di
Gianni Lannes
Umani non più soggetti di diritti, ma oggetti, peggio, codici a barre. Nottetempo hanno mutato il paradigma, ormai dell'inciviltà totalitaria. Se a livello scientifico
esistono note regole generali di prevenzione e se i microorganismi che ci
possono infettare sono milioni, che senso ha concentrarsi su un solo
virus? Follie multinazionali imposte alla gente contro la ragione, in nome e per conto di un nuovo ordine mondiale teso a schiavizzare l'umanità. Nel frattempo: dall'isolamento al campo
di concentramento, dall'app al microchip. La parola d'ordine imperante è distanziare, separare, dividere; esattamente il contrario e l'opposto della socialità e dell'empatia. Noi umani non siamo automi eterodiretti come i crassi politicanti sulla scena, o docili cavie. Quella in atto è democrazia o regime? Tanto per
cominciare:
«Si
prendono delle persone giovani, si vaccinano e poi si prova ad
infettarle» pontifica in televisione RAI (ex servizio pubblico)
nella trasmissione del giullare di corte Fabio Fazio e senza alcun
contraddittorio, tale Roberto Burioni. In una recente intervista a
Sky tg24, lo stesso televirologo della domenica sera ha pure
dichiarato: «La cosa importante: dei sistemi di tracciamento che
permettano di identificare ed isolare per davvero, non come stiamo
facendo adesso, che noi isoliamo le persone a casa loro. Come si fa
ad isolare una persona che magari vive in un appartamento di 70 metri
metri quadri. È molto
difficile. Noi dobbiamo isolare per davvero le persone. Dobbiamo
isolarle in strutture apposite per impedire che il contagio vada
avanti».
Burioni
cosa propone: direttamente il lager o basta il campo di
annientamento? Quando inizieranno le deportazioni in Italia? Abbiamo quasi un migliaio di parlamentari,
chiediamogli un piccolo sacrificio per il belpaese. Le cavie più
adatte, sono i deputati e senatori visto che hanno tutti a cuore il
nostro paese. Se il governo del Conte bis vuole prelevare le persone
da casa e isolarle, si potrebbe iniziare proprio da Burioni, Ricciardi, Guerra, poi a
seguire Conte, Speranza, Azzolina, Zingaretti, Di Maio, Renzi, Prodi, Mattarella, Monti,
Salvini, Meloni, Berlusconi, Grillo e così via. Allora, per Burioni
premio Mengele o trattamento sanitario obbligatorio? Dalle famiglie mi
suggeriscono la seconda che ho appena scritto. E sia. Ma quando verranno a prendere i nostri cari, qualcuno si opporrà? Alle forze dell'ordine in Italia, presto ordineranno anche di sparare sulla popolazione civile che non si arrende alla dittatura e non vuole ossequiare regole fuorilegge? La prigionia corrente è fatta di catene mentali. In ogni caso, questo è
il tempo di una nuova Resistenza.
Che dite: la cura è peggiore del male? La soluzione al nuovo coronavirus? Detenzione sanitaria. Andare a prelevare ed isolare le persone che stanno bene dalle loro famiglie? Prende sempre più corpo l’idea - già espressa dal Direttore esecutivo per le emergenze pandemiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità al soldo della Gates Foundation - di relegare gli asintomatici positivi in apposite “strutture di degenza”. Magari caserme oppure stadi come in Cile? Ci chiediamo - e domandiamo a chi propone queste misure autoritarie, o meglio dal sapore dittatoriale - che danni psicologici e fisici possa causare l’isolamento di una persona, soprattutto se anziana, asintomatica positiva o anche solo considerata a rischio. Forse non ce ne rendiamo conto, ma l’allontanamento forzato dai propri cari aumenta il rischio di reagire male a cure troppo invasive, così come la possibilità concreta di infettarsi o peggiorare il proprio quadro clinico a contatto con altri malati e in un contesto depressivo.
L’isolamento
non potrà fermare il coronavirus. Vi è prova di contagi avvenuti in
Cina, in Usa e in Germania nel periodo dell’incubazione. (The New
England Journal of Medicine, Transmission of 2019-nCoV Infection from
an Asymptomatic Contact in Germany). Non solo: è tipico delle
infezioni respiratorie diffondersi soprattutto in pazienti
a-sintomatici che non manifestano l’infezione. A spiegarlo è
Stefano Petti, docente al Dipartimento di Malattie infettive e Salute
Pubblica della'Università La Sapienza di Roma. Giarda caso, la
stessa università, dove proprio l'inqualificabile Roberto Burioni
non è riuscito a superare il concorso per una cattedra, nonostante i
partecipanti fossero assai scarsi di numero. Per la cronaca
documentata: Burioni ("mister so tutto io") non ha superato gli esami a cattedra anche alle
università di Camerino e Catanzaro. Attualmente è impiegato al San
Raffaele, una struttura privata fondata e diretta per decenni dal
famigerato don Luigi Maria Verzè. Ergo: Burioni non è un
epidemiologo, anzi, non ha neanche i titoli accademici per parlare in un condominio, figuriamoci ad una nazione.
