizza Berneschi - e su questa commessa abbiamo già assunto 20 persone, mentre
altre dieci entreranno a breve». Per Alenia-Aermacchi, committente delle
commesse a Cameri e partner diretto di Lokheed Martin, l'attività dell'F35 ad
oggi coinvolge nell'aeroporto militare piemontese 200 addetti, con un'attività
che ad agosto proseguirà con un impiego di personale nell'ordine del 60%.
A Cameri è impegnata anche la veneta Maltauro,
impegnata come principale contractor in una commessa da 185 milioni per la
costruzione del sito, ormai quasi interamente completato. «Abbiamo in questo
periodo un centinaio di persone all'opera - spiega il capo-progetto Gianfranco
Vicari - e si tratta di poco meno della metà del personale che sta lavorando al
completamento del sito. Per noi in Italia al momento si tratta del maggior
cantiere avviato, un progetto importante a maggior ragione alla luce del
momento di difficoltà che il nostro settore sta attraversando».
A proposito di "bombe intelligenti" o chirurgiche Jdam: la Boeing un decennio fa ha appaltato all'Alenia un kit di guida per questi ordigni, testati con "successo" dal punto di vista a stelle e strisce, in Afghanistan e Iraq.
Sull'estremità delle ali possono essere inseriti solo
missili di tipi AIM-9X Sidewinder, mentre i missili AIM-120 AMRAAM, Storm
Shadow, AGM-158 JASSM e i serbatoi di carburante possono essere inseriti nei
piloni alari. Impiegando le posizioni interne ed esterne potrebbe essere
impiegata una configurazione aria-aria con oltre otto AIM-120 e due AIM-9,
oppure una configurazione aria-terra con sei bombe da 2000 lb, due AIM-120 e due
AIM-9. Con la sua capacità di carico, l'F-35 può trasportare più armi aria-aria
e aria-terra dei suoi predecessori. Attenzione: gli esperti sanno che si tratta di un aereo bidone.
Da mesi gli F35 sono al centro di polemiche, e il ministro della
guerra Mauro non perde occasione per ribadire che la partecipazione italiana
nella realizzazione dei costosissimi jet bellici della Lockheed Martin non può essere
messa in discussione. Nelle ultime settimane sia al Senato che alla Camera
hanno prevalso le mozioni di maggioranza, che prevedono un'indagine conoscitiva
delle esigenze della Difesa e del rapporto costi-benefici, anche in vista del
Consiglio europeo della Difesa che si terrà nel mese di dicembre. In altri termini: una foglia di fico. Si prende tempo, ingannando l'opinione pubblica.
La spesa per la difesa in Europa "non è né
"unica", né "coordinata" fra i 27 Stati membri" e
questo crea "una pluralità di eserciti nazionali più piccoli e meno
capaci", ha detto oggi il ministro. "Ciascuno va sostanzialmente per
la sua strada - ha sottolineato - sia in termini di sviluppi futuri, sia anche
di tagli che vengono apportati alle proprie forze armate".
"La spesa per la difesa in Europa - ha aggiunto Mauro -
è in leggero declino, da alcuni anni a questa parte”. In realtà l'Europa spende più che la Russia,
la Cina e il Giappone messi insieme, come riportato dall’autorevole fonte
indipendente Sipri.
"Se guardiamo ai dati del 2011 - ha chiarito ancora
Mauro - i Paesi europei hanno speso nel complesso 29,2 miliardi di euro
nell'acquisizione di sistemi ed equipaggiamenti. Di questi solo 7,3 miliardi,
pari a circa il 25%, sono andati a programmi di acquisizione condotti in
cooperazione fra due o più Paesi dell'Unione. Per la restante parte, ciascuno
ha fatte per sé".
"Se guardiamo alla spesa in Ricerca e Sviluppo - ha
continuato il ministro citando i dati dell'Agenzia europea della Difesa -
vediamo che i Paesi dell'Unione, nel complesso, hanno speso 9 miliardi di euro.
Gli Stati Uniti, da soli, hanno speso sette volte quella cifra. Nel settore
specifico della Ricerca Tecnologica i paesi europei hanno speso in totale 2,15
miliardi. Ciononostante, ancora una volta, lo hanno fatto essenzialmente sulla
base di programmi nazionali: solo il 13,2% della spesa nei programmi di Ricerca
Tecnologica è andata a progetti congiunti fra due o più Paesi".
