di Gianni Lannes
Parola di Giuseppe Conte, primo ministro pro tempore: "Crisi epidemiologica in corso. Chiusura in via prudenziale delle scuole"! Una misura governativa drastica senza alcun approfondimento tecnico e scientifico. Un procurato allarme per una situazione di pericolo che non c'è. Il Conte bis straparla già del sovraffollamento degli ospedali, senza averne cognizione diretta e reale. L'inquilino non eletto di Palazzo Chigi è un premonitore, ha la sfera di cristallo, o forse ha studiato bene il copione che gli hanno inviato in tempo reale dagli United States of America? L'importante per l'autorità tricolore è seguitare ad iniettare paura nel corpo sociale. Quella mandata in onda è una finzione che umilia l'Italia ed il popolo italiano dinanzi al mondo e danneggia enormemente il nostro il paese. Non c'è nessuna emergenza, la peste dilagante non c'è. Chiudere i musei, le scuole e le università è una violenza autoritaria contro la cultura, contro il sapere, contro il buon senso. E' tutto così assurdo, ma ancora più grottesco è che la società civile non reagisca e non si ribelli a questa imposizione totalitaria priva di un qualsivoglia fondamento epidemiologico. Non siamo all'apocalisse. Sono riusciti non solo a dividere in maniera marcata l'Italia tra nord e sud, ma nelle stesse città, paesi e quartieri. L'obiettivo è l'isolamento sociale di ogni individuo. L'esperimento imposto dall'estero funziona nel belpaese senza memoria e senza sovranità, rimorchiato passivamente dagli eventi. In un'Italia dove l'indifferenza e la diffidenza sono tra i valori predominanti, adesso con le nuove "norme igieniche" per scongiurare la peste, lo Stato autorizza a tenere le distanze dal nostro prossimo. Grave, anzi gravissimo: oggi è vietato andare a scuola, peggio, addirittura stare insieme agli altri. E tutti accettano passivamente questa assurda costrizione. L'epidemia è la scusa più bella che ci sia, così la pandemia tutte le regole civili porta via.
Parola di Giuseppe Conte, primo ministro pro tempore: "Crisi epidemiologica in corso. Chiusura in via prudenziale delle scuole"! Una misura governativa drastica senza alcun approfondimento tecnico e scientifico. Un procurato allarme per una situazione di pericolo che non c'è. Il Conte bis straparla già del sovraffollamento degli ospedali, senza averne cognizione diretta e reale. L'inquilino non eletto di Palazzo Chigi è un premonitore, ha la sfera di cristallo, o forse ha studiato bene il copione che gli hanno inviato in tempo reale dagli United States of America? L'importante per l'autorità tricolore è seguitare ad iniettare paura nel corpo sociale. Quella mandata in onda è una finzione che umilia l'Italia ed il popolo italiano dinanzi al mondo e danneggia enormemente il nostro il paese. Non c'è nessuna emergenza, la peste dilagante non c'è. Chiudere i musei, le scuole e le università è una violenza autoritaria contro la cultura, contro il sapere, contro il buon senso. E' tutto così assurdo, ma ancora più grottesco è che la società civile non reagisca e non si ribelli a questa imposizione totalitaria priva di un qualsivoglia fondamento epidemiologico. Non siamo all'apocalisse. Sono riusciti non solo a dividere in maniera marcata l'Italia tra nord e sud, ma nelle stesse città, paesi e quartieri. L'obiettivo è l'isolamento sociale di ogni individuo. L'esperimento imposto dall'estero funziona nel belpaese senza memoria e senza sovranità, rimorchiato passivamente dagli eventi. In un'Italia dove l'indifferenza e la diffidenza sono tra i valori predominanti, adesso con le nuove "norme igieniche" per scongiurare la peste, lo Stato autorizza a tenere le distanze dal nostro prossimo. Grave, anzi gravissimo: oggi è vietato andare a scuola, peggio, addirittura stare insieme agli altri. E tutti accettano passivamente questa assurda costrizione. L'epidemia è la scusa più bella che ci sia, così la pandemia tutte le regole civili porta via.