Cosa attende l'Autorità giudiziaria a rinviarlo a giudizio per
“procurato allarme”?
Ecco cosa ne pensa un vero esperto, qualificato e stimato, il professor Stefano Petti:
«Non
è proprio il caso di preoccuparci. I virus a trasmissione aerea sono
trasmessi anche dai ‘portatori precoci’, ossia da chi si trova
nel periodo dell’incubazione, è un fatto risaputo, perciò i
cordoni sanitari sono una misura primitiva, di quando si ignorava il
comportamento dei virus. Il Sars CoV-2 non è rischioso per le
persone sane. I dati e l’esperienza ci confermano che le morti da
patogeni opportunisti sono assai più frequenti negli
immunodepressi.È allarmismo, infatti. E di questo è anche colpa
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha decretato il
massimo livello di allerta per questo virus. L’infezione non si
trasmette con un singolo microrganismo ma con un numero minimo, la
cosiddetta carica minima infettante. Che, nel caso del coronavirus,
patogeno semi-opportunista, deve essere alta. Cioè per ammalarsi è
necessario inalare molti microorganismi in un tempo relativamente
breve. Se il nostro stato di salute è buono occorre un contatto
assai prolungato per infettarsi. Nello studio di Sarna e colleghi del
2018, i virus respiratori (tuttiI i tipi, compresi molti coronavirus e
rhinovirus), sono molto più frequenti nei bambini asintomatici che
in quelli con infezioni profonde dell’apparato respiratorio.
Teniamo presente che nella popolazione i bambini “apparentemente”
sani sono molti di più rispetto a quelli malati. Le persone sane non
dovrebbero preoccuparsi. Ricordiamoci sempre di migliorare il sonno,
limitare lo stress e assumere tutti i nutrienti necessari
quotidianamente perché questi elementi rinforzano la nostra
immunità. Pensiamo agli atleti. Nel lavoro di Valtonen e colleghi
del 2019, si parla proprio di raffreddore e di atleti di alto
livello.Vi sono norme di precauzione per i virus aerei, altre per
quelli a trasmissione sanguigna, altre per quelli trasmessi dagli
alimenti e dall’acqua, altre per quelli con vettore (insetti).
Osserviamo per esempio i casi di sospetta influenza in Europa (le
cosiddette ILI influence-like illness e ARI acute respiratory
infections): secondo l’osservatorio europeo ECDC sono molto meno
della metà i casi in cui è coinvolto il virus influenzale (in
questa stagione sono solo 1/4, cioè 200.000 su 850.000 campioni
delle presunte influenze, secondo la Tabella 1 del report mensile
dell’ECDC) e in una buona parte di questi i virus isolati non sono
quelli del vaccino (128.000 su 200.000). Ecco anche perché la
vaccinazione, che si basa sul controllo di un singolo o a massimo tre
o quattro microrganismi è un metodo primitivo di prevenzione delle
malattie infettive».
A
maggior riprova di quanto evidenziato dal professor Petti,
ecco lo studio apparso sul New England Journal of Medicine. A partire
dal 1 gennaio a Wuhuan, meno del 10% dei casi identificati è stato
al mercato. Oltre il 90% si è infettato per via interumana. Ma
attenzione: più del 70% dei casi non ha avuto contatti con persone
che presentavano sintomi respiratori, è perciò assai probabile che
in più del 70% dei casi la sorgente è stata un soggetto
asintomatico. Ecco perché la quarantena non può funzionare.
L'ultima novità da Honk Kong: "contagiosi anche prima dei sintomi". Insomma, fanno di tutto per spaventare le persone. Ma in Italia tranquilli come sempre. Entro
il 2025 la app diverrà obbligatoria per tutti, ma poi non basterà
perché molti gireranno senza cellulare, e allora servirà altro.
Allora microchip incorporato nel corpo per tutti, nessuno o quasi
escluso. Moriranno molti poliziotti e carabinieri ma anche membri
delle forze armate, perché molti come me non si faranno
microchippare senza combattere da coloro mandati a prelevare in stile
stasi o gestapo i cittadini nelle proprie abitazioni. E senz’altro
ci sarà chi instaurerà una resistenza armata cittadina. Certo
useranno i droni nei contesti urbani per uccidere come in Medioriente
i cittadini restii a farsi microchippare da questi psicopatici
prezzolati. Ci vogliono tutti microchippare per trasformarci in
fantocci telecomandati: eccitarci o sedarci con un bottone. La app
che ti squilla se ti si avvicina uno che è positivo. Poi cosa dirà
la app anche la religione, se è massone o meno, ebreo, “negro” a
livello ematico. Questo copione è già andato in onda nel film Free State of Jones. Il vero pericoo non è il virus a corona, ma la tecnocrazia che, grazie all'arrendevolezza generale, ha scalzato la democrazia e la libertà.
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
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