Per il titolare bellico di via XX Settembre, in futuro
"la Nato dovrà rimanere un vitale pilastro della sicurezza
collettiva", ma allo stesso tempo è indispensabile che l'Europa sappia
assumere "più ampie responsabilità in materia di sicurezza internazionale"
e non svolgere solo un ruolo di "crocerossina" giungendo solo "a
sostegno di operazioni, contribuendo sul piano umanitario o economico".
"Si dice che se ci ritiriamo dal programma degli F35
non avremo penali. Ma abbiamo già speso 3 miliardi e mezzo di euro per la
portaerei Cavour che dovrebbe ospitare gli F35 a decollo verticale. Allora non
capiremmo per quale ragione abbiamo speso quei soldi". Così il ministro
della Difesa Mario Mauro, nel corso di una audizione al Senato davanti alle
commissioni congiunte di Difesa, Esteri e Politiche europee, è tornato a
difendere la partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter.
Le parole del ministro hanno suscitato la reazione dei
parlamentari di Sinistra, Ecologia e Libertà, a cominciare dal deputato Giulio
Marcon. "Oggi il ministro Mauro ha affermato che sarebbero già stati spesi
alcuni miliardi di euro per adeguare la portaerei Cavour alle esigenze di
decollo e atterraggio dei caccia F35. Si tratta di una notizia molto grave. Si
viene a sapere, in modo estemporaneo e senza alcun dettaglio sui costi, che
avremmo già speso 3,5 miliardi di euro solo per l'adeguamento della portaerei
Cavour: in questo modo i costi degli F35 aumentano ancora, fino a 18 miliardi
di euro".
"È molto grave - ha proseguito Marcon - che si venga a
sapere una notizia così importante, senza che ci sia stata prima un'informativa
dettagliata e completa: le informazioni fornite dal ministro arrivano in modo
opaco e incompleto. Il Parlamento - ha continuato il deputato Sel - è tenuto all'oscuro
di come sta procedendo il programma sugli F35. Mauro faccia il Ministro della
Difesa e non quello della guerra".
Ciao Gianni
RispondiEliminaCome al solito ci lasci sempre delle perle. Tempo fa' lessi che in Germania sono in vigore 2 costituzioni: una per gli allocchi, di facciata, L'altra quella che usano veramente.
Sembra che la Germania sia sotto occupazione Vera, perché il Terzo Reich non ha mai firmato la resa, ma bensi la wehrmacht, con Deniz.
Quindi sono ancora in guerra. Data la storia della resa italiana, anche qui e' sicuramente cosi': il fascismo mai la firmo.
Ce' la possibilità di tirar fuori dei documenti in merito?
Ancora documenti e prove? L'anno scorso ho pubblicato il libro IL GRANDE FRATELLO. STRATEGIE DEL DOMINIO. L'unico errore è stato pubblicarlo con la Draco Edizioni di Modena!
RispondiEliminaMica ne ho bisogno Io, la vedo la situazione. Giusto per i San tommaso
EliminaIL GRANDE FRATELLO. STRATEGIE DEL DOMINIO. E poi questa inchiesta contiene già prove e riferimenti!
Eliminala solita opposizione di facciata...
RispondiEliminafanno i pacifisti solo per fare un pò di stile, un governo 5 stelle o della "sinistra radicale" avrebbe acquistato comunque il bidone35
Gianni non ho una fonte attendibile però ho sentito dire che l'f35 si attiva solo se autorizzato dalla "difesa" yankee praticamente come acquistare una macchina e il venditore si tiene le chiavi...
cosa puoi dirmi a riguardo?
lelamedispadaccinonero.blogspot.it
Quante bugie, quanti disastri sulla pelle degli Italiani e per nostro male sulla pelle degli altri popoli.
RispondiEliminaFranco Gabrielli ci dovrebbe proteggere dal ministro Mario Mauro
invece di perdere tempo a guardarsi allo specchio,8 MILA ETTARI DELLA MIA TERRA sono andati in cenere per le loro vane promesse a cui noi stupidi si continua a credere,si preferisce acquistare armi da guerra piuttosto che Canadair,( come è stato scritto su un giornale locale 'gli incendi per la Sardegna non sono un emergenza ma una ferita,che si riapre puntuale ogni anno.
E ogni volta fà più male'
Questi due uomini licenziati perchè incapaci,questo l'ho detto io.
Il vero problema è il popolo italiano che tollera tutto questo schifo ma non l'arresta con un rivolta generale!
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