di
Gianni Lannes
L'ultima
menzogna odierna, veicolata dagli organi di disinformazione: «Le
vittime di coronavirus sono complessivamente 6.077 ». La verità è
la prima a cadere in tempi di guerra o di epidemia.
Dove
ho visto quelle strade così vuote? Dove mi sono imbattuto in quegli
individui con gli scafandri che sterilizzano gli ambienti? Ah, si, al
cinema e nei racconti di fantascienza. Ho sentito un pupazzo nei
palazzi di Roma che ripeteva di non prendere adesso il covid 19,
perché a settembre esce il modello 20. Illusioni: isolare,
disinfettare, spaventare, terrorizzare, limitare, rinchiudere, segregare, imprigionare, confinare,
arrestare. Essere sia pure infetti, certifica la scienza, non vuol
dire assolutamente essere ammalati. Domani (24 marzo 2020) termina la
quarantena. Dal confine al confino: la dimensione in cui il diritto
civile è sospeso nella contemporaneità.
L'emergenza perenne, anzi ormai infinita nello Stivale (isole incluse), arresta la democrazia incompiuta in Italia. Non solo: annichilisce a colpi di decreti, direttive e circolari lo Stato di diritto, mentre il Parlamento è latitante; dsal canto suo l'opposizione parolaia si è squagliata. La Costituzione repubblicana italiana è stata sospesa con un pretesto falsificato dalle autorità di ogni ordine e grado, amplificato dai mass media (tv, radio e giornali). Anche il giornalismo in Italia ha abdicato al ruolo fondamentale di controllo del potere, di ogni sistema di dominio. La malattia non nasce nel belpaese, ma viene fatta passare per tale, a partire dai politicanti italidioti. Manca solo il terremoto in questa assurda situazione di costrizione.
Nell'era
dell'analfabetismo funzionale, il Coronavirus non è il nuovo
arrivato come si vuol far credere. Infatti, è noto almeno dagli anni
’50 del XX secolo. È un virus ubiquitario, insomma risulta
presente ovunque. Attenzione, però, non é un virus stagionale. Può
infettare o provocare malattia durante tutto l’anno, anche se
durante la stagione fredda la sua incidenza aumenta sensibilmente. Il
virus è noto per mutare ciclicamente. Il cosiddetto “nuovo
coronavirus” abitualmente è poco virulento e generalmente almeno
il 50 per cento della popolazione infettata non presenta alcun
sintomo. La mortalità globale per l’attuale Coronavirus - sovente
asintomatico - si attesta attorno all’1,5 per cento. La
variazione ciclica-stagionale del Coronavirus del 2019 (il cosiddetto
CoVID-19) non ha generato un virus particolarmente virulento: la
maggior parte delle infezioni rimane asintomatico e fra chi si ammala
circa l’80 per cento ha pochi sintomi o nessuno, il 14 per cento ha
sintomi respiratori richiedenti una valutazione ospedaliera ed
eventualmente il ricovero, il 5 per cento richiede un ricovero in
Terapia Intensiva.
Se
si osserva la distribuzione della mortalità, si nota come questa sia
inferiore a quella della Cina e non porti a morte le persone sotto ai
60 anni. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità i morti con
Coronavirus presentavano almeno 2-3 co-patologie cardiorespiratorie
preesistenti. Si tratta di uno scompenso provocato dal covid 19, a dimostrazione
che l’aggressività virale è bassissima: non si tratta di un
virus, come molti hanno scritto, che “risparmia i bambini ed i
giovani”, ma di un agente che colpisce tutti, ma data la bassa
virulenza, è tale da non provocare malattia o mortalità in chi è
sano.
I
morti con Coronavirus sono morti perché l’infezione virale - al
pari di qualsiasi altra infezione virale o batterica - ha portato a
scompensare a livello cardio-respiratorio persone già ammalate ed a
rischio di morte in caso di scompenso. L’influenza ed il virus
dell’influenza (Orthomixoviridae) invece, oltre a portare a morte
le persone già ammalate tramite uno stesso meccanismo, presenta una
virulenza ben maggiore: sono ben noti casi di giovani adulti, anche
sani, che si ammalano gravemente con polmoniti virali severissime ed
un alto tasso di mortalità (dati ISTAT). La virulenza e la mortalità
per Coronavirus non sono preoccupanti (come percentuale totale e come
distribuzione per l’età.Un dato deve indurre la riflessione: il
numero di malati “immediato” appare superiore alle capacità del
sistema sanitario di ogni nazione. Questo appare in Italia in parte
per l’alto tasso di popolazione con un’età media più elevata
che il resto della popolazione delle altre Nazioni. Il problema di
base - ammesso che esista - dato che come abbiamo visto richiede la
Terapia Intensiva il 5 per cento delle persone infettate (in Italia
fra il 5-10 per cento) e non si registrano morti fra le persone non
ricoverate in Terapia Intensiva (morti che sono pazienti con una età
media di vita attorno agli 80 anni, affetti da multiple patologie,
eccetera), non ha un legame logico con le misure intraprese.
