di
Gianni Lannes
Profitto,
potere e schiavitù disumana. Grazie ad una pandemia provvidenziale
ampiamente prevista dai soliti noti (meritevoli di lavori forzati per l'eternità), che non ha un'origine scientificamente accertata, milioni di persone
sono confinate in casa da un virus manovrato dall'estero e a provvedimenti antidemocratici (ed incostituzionali), sparso e
diretto in tutto il mondo o quasi. Nel frattempo, il sistema di
dominio mondiale cambia in un lampo il paradigma imperante,
innescando una sorveglianza elettronica globale da tempo pianificata
nei minimi dettagli.
Il
futuro è già presente: sempre interconnessi, come bambini e ragazzini nel belpaese grazie alla mostruosa, disastrosa e diseducativa "didattica a distanza" lanciata con tempismo virale dal ministro grillino Azzolina (quella accusata di aver copiato la sua tesi da alcuni manuali specialistici). Il micidiale 5G: una scommessa affaristica decollata in sordina per il controllo del
XXI secolo. Vale a dire: una partita per il dominio della popolazione
della Terra che si gioca dentro ai suoi dati personali e di
conseguenza ai suoi intimi pensieri. L'Intelligenza Artificiale, apparentemente innocua, si è
insinuata nelle vite umane in modo meno plateale dei robot umanoidi che bazzicano l'immaginario collettivo.
Giorno dopo giorno si è fusa nelle umane esistenze, avvolgendole in
una rete di algoritmi che scandisce le attività quotidiane. Un mondo
apparentemente magico dove Intelligenze Artificiali dalle voci
apparentemente rassicuranti ricordano cosa sta per succedere e cosa
sarebbe meglio fare. Un algoritmo suggerisce agli umani i prodotti
che desiderano dopo aver appreso in un lampo i gusti e i bisogni
dagli acquisti precedenti, mentre sui social
network
un altro algoritmo, in base ai like
concessi,
stabilisce quali post bisogna vedere. Altri algoritmi suggeriscono la
musica da ascoltare e i programmi da visionare in televisione. Adesso
l'Intelligenza Artificiale all'interno di ogni telefono mobile guida
gli umani attraverso i percorsi stradali, rispondendo al solo comando
della voce. Anzi, ricorda agli umani persino a che ora hanno
l'appuntamento, o che sta per passare l'autobus che normalmente
prendono per tornare a casa. Questi “angeli custodi” si
sostituiranno agli umani? Gli algoritmi si nutrono di noi, dei nostri
dati sensibili. Sono
le meraviglie di Big
Data:
grazie ai vostri like
e ai vostri click,
le multinazionali vi conoscono meglio dei vostri famigliari più
stretti, e non è un’iperbole, ma uno studio nordamericano di un
lustro fa, relativo alle capacità predittive delle intelligenze
artificiali combinate ai social.
La gente in Italia pensa, illudendosi, che il 4 maggio 2020 sarà finalmente libera. Il verbo è disarmante: tracciare e testare i contatti sociali. Ecco che il Corriere della Sera (25 marzo 2020) ospita in prima piano un editoriale a firma nientedimeno che di Vittorio Colao (il super commissario chiamato da Mattarella, pardon dal Conte bis, per "ricostruire" l'Italia: incredibile, sic!), sulla necessità di usare i telefonini degli utenti per tracciarli, e tracciarne capillarmente i dati individuali, ovviamente tutto per il bene della nuova società ai tempi del Coronavirus. I concetti sono stati ribaditi anche il giorno di Pasqua. Si tratta di un autentico manifesto di Carnevale, se la farsa non si tradurrà in una prossima tragedia. Non solo di ciò che si appresterà a fare il mega esperto nella task force che, verosimilmente, serve a lanciarlo verso Palazzo Chigi, ma per l’effettivo innesco del totalitarismo elettronico italiano, su modello di quello cinese e coreano, espressamente citati, infatti, quali esempi virtuosi.
