26.3.20

CORONAVIRUS: COLPO DI STATO IN GAZZETTA UFFICIALE!


di Gianni Lannes

In Italia sempre più divieti, a fronte di un folle fallimento governativo che ha imprigionato la libertà di tutti, senza arrestare la famigerata epidemia. Ad oggi il numero dei caduti è di 8.171 persone. Chi comanda per "conto terzi", è allergico pure alla democrazia, come attestano i seguenti fatti inequivocabili ed incontrovertibili.   

Roma, 31 gennaio 2020

«Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 le misure di cui all’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020 sono estese all’intero territorio nazionale. Sull’intero territorio nazionale è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico» recita l'articolo 1 del decreto legge 25 marzo 2020, numero 19. 

Bene. Perfetto? Ecco un'altra prova lampante della deriva totalitaria in corso d'opera, intorbidita all'incompetenza manifesta (Conte in una conferenza stampa si è definito appunto "non competente"). 

Peggio: l'esecutivo non rispetta le regole democratiche con l'avallo della più "elevata" carica statale. Parlamento tricolore esautorato, anzi proprio eliminato, ovvero non considerato dal decreto legge 25 marzo 2020, numero 19, annunciato da un comunicato stampa della presidenza del consiglio dei ministri (datato 24 marzo 2020), emanato ieri dal capo pro tempore dello Stato. L'atto istituzionale reca la firma di Sergio Mattarella, Giuseppe Conte e dei ministri Speranza, Bonafede e Gualtieri. Eppure l'articolo 77 della Costituzione Repubblicana parla chiaro:

«Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall'inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione». 

Addirittura l'articolo 6 del predetto decreto legge 25 marzo 2020, numero 19, stabilisce incredibilmente:

«Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge».

È forse una violazione della Costituzione senza precedenti nella storia repubblicana dell'Italia? Nella fretta, il capo dello Stato, il presidente del consiglio e i ministri (firmatari anche di ordinanze e direttive), hanno commesso un gravissimo e indubbio errore scientifico con valenza giuridica, addirittura negli atti approvati. Infatti, in tutti i provvedimenti a partire dal decreto legge 23 febbraio 2020, numero 6, viene sempre confuso l'agente morboso in circolazione, ovvero il nuovo Corononarivus (Sars CoV 2) con la malattia (Covid-19), perfino nelle ordinanze del ministro Speranza, appollaiato sul ramo salute. Una svista virale o peggio? Ecco cosa riporta testualmente il decreto legge 19/2020, in premessa e all'articolo 1, comma 1:

«Tenuto conto che l’organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato la pandemia da COVID-19; Preso atto dell’evolversi della situazione epidemiologica, del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e dell’incremento dei casi e dei decessi notificati all’Organizzazione mondiale della sanità; Ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di emanare nuove disposizioni per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, adottando adeguate e proporzionate misure di contrasto e contenimento alla diffusione del predetto virus... Misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19... Per contenere e contrastare i rischi sanitari derivanti dalla diffusione del virus COVID-19...».

Analfabetismo funzionale - per dirla con il linguista Tullio De Mauro - assolutamente ingiustificabile in chi rappresenta l'intera nazione, a maggior ragione in una situazione critica. Eppure, anche gli alunni della scuola media sanno che il Gruppo di Studio sul Coronavirus (CSG), espressione del Comitato internazionale per la tassonomia dei virus (International Committee on Taxonomy of Viruses) ha classificato ufficialmente con il nome di “SARS-CoV-2” il virus provvisoriamente chiamato dalle autorità sanitarie internazionali 2019-nCoV e responsabile dei casi di COVID-19 (Corona Virus Disease). Il CSG - responsabile di definire la classificazione ufficiale dei virus e la tassonomia della famiglia dei Coronaviridae - dopo aver valutato la novità del patogeno umano e sulla base della filogenesi, della tassonomia e della pratica consolidata, ha associato formalmente questo virus con il coronavirus che causa la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoVs, Severe acute respiratory syndrome coronaviruses) classificandolo, appunto, come Severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2). Inoltre, per facilitare la comunicazione, il Gruppo di Studio sul Coronavirus ha proposto di utilizzare, per i singoli isolati, la convenzione di classificazione: SARS-CoV-2.

Mentre il contagio avanza indisturbato in Italia, con il pretesto della “crisi sanitaria”, gli inquilini pro tempore del Quirinale e di Palazzo Chigi hanno sospeso la democrazia a tempo indeterminato, segregando in casa più o meno 60 milioni di cittadine e cittadini italiani, inclusi neonati e bambini.

Dunque, com'è possibile che il garante istituzionale massimo della Costituzione e del “popolo sovrano”, unitamente all'intero governo capeggiato da Giuseppe Conte, al gran completo di ministri e sottosegretari, avvalendosi di un comitato tecnico -scientifico e di illustri luminari quali il professor Walter Ricciardi, unitamente al tuttologo tv Roberto Burioni ("bocciato" a più riprese nelle prove accademiche per una cattedra universitaria in alcune università italiane), abbia commesso e reiterato per un mese intero e in molteplici provvedimenti dello Stato, un errore tanto clamoroso? È mai possibile nutrire fiducia in chi denota ai vertici dello Stato una preparazione condominiale ed una competenza decisionale inqualificabile, marcata da svarioni così grossolani?