Alcuni
giustificano tali misure con l’idea “di rallentare la diffusione
del virus, in modo che il sistema sanitario possa prendersi a carico
i malati in maniera adeguata su due-tre mesi. Tuttavia le misure
intraprese non sono state intraprese con questa idea (“ridurre i contagi al di sotto di un rapporto 1:2
per eradicare il virus”); inoltre non corrispondono ai
maggiori dati epidemiologici in corso (lo studio apparso sul New
England Journal of Medicine, in relazione ai dati di Wuan). È anche
interessante notare come l’uso di misure di quarantena volte al
contenimento della malattia non si sia dimostrata utile per
ridurre il picco.
Un
altro fatto non corrispondente a realtà è che il Sistema Sanitario
Italiano “è al collasso”. L'aumento improvviso dei casi ha
incontrato una situazione già satura, dopo un decennio di tagli alla
sanità per pubblica a favore delle spese militari, dunque
indipendentemente dal covid-19. Quindi il problema non è di incubare
una malattia mortale che sta sterminando in maniera indiscriminata la
popolazione, portando a malattia milioni e milioni di morti, bensì
un rapido aumento di pazienti per la terapia intensiva - in un
sistema numericamente ridotto ai minimi termini anche di personale -
con una mortalità in cifre che attualmente è ben al di sotto di
quello di altre patologie che costantemente flagellano la popolazione
causando un numero di decisamente maggiore. Allora, non si comprende
la risposta in restrizioni civili e sociali, nonché il panico che
viene costantemente alimentato dal governo italiano e dai suoi
esperti.
Il
Coronavirus come tutti gli anni e come tutti i virus a diffusione
respiratoria, è presente in tutta Europa, oltre che in tutto il
Mondo. In Italia chi ha sospeso la libertà ritiene che contingentare
tutta la nazione possa servire a qualcosa. E poi? Ad un certo punto,
prima o poi, sarà necessario riaprire. Oggi, domani o dopodomani. Il
virus non è stagionale, ma è presente dappertutto. Pertanto un
isolamento non ha alcun senso: o si porta avanti all'infinito
l'isolamento, oppure ad un certo punto bisogna rendersi conto che il
virus (non mortale) è ovunque. Chi ha imposto l’isolamento a più
o meno 60 milioni di persone, non conosce le basi minime della
Epidemiologia e della Logica, oltre ai fondamenti della Politica. O
forse coltiva progetti totalitari. Blaterano sempre a reti unificate
i sedicenti esperti. È assai grave che la politica abdichi
apertamente alla medicocrazia (non una scienza ma una una disciplina
scientista paragonabile alla fobocrazia), subalterna al dettato
dell'economia e della speculazione finanziaria. Nel gioco di
interessi economici inimmaginabili per il comune mortale italiano,
l'esperto di turno (non neutrale) fornisce l'aura della
scientificità. Eppure la scienza, per definizione, è sempre
parziale, provvisoria, fatta di ricerca e non di dogmi. La presunta
competenza assoluta e totalitaria dell'esperto (Burioni, Ricciardi e
così via) ostentata in cifre, tabelle, grafici, ha azzittito e
deresponsabilizzato milioni di persone, la cui facoltà di giudizio
viene in tal modo intaccata ed erosa. Il giudizio dell'esperto è il
responso definitivo, l'istanza suprema indiscutibile e non
criticabile, pena l'etichettatura di “complottista”. La sua
autorità (sgangherata) s staglia nella sfera nebulosa
dell'eccezione. L'esperto, in ogni caso, per definizione, non è lo
scienziato. Ecco perché l'abbandono fideistico ai poteri della sua
perizia (nuova superstizione dei tempi correnti) nasconde pericoli
imponderabili. La politica non può limitarsi ad eseguire le
indicazioni discutibili degli esperti, ma deve ricercare il bene
comune, attraverso l'individuazione dei fini.