Lo scontato bocconiano Colao blatera con banale disinvoltura di «hi–tech decisivo contro la crisi»; di «individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali»; di «tracciare e testare i contatti sociali», cosa «possibile solo se si utilizzeranno i dati delle reti mobili insieme a una app dedicata con GPS». Orwell forse non avrebbe ideato di meglio per annichilire gli esseri umani. Testuali parole, alla lettera del Colao di turno:
«Coronavirus, i nostri dati solo per salvarci. E poi per uscire dalla crisi. Usare dati personali per fronteggiare il Coronavirus è pericoloso per il futuro della democrazia e dei diritti individuali. Lo ha sostenuto sul Financial Times Yuval Harari - autore di bestseller globali come Sapiens e Homo Deus - che vede con preoccupazione la tentazione di ricorrere alla tecnologia per fronteggiare il virus, legittimando oggi strumenti di sorveglianza sociale che potrebbero domani diventare permanenti. Harari preferirebbe che i dati fossero utilizzati individualmente dai cittadini per autotutelarsi, senza aprire la porta alla gestione degli Stati che - come Israele, dove vive - potrebbero scavalcare il Parlamento e dare accesso all’intelligence dell’esercito a tutti i dati privati. Pensando prima al breve termine e non al nodo democratico di lungo termine, sono convinto che non utilizzare dati individuali per fronteggiare la crisi Coronavirus e soprattutto per uscire in maniera controllata, efficiente e sicura dal lockdown sarebbe un errore per l’Italia e l’Europa intera. Eclissata rapidamente la soluzione britannica dell’immunità di gregge, tutti i Paesi europei si sono convinti che l’unica strategia che preserva i sistemi sanitari e permette di ridurre le vittime è quella del blocco immediato - con le chiusure e la distanza sociale - seguito da fasi di «allentamento guardingo» delle misure di soppressione, pronti a reintrodurle se i focolai riprendono. Una strategia chiamata di «martello e danza»: martellare subito il virus chiedendo alla popolazione di stare a casa; alternare azioni selettive quando i contagi scendono, intervenendo rapidamente con azioni mirate geograficamente, per tipo di popolazione e per settori di attività, sulla base del rischio di contagio. Per farlo, governi, amministratori e autorità di pubblica sicurezza avranno bisogno di informazioni granulari e freschissime. Potremo trovarci con aree «pulite» e aree limitrofe più contagiate, fabbriche in grado di ripartire ma sistemi distributivi non sicuri, cittadini vulnerabili esposti al rischio e giovani in grado - e desiderosi - di tirarsi su le maniche e ripartire. Non si potrà aprire indiscriminatamente, ma la pressione sociale - e il costo economico - richiederanno decisioni flessibili e tempestive. Disporre di informazioni sulla localizzazione di contagiati, esser in grado informare la popolazione sul livello di rischio, tracciare e testare i contatti sociali per fare quarantene selettive e non di massa, assicurarsi che i nuovi focolai vengano contenuti impedendo la circolazione a popolazioni ristrette, scoraggiare i movimenti in aree ad alto rischio: tutte queste saranno attività possibili solo se si utilizzeranno i dati delle reti mobili in congiunzione a una app dedicata con Gps. Che servirebbe anche a comunicare direttamente e molto specificamente per Paese e per quartiere, se necessario, come è stato fatto in Corea del Sud o Cina. Harari direbbe che questo vuol dire sacrificare, per un periodo, la privacy dei cittadini. Mi domando quale italiano non vorrebbe esser avvisato immediatamente e decidere di fare un tampone se fosse stato a contatto con un contagiato. O se i bergamaschi alla fine del loro incubo non sarebbero contenti di sapere che, se riprendesse un focolaio, sarebbero immediatamente informati su livelli e località a rischio. E, guardando oltre, come pensiamo di rassicurare i turisti per indurli a tornare nei nostri alberghi senza informazioni online molto dettagliate e trasparenti che li rassicurino? La bozza di progetto che circola (chiamata Trace, Test, Treat) va nella giusta direzione e potrebbe esser anche più coraggiosa. I dati possono esser pseudonomizzati (che vuol dire: non anonimi, ma neanche trasparenti) e si potrebbe prevedere per le forze dell’ordine la possibilità di intervenire individualmente e assicurare la rapidità e l’efficacia della “danza” dei prossimi mesi. Non credo che in Italia avremmo visto tanta gente a sciare, o in Gran Bretagna tanta gente nei parchi, se gli sconsiderati avessero saputo che erano tutti identificabili (e in pericolo). Resta valida l’obiezione sul rischio antidemocratico di lungo periodo che Harari, da storico, giustamente fa. Le risposte sono due. Innanzitutto la fase di emergenza avrà termine con un vaccino o con una immunità di massa. Non si tratta di spiare tutti per sempre, ma di salvare vite per una fase che richiede norme temporanee. E in secondo luogo, come è avvenuto per le comunicazioni digitali criptate in caso di rischi terroristici, in Europa e in Italia abbiamo saputo negli ultimi 20 anni introdurre sistemi di garanzia parlamentari e regolamentari che tutelano le libertà individuali e la privacy, permettendo tuttavia alle forze di sicurezza di difendere le nostre comunità e società. L’emergenza Coronavirus si può affrontare preservando entrambi gli obiettivi cari a noi europei».
