di Gianni Lannes
Arrivano
dalle stelle e ridisegnano il mondo. Non sono alieni, sembrano però extraterrestri. Sono il
dono divino dell'universo e noi li maltrattiamo senza riguardo e
tanta offesa. Non sono uomini in miniatura, bensì talenti di giganti
della libertà.
I
bambini non li ascoltiamo con il cuore, non li proteggiamo con
determinazione, non li rispettiamo con educazione, forse non li
amiamo con l'anima. Eppure, per paradosso della storia, proprio
adesso, nella stagione del disamore, i bambini sembrano protetti dal
virus disumano che ha stravolto le nostre vite. Il nuovo coronavirus,
Sars Cov 2, così ribattezzato, evita più della peste i bambini.
Sarà per via di un antidoto naturale?
L'ultimo
virus a corona, la paura collettiva, l'isolamento forzato, la
sopraffazione autoritaria, la menzogna istituzionale, la verità
manipolata, l'ipocrisia generale, l'ignoranza dilagante, il profitto
a tutti i costi, l'essere umano mercificato, l'indifferenza disumana,
la degradazione morale del mondo. Dinanzi alla concreta prospettiva
della morte improvvisa, tutto diventa più intenso. Anche la
ricchezza più sfacciata scopre di non poter comprare l'immunità.
Quando si ha a che fare con il pericolo della nuda vita, la caduta
improvvisa delle apparenze rivela lo spaesamento dell'alterità.
Dentro e fuori. La minaccia è potenzialmente tra noi. I confini sono
ormai porosi. Il male può annidarsi ovunque. Il virus non è
cattivo: è un microorganismo che non nutre sentimenti ostili. E' un
puro numero: l'assoluto grado zero, quello forse segnerà il
passaggio cruciale di paradigma, dall'economia all'etica. Per
fortuna, più di qualcuno ha afferrato la genesi dell'esperimento
globale, mandato in onda sotto i nostri occhi, eternamente distratti
dalla crassa cecità di massa.
L'ignoto,
la nostalgia, la precarietà, la malinconia: in una parola: empatia.
I bambini, visionari e profetici si prendono cura degli adulti. Li
prendono per mano, li seguono, li accompagnano, li salvano.
L'infanzia protegge e indirizza i “grandi”, compresi quelli che
hanno dimenticato il passato da bambini.
I
bambini indirizzano sul filo dell'armonia il corso degli eventi,
anche quelli più dolorosi, esorcizzando la paura, i timori e pure i
desideri. I bambini sono già più evoluti di noi, egoisti fossili
del trapassato remoto. I bambini usano il prelinguaggio,
l'intuizione, la lingua dimenticata dell'immaginazione creativa. A
distanza, pur confinati ed imprigionati da leggi burocratiche prive
di cuore, comprendono prima e illuminano la strada per tutti noi.
I
bambini sono opere d'arte divine: anticipano il futuro e raccontano
il presente folle da comprendere, perché sempre in corsa. Però
l'arte creativa dei bambini annulla la confusione, scioglie la
fretta, addormenta l'urgenza, apre alla comprensione in un tempo
senza futuro.
I
bambini devono essere ascoltati più degli economisti, perché hanno
compreso prima di chiunque altro la portata di un cambiamento
globale. I bambini vedono prima degli altri la paura che si riversa
nell'umanità del mondo. Non insegnate ai bambini: il tutto è falso,
il falso è tutto. Saremo un giorno capaci di non farci la guerra e
di amare i bambini come tesori inestimabili della vita umana?
Gianni
Lannes