Alla data del 25 marzo, in base ai dati pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) nel sito dedicato al focolaio da nuovo coronavirus, sono stati notificati complessivamente «416.916 casi confermati in laboratorio di COVID-19, di cui 18.565 decessi». In realtà, almeno in Italia, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, la situazione non è ancora definita relativamente alle cause di morte delle vittime. «Le confermo che al momento l'ISS sta analizzando i dati di tutti i deceduti COVID positivi nel paese. Non sono al momento disponibili criteri certi per etichettare i decessi come causati da Coronavirus» mi ha testualmente riferito - via posta elettronica - ieri 24 marzo 2020, il dottor Graziano Onder, responsabile dell'ISS, incaricato di analizzare la situazione. Ma allora, perché autorità italiane e mass media lasciano ad intendere che tutti i i morti siano stati causati unicamente ed esclusivamente dal nuovo coronavirus?
 
Il 30 gennaio 2020, dopo la seconda riunione del Comitato di sicurezza, il direttore generale dell’OMS aveva già dichiarato il focolaio internazionale da SARS-CoV-2 un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (Public Health Emergency of International Concern - PHEIC), come sancito nel Regolamento sanitario internazionale (International Health Regulations, IHR, 2005). Il 31 gennaio 2020 il consiglio dei ministri approva la «dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischi sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili». Perché lo Stato italiano, vale a dire il governo ed il presidente della repubblica, non hanno dato massimo risalto alla crisi sanitaria che prevista e riconosciuta a livello internazionale dall'OMS? Il professor Silvio Brusafero, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, in una conferenza stampa andata in onda proprio il 31 gennaio del corrente anno, aveva dichiarato: «I casi in Italia erano attesi». Infatti, il 9 gennaio 2020 l'OMS ha dichiarato ufficialmente (ovvero informato anche lo Stato italiano) che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell'uomo, provvisoriamente chiamato 2010 -nCoV e classificato in seguito ufficialmente con il nome di SARS-CoV-2. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale. L'11 febbraio, l'OMS ha annunciato ce la la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata covid-19 (Corona Virus Disease). In sostanza, le autorità italiane ben sapevano che a breve, un'epidemia avrebbe investito anche il nostro Paese. Perché non sono state attivate immediatamente efficaci e concrete misure di prevenzione e profilassi? Il 30 gennaio scorso era saltato fuori il caso di due turisti cinesi infetti a Roma, Poi, il 21 febbraio vengono trovati un focolaio di infezione in Lombardia, nel Lodigiano, e un secondo a Vo' euganeo, in Veneto. Nel gro di pochi giorni veniamo travolti da un bollettino quotidiano di casi confermati che si allarga a tutt' Italia. Ancora il 22, 25 e 29 febbraio, il primo ministro Giuseppe Conte in tre distinte conferenza stampa, conferma e ripete che non “c'è alcun rischio e pericolo, addirittura che l'Italia è un paese più sicuro degli altri”., mentre nel frattempo fono al 6 marzo 2020, il presidente della Repubblica gira l'Italia, incontrando migliaia di persone, come se niente fosse mai accaduto. Di cisa è garante l'attuale capo dello Stato? Non garantisce nulla e nessuno: né la Costituzione né l'ignara popolazione., ormai agli arresti domiciliari mediante un trattamento sanitario obbligatori e di massa. Ma è proprio così che si affronta un'emergenza di questa portata, dopo aver sottratto ingenti risorse economiche agli ospedali, previa chiusura di interi e numerosi reparti vitali? Come si gestisce una crisi epidemiologica se il Parlamento è messo dal governo in condizione di procedere a stento e a singhiozzo, dunque incapace di controllare alcunché?A chi giova, o meglio a chi fa comodo una situazione che colpisce la salute del popolo italiano ed al contempo ha annichilito l'economia della nazione?
L'arma vincente è la paura? Lo Stato amplifica a dismisura la minaccia virale, per impadronirsi totalmente e senza più alcun controllo della nostra libertà e portare definitivamente in rovina l'Italia? C'è un giudice almeno a Berlino?

 Riferimenti:

http://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-38/14376

http://www.parlamento.it/home

https://temi.camera.it/leg18/provvedimento/iniziative-per-prevenire-e-contrastare-la-diffusione-del-nuovo-coronavirus.html

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/23/20G00020/sg

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-03-25&atto.codiceRedazionale=20G00035&elenco30giorni=true

https://www.ecdc.europa.eu/en/current-risk-assessment-novel-coronavirus-situation
https://www.who.int/dg/speeches/detail/who-director-general-s-opening-remarks-at-the-media-briefing-on-covid-19---11-marc