Peraltro, Il Corriere del 15 aprile 2020, ha informato l'opinione pubblica che il comitato di salute pubblica, appena sorto dal nulla (dove presto sarà rispedito con un calcione ben assestato, sempre che gli italiani si sveglino dal letargo), ha deciso di «sostituire l’autocertificazione su carta che abbiamo imparato a conoscere in queste settimane di quarantena con un’app da scaricare sul telefonino». In fondo, si tratta del tremendo sogno che si avvera di Gianroberto Casaleggio: il suo partito è finalmente al capolinea, ma l’incubo distopico di una società della trasparenza totale, guidata da un computer e di un’umanità ridotta ad un insieme di puntini terminali sulla rete, purtoppo sembra tragicamente realizzarsi sotto i nostri occhi prigionieri. In Gaia, il video-manifesto della Casaleggio associati, la democrazia informatica è previsto si realizzi proprio con questa trasparenza assoluta, in un mondo totalmente interconnesso (Internet of Things, 5G). Soprattutto, come dice il video, in un mondo in cui solo una miliardata scarsa di terrestri sopravvive ad una micidiale guerra batteriologica.
La
tecnocrazia ha scalzato la democrazia incompiuta. Dagli eletti ai
burotecnici. Siore e siori, ecco a voi l'uomo nuovo: il supertecnico.
Nel mondo che non crede più a niente, se non appunto alla tecnica,
il salvatore non può che essere un tecnico di livello planetario, mentre la salvezza si
traduce nella sottomissione dell’umanità al verbo insindacabile
del progresso. Comunque, non si sa bene a quale titolo formale sia
stata nominata - ormai gli abusi di potere istituzionali dei vertici
italopitechi dello Stato tricolore, avallati dal Mattarella, non si contano più - fatto sta
che ha preso corpo la squadra
a
matrice Bilderberg,
per
la “fase 2”, una sorta di supereroi muniti di apposita immunità
penale, che a quanto pare deciderà del futuro degli italiani.
Singolare coincidenza: il capo dell’inedito organismo
extra-istituzionale chiamato a gestire il ritorno alla vita
extra-domestica degli italiani, porta il nome della star di sistema,
ossia Vittorio Colao, ovvero il supermanager di Verizon, già capo
assoluto della Vodafone planetaria, frequentatore del Club Bilderberg
insieme al segretario di Stato vaticano, tale Parolin. Toc, toc: c'è un giudice almeno a Berlino?
Ma
chi è Colao? La
Central Intelligence Agency applaude. Un
articolo di Bloomberg risalente al 2010 narra come questo
tecnoburocrate si sarebbe accompagnato con il direttore generale
dell’MI-6 (i servizi segreti esteri dei Windsor) John Sawer nei
locali della British Petroleum per organizzare il supporto a Tony
Hayward, all'epoca nei guai per il disastro del greggio nel Golfo del
Messico. Ma procediamo oltre. Per 20 anni alla guida di Vodafone,
Colao scala l’azienda fino al vertice assoluto. Così giunge ad
avere «rapporti professionali e personali» con Bill Gates. A
proposito, come mai il 28 febbraio 2020 il capo dello Stato Sergio
Mattarella ha ricevuto al Quirinale il presidente della Microsoft? Di
lui, Bill Ford, l’amministratore delegato del colosso General
Atlantic, ha detto: «condivide la nostra costante convinzione nelle
macro tendenze che stanno guidando la crescita, compresa la
transizione verso un’economia digitale e l’effetto trasformativo
che avrà il 5G sul settore tecnologico».
L’azienda
che Colao oggi dirige, il colosso delle TLC nordamericano Verizon,
fece parlare di sé ai tempi dello scandalo Snowden, in epoca Obama. Saltò fuori all'epoca, un ordine del tribunale top secret che
richiedeva all’azienda di consegnare tutti i dati delle chiamate
degli utenti alla NSA. Quello che ci attende è una società
totalitaria che Eric Arthur Blair ossia George Orwell - il quale come
massimo della distopia concepiva i microfoni nei boschi - deve andare
a nascondersi. Con i vostri movimenti tracceranno le vostre vite, le
vostre frequentazioni, i vostri gusti; grazie alle pagine che
leggete, grazie ai vostri messaggi, conosceranno i vostri pensieri,
anche quelli più intimi, persino quelli in embrione e prossimi
venturi. Per caso, anni fa qualcuno si accorse che Facebook conosceva la
situazione sentimentale degli utenti meglio degli utenti stessi,
sapeva se un rapporto stava per scoppiare semplicemente osservando il
comportamento online delle persone.
Oggi è noto come il "capitalismo di sorveglianza", ma anche nelle sconfinate contrade del Partito Comunista Cinese, a cui si è ispirato Walter Ricciardi (già a capo dell'Istituto Superiore di sanità, poi promosso a rappresentante italiano presso l'OMS nell'intervista all'Espresso dell'1 marzo 2020) a sua volta ispiratore del governo grulpiddino, il totalitarismo elettronico è realtà conclamata: se scrivi cose non gradite ti viene prima cancellato il commento e poi la possibilità di viaggiare, di ottenere autorizzazioni o permessi, di accedere a mutui, a carte di credito, eccetera eccetera; ad assicurare l’efficienza del regime repressivo-preventivo nell’era dell’algoritmocrazia, già funzionano sistemi di sorveglianza con telecamere a riconoscimento facciale e persino tecnologia di ricostruzione del volto a partire dal DNA (DNA phenotyping).
Oggi è noto come il "capitalismo di sorveglianza", ma anche nelle sconfinate contrade del Partito Comunista Cinese, a cui si è ispirato Walter Ricciardi (già a capo dell'Istituto Superiore di sanità, poi promosso a rappresentante italiano presso l'OMS nell'intervista all'Espresso dell'1 marzo 2020) a sua volta ispiratore del governo grulpiddino, il totalitarismo elettronico è realtà conclamata: se scrivi cose non gradite ti viene prima cancellato il commento e poi la possibilità di viaggiare, di ottenere autorizzazioni o permessi, di accedere a mutui, a carte di credito, eccetera eccetera; ad assicurare l’efficienza del regime repressivo-preventivo nell’era dell’algoritmocrazia, già funzionano sistemi di sorveglianza con telecamere a riconoscimento facciale e persino tecnologia di ricostruzione del volto a partire dal DNA (DNA phenotyping).
Insomma,
un cambio di paradigma nel Nuovo Ordine Mondiale, ora invocato
persino dal quotidiano dei vescovi italiani Avvenire («Coronavirus.
È il momento di gettare le basi per un nuovo ordine mondiale»),
rngraziato dal Conte bis con un'apposita lettera pubblicata in
risalto. A chi ha piazzato Colao, quindi, non interessano più (solo)
i soldi e le banche, bensì il controllo capillare, intimo e profondo
della società e dell’individuo. Interessante come i 17 “esperti”
oltre a godere di uno scudo penale - lo annota il Corriere - abbiano
sottoscritto «un obbligo di riservatezza che vieta loro di fare
qualsiasi dichiarazione pubblica». Tradotto: elaborano ed emettono
decisioni che riguardano la vita e la libertà di milioni di
cittadini, e lo fanno protetti dalla più assoluta segretezza.
