di Gianni Lannes
Ecco il copioso contributo italico alla guerra nel mondo. Nell'anno che verrà, l'ormai prossimo 2025