Comunque,
a rigor di logica, delle due l'una. Il metodo utilizzato dal governo
del Conte bis funziona o non funziona? Se funziona la conseguenza
logica è che bisogna continuare su questa strada ad oltranza. Il
metodo non funziona: cosa si fa in questi casi? Si abbandona tutto;
si continua così; si inaspriscono le misure coercitive. Nel primo
caso si dimostra che era tutta una farsa (se blocco tutto con 100
infetti e sblocco tutto con 50 mila infetti, allora quanto ho
intrapreso prima non aveva senso); nel secondo caso non c’è una
conseguenza logica (se non funziona, non possono continuare così),
oppure inasprisco le misure. In nessun caso è previsto di allentare
la morsa sulla popolazione. Ma quando avverrà perché la gestione
della situazione è inefficace - si darà dimostrazione che tutte le
misure non sono utili; infatti non lo sono. La strategia intrapresa
non ha alcun senso, poiché ci si basa su presupposti erronei e si
continua con scelte altrettanto erronee e pericolose, a livello
sociale, economico e politico. Non si ha un sistema completamente
“chiuso” (sarebbe impossibile) ed anche se questo si potesse
ottenere, alla riapertura il mondo esterno sarebbe nella stessa
condizione. Si ammala gravemente fino a morire, solamente la persona
anziana e con comorbilità. Gli altri possono essere asintomatici o
con pochi sintomi. Inoltre, il sistema di monitoraggio utilizzato
attualmente non ha alcuna utilità (il tasso di infezione reale è
ampiamente sottostimato perché parecchie persone sono asintomatiche)
e la presa in carico del problema cercando di chiudere tutto
(impossibile) senza pensare a come uscire dal problema, dimostra a
voler ben pensare ad una ingenuità ed ignoranza abissale, a pensar
male fa pensare invece ad una volontà per affossare l’Italia sul
piano sociale, economico e culturale. Le strategie messe in campo
sono palesemente inadeguate: si attende che il male arrivi e si
dispieghi, e poi a caccia di cure impossibili o di vaccini
inesistenti.
A
chi giova? Indubbiamente ne approfittano in tanti a danno della
collettività: chi “governa” sia pure per conto terzi, nonché
l'OMS e le solite multinazionali. Non a caso, il Consiglio d’Europa
in passato ha svolto numerose interrogazioni parlamentari convocando
e denunciando proprio l’OMS per sospetto “procurato allarme
pandemia”. È innegabile il “senso di panico” che viene a
generarsi e che, fra l’altro, nasce dall’acquisizione di
informazioni mediate e manipolate ad arte per condizionare il
comportamento di un popolo, al fine di indebolirlo in tutti i sensi.
Tutta
la politica italiana è attualmente incapace di essere all'altezza
dei tempi. In ogni caso, non possiamo più permetterci un politica
all'inseguimento degli eventi, fatta di banali raccomandazioni ed
imposizioni, tanta retorica buonista, poco sapere scientifico e
niente progetto per il futuro.
Città
irreali e paesi spettrali: il mosaico di un'Italia irriconoscibile,
segregata a forza a vuota di vita. Un belpaese dove rischiano i più
deboli e più anziani insieme ai diseredati, a quelli che una casa ed
un lavoro non ce l'hanno. Non c'è nessuna poesia in questo sfacelo
di cui è responsabile l'inquilino di Palazzo Chigi e tutto
l'esecutivo - al gran completo - grulpiddino. E che dire dell'esempio
edificante offerto dal capo dello Stato Sergio Mattarella, che dalla
dichiarazione dello stato d'emergenza (31 gennaio 2020) ha seguitato
imperterrito a girare l'Italia incontrando migliaia di persone?
L'igiene
del corpo è fondamentale è importante, ma è fondamentale quella
dello spirito, soprattutto dei bambini a cui è stato negato
addirittura il gioco all'aria aperta sotto la luce benefica del sole.
Mai come adesso, nonostante la vulgata dominante infarcita di luoghi
comuni e pregiudizi, è necessario stare vicini, uniti, contaminarci,
non renderci immuni uno all'altro. Messi al confino, adesso siamo
chiamati a pensare e a combattere per la libertà.
Riferimenti:
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https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
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http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2019&codLeg=70621&parte=1%20&serie=null#page=19
https://notizie.virgilio.it/coronavirus-italia-quanti-contagi-dove-diretta-23-03-20-1311707?ref=libero
http://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2020/03/22/coronavirus-borrelli-oggi-3.957-malati-e-651-morti-in-piu_9cb2508b-e545-439e-ae72-3df20d417621.html
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