di
Gianni Lannes
«Siamo
tutti consapevoli che in Italia c'è un grande risparmio privato, e
sicuramente questa è una delle ragioni di forza della nostra
economia. Ci sono tanti progetti, vedremo a tempo debito» parole di
Conte Giuseppe da Volturara Appula. Detto e fatto?
In
Italia c'è un grande risparmio privato: il Conte bis inizia
a consolidare le basi per una patrimoniale. Dopo la libertà
sottratta con un colpo di Stato in Gazzetta Ufficiale avallato
dall'inquilino del Quirinale, grazie a un Parlamento latitante, ora
il sedicente avvocato del popolo, si accinge a mettere le mani sui
risparmi degli italiani, considerati di fatto alla stregua di sudditi
e cavie da spremere?
Per caso, c'è il rischio di una patrimoniale? In effetti le dichiarazioni del primo ministro pro tempore sono a dir poco ambigue e non escluderebbero l'ipotetico scenario temuto, poiché lo Stato si impegna a prendere denaro in prestito dall'Eu a tassi usurai.
L'esponente
dell'esecutivo grulpiddino all'inizio di maggio aveva categoricamente
escluso il ricorso alla patrimoniale. Per tentare di
uscire da questo abisso provocato dagli stessi governanti (per conto terzi), i medesimi stanno
innalzando il debito pubblico al 160 per cento del Pil. Il bis Conte
aveva fatto sapere che il debito del nostro Paese rimane sostenibile
"nel quadro di un
risparmio privato molto cospicuo e di una resilienza particolarmente
spiccata del nostro intero sistema economico", assicurando che
la maggior parte del debito aggiuntivo che bisognerà collocare per
fronteggiare la crisi "sarà coperta dal programma di acquisti
della Bce".
Tuttavia
le recenti parole ambigue del bis Conte hanno inevitabilmente creato
un caos, provocando un sentimento di ansia e paura ai danni dei
cittadini italiani. Va ricordato che il Partito democratico aveva
avanzato la folle idea della Covid tax: si tratta di un contributo di
solidarietà deducibile che si applicherebbe nel 2020 e nel 2021 e
che comporterebbe un esborso aggiuntivo compreso tra 110 euro e
54mila euro l'anno. Il Pd aveva presentato alla Camera un emendamento
intitolato “Proposta contributo di solidarietà per redditi Irpef
superiori a 80.000 euro lordi annui”: il testo prevede delle
aliquote variabili dal 4% oltre 80mila euro all'8% oltre il milione
per un valore di 1,25 miliardi di euro e per un totale di 803.741
contribuenti (che corrispondono all'1,95% del totale contribuenti
Irpef che sono circa 41,2 milioni).
Quanto
al prelievo forzoso, c'è un illustre precedente: infatti nella notte
fra il 9 e 10 luglio, 1992, l'allora primo ministro Giuliano Amato,
mise le mani sui conti correnti degli ignari italiani. Agli
innumerevoli smemorati, ai tanti scettici, ai negazionisti ad
oltranza e a qualche minus habens del belpaese, raccomando la
disamina del decreto legge numero 333 dell'11 luglio 1992, convertito
nella legge 8 agosto 1992, numero 359, nonché lo studio approfondito
del famigerato Trattato di Lisbona (introdotto in Italia in virtù
della firma di Prodi e D'Alema, ed il beneplacito di sua emittenza
Berlusconi). A proposito: i grullini ormai stravaccati su poltrone e
cadreghini di Roma - che una volta minacciavano fuoco e fiamme contro
l'iniquo sistema di potere - giacciono sempre in crasso letargo
governativo? Ma chi si crede di essere Conte? Forse il casalino che tiene a cuccia gli italopitechi?
https://www.ilsole24ore.com/art/conte-governo-amico-popolo-e-risparmi-italiani-AEcByPvE?refresh_ce=1
https://www.youtube.com/watch?v=9JztWZNiUKM
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/05/coronavirus-stato-demergenza-infinita.html
Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.
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Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO, Draco edizioni, Modena, 2012.