Sottolineando ed evidenziando ancora quanto ha scritto sul Corsera
proprio Colao:
«La
bozza di progetto che circola (chiamata Trace, Test, Treat) va nella
giusta direzione e potrebbe esser anche più coraggiosa. I dati
possono essere pseudoanonimizzati (che vuol dire: non anonimi, ma
neanche trasparenti) e si potrebbe prevedere per le forze dell’ordine
la possibilità di intervenire individualmente e assicurare la
rapidità e l’efficacia della “danza” dei prossimi mesi».
Il
discorso non fa una grinza, se si riconosce il meccanismo del
bipensiero orwelliano, quello per cui si può sostenere
simultaneamente un concetto ed il suo contrario («la guerra è
pace», «la libertà è schiavitù», «l’ignoranza è forza»):
sei anonimo, ma ti manderemo le forze dell’ordine ad «intervenire
direttamente» con «rapidità ed efficacia». Il romanzo 1984
di George Orwell pubblicato nel 1949, spiega, illumina, toglie
dall'ombra, la sorveglianza numerica mondializzata, e l'era della
post verità, quella dove la verità vera diventa secondaria. Forse
non a caso, il 31 marzo 2016, a Boston, un certo Matteo Renzi,
accompagnato da tale Scalfarotto, combinò un accordo (all'oscuro del
Parlamento italiano) per cedere all'IBM (la multinazionale già in
affari con Hitler per la conta e lo sterminio degli ebrei), i dati
sanitari sensibili della popolazione italiana, in cambio di un
investimento in Italia di appena 150 milioni di dollari. Il “progetto
Watson” è partito in Lombardia a livello di sperimentazione
all'insaputa dei 3 milioni di cittadini residenti, anche in virtù
dell'accordo con l'allora presidente Roberto Maroni della Lega. Chi
ha chiesto proprio nel belpaese di istituire il fascicolo sanitario
elettronico? Risposta banale: l'IBM, che infatti è stata
accontentata guarda caso, dal governicchio Renzi. E chi ha puntato
sui “farmaci elettronici”. Semplice: la famigerata Glaxo Smith
Kline.
I padroncini globali del vapore esigono e pretendono il controllo dei corpi, non più solo il denaro. L'articolo datato 12 aprile 2020 sul giornale Il Corriere della Sera è illuminante. Secondo Bill Gates per riprendere le attività lavorative dopo la pandemia sarà utile che tutti abbiano certificati digitali anti Covid-19.
E non solo: «alla fine avremo alcuni certificati digitali per mostrare chi si è ripreso o è stato testato di recente o quando abbiamo un vaccino che lo ha ricevuto». Icertificati digitali a cui Gates fa riferimento sono “quantum-dot tattoos” impiantabili dall’uomo su cui i ricercatori del MIT stanno lavorando come un modo per tenere un registro delle vaccinazioni. La ricerca del team del MIT, pubblicata nel novembre 2019 sulla rivista Science Translational Medicine, spiega come il “tatuaggio” invisibile che accompagna il vaccino è un modello costituito da minuscoli punti quantici - minuscoli cristalli semiconduttori che riflettono la luce - che brillano sotto la luce infrarossa. I tatuaggi a punti quantici implicano l’applicazione di microneedle a base di zucchero dissolvibili che contengono un vaccino e “punti quantici” a base di rame fluorescente incorporati all’interno di capsule biocompatibili su scala micron. Dopo che i microneedes si dissolvono sotto la pelle, lasciano i punti quantici incapsulati i cui schemi possono essere letti per identificare il vaccino che è stato somministrato. La Bill and Melinda Gates Foundation ha finanziato questo progetto del MIT. Infatti, secondo la rivista Scientific American, il progetto del MIT è nato in seguito a una richiesta diretta dello stesso Bill Gates. Sempre la fondazione Gates è tra i sostenitori della partnership Cepi che ha finanziato la nordamericana Moderna, alll'opera sulle prime fiale di un vaccino sperimentale anti Coronavirus pronto per essere testato sull’essere umano. «Un giorno è possibile che questo approccio” invisibile “possa creare nuove possibilità per l’archiviazione dei dati e le applicazioni vaccinali che potrebbero migliorare il modo in cui viene fornita l’assistenza medica, in particolare nei paesi in via di sviluppo»ha dichiarato il professor Robert Langer del MIT, autore senior della predetta ricerca. In sostanza, i tatuaggi a punti quantici che archiviano dati sanitari e le vaccinazioni a cui sta lavorando il MIT (finanziato dalla Gates Foudation) sono proprio le certificazioni digitali menzionate dal co-fondatore di Microsoft per riprendere le attività lavorative durante la pandemia di Covid-19.
