24.5.20

ITALIA: CARNEVALE TUTTO L'ANNO O PER SEMPRE?



di Gianni Lannes

Il desiderio di qualsiasi dittatura: il controllo totalitario ed autoritario della vita umana, in qualsiasi ambito. L'emergenza non è sanitaria, bensì democratica. L'unica epidemia virale è quella rappresentata dalla stupidità dilagante nelle istituzioni e nella società. Ecco il collaudato sistema del bastone e della carota. Dopo mesi di prigionia agli arresti domiciliari si apre qualche spiraglio, ma è pura illusione, frutto del condizionamento collettivo. Nel belpaese, privo di libertà, indipendenza e sovranità, si è giunti alla follia istituzionale della mascherina, più che altro un deleterio bavaglio in attesa del guinzaglio elettronico, una sorta di condizionamento sociale, privo, a rigor di logica scientifica, di qualsiasi efficacia sanitaria. Eppure, tanti - trasformati in fantocci e marionette telecomandate - la indossano senza sapere i rischi che corrono per la loro salute.

Va in onda non più la fantascienza ma l'anticipazione del reale, in una nazione dove aumenta l'ignoranza. Il processo preconfezionato secondo una sequenza regolare e prevedibile (finestra di Overton) si propone psicologicamente di preparare la gente al peggio, insomma li si fa abituare all'idea. Non a caso politicanti e mass media per mesi hanno iniettato la paura nel corpo sociale, al fine di ottenere uno stato generale di angoscia collettiva. La politica, in fondo, quando non è sterile burionata o finto litigio a beneficio delle telecamere, è l'arte di far fare agli altri ciò che si vuole, se necessario servendosi della forza, ovvero della violenza legalizzata dallo Stato che ne detiene il monopolio. Le persone spaventate per lungo tempo dalle istituzioni e dai simulacri televisivi dei televirologi prezzolati ma accademicamente somari, perdono la capacità di pensare lucidamente.

La popolazione accetta l'imposizione, anzi l'introietta in modo che essa, resa passiva fin dalla più tenera età, da una cortina fumogena di banalità, sia assolutamente incapace di ragionare criticamente sulle scelte di un governo eterodiretto da interessi speculativi - per giunta – stranieri.

A partire dal 1992, dopo la cruenta eliminazione di Falcone e Borsellino nonché nell'intermezzo stragistico, l'approdo al largo di Civitavecchia del Britannia dei Windsor - l'Italia è docilmente sottomessa, come non mai, alle esigenze dei gruppi di potere e delle multinazionali del crimine, dedite all'instaurazione di un nuovo ordine mondiale.

La politica-spettacolo e la religione dell'apparire in uno Stivale dove i rifiuti d'ogni genere si riciclano soltanto in politica. Insomma, fiumi di retorica e tanta demagogia. Chi crede supinamente nella verità offerta al pubblico? Che cosa accadrebbe se si scoprisse che quanto si conosce del mondo non è altro che una menzogna tirata a lucido? Davvero la realtà è quella che si profila sotto il nostro sguardo, o piuttosto una manipolazione, una lotta per il potere.

Dove si è rintanata la società civile? Oggi le persone non hanno nulla in comune e gli individui conducono le loro esistenze accomunate dal consumo, comunque in uno stato di solitudine interiore. Questa mancanza di unità consente a qualsiasi governo per conto terzi, di mantenersi sulla poltrona e di soggiogare una popolazione smarrita, la cui mancanza di emozioni ed empatia, impedisce di comunicare e di ribellarsi. Oggi il reale è retto dal principio di simulazione. La verità è la realtà assoluta senza la minima soggettività umana. Si tratta di un mutamento apocalittico difficilmente prevedibile nei suoi sviluppi futuri. Chi ha scritto e mandato in onda il testo del mondo futuro? Che fare? Spegnere la televisione e accendere la mente. Passare dal pensiero critico all'azione costruttiva, dall'economia all'etica.


Riferimenti:



Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.