I tatuaggi a punti quantici saranno probabilmente integrati con un’altra impresa sempre finanziata dalla fondazione Gates, denominata “ID2020”, un ambizioso progetto lanciato dalla Id Alliance, per risolvere il problema di oltre 1 miliardo di persone che vivono senza un’identità ufficialmente riconosciuta. Come si legge nel portale di ID2020, oltre a Microsoft, l’Alleanza conta su altre quattro società: Accenture, IDEO, Gavi e la Fondazione Rockefeller. L’alleanza ID2020 ha lanciato un nuovo programma di identità digitale combinato ai vaccini al suo vertice annuale a New York nel settembre 2019, in collaborazione con il governo del Bangladesh, l’Alleanza globale per i Vaccini Gavi e nuovi partner nel governo, nel mondo accademico e nel soccorso umanitario. Il programma per sfruttare l’immunizzazione come opportunità per stabilire l’identità digitale è stato presentato da ID2020 in collaborazione con il programma Access to Information (a2i) del governo del Bangladesh, la direzione generale dei servizi sanitari e Gavi. Attualmente, il modo più fattibile per implementare l’identità digitale è mediante smartphone o impianti di microchip RFID. Il progetto è sostenuto dalle Nazioni Unite ed è stato incorporato nell’iniziativa degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite già nel 2016. Prove alla mano, l'OMS è sul libro paga della Gates Foundation almeno da tre lustri.
Progresso? Piuttosto, allontanamento forzato dall'umanità. È in atto una macroscopica regressione etica che si riflette inesorabilmente in diseguaglianze socioeconomiche, dominate da un nuovo ordine mondiale. Realtà e illusione: la presunta “salvezza”
sanitaria si traduce in sottomissione. La sicurezza senza libertà si
chiama prigione. La libertà persa una volta, è smarrita per sempre. E nulla sarà più come prima.
Riferimenti:
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Bilderberg-sceglie-Italia-dal-7-al-10-giugno-Torino-club-fondato-da-Rockefeller-584cdab6-3ffd-489a-9589-47436c5b2bd3.html#foto-1
https://id2020.org/alliance
https://www.freedompress.it/borghi-attacca-conte-membri-task-force-chiedono-immunita-viene-in-aula-a-decisioni-gia-prese/
http://www.governo.it/it/articolo/task-force-la-fase-2-il-comitato-di-esperti-materia-economica-e-sociale/14453
https://www.youtube.com/watch?v=SZDAS0IUF5U
https://bilderbergmeetings.org/meetings/meeting-2018/participants-2018
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=rockefeller
https://www.globalresearch.ca/the-economic-corporate-oligarchy-of-the-world/5386794
https://www.quirinale.it/elementi/45471
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ibm
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=colao
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=5g
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=grillo
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=ricciardi
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=gates
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=grande+fratello
http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2013/11/un-mondo-di-esseri-inferiori-da.html
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https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=rockefeller
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http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2013/11/un-mondo-di-esseri-inferiori-da.html
Gianni
Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
Gianni
Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia terme,
2017.
Gianni
Lannes, VACCINI CAVE CIVII E MIITARI, Nexus edizioni, Battaglia
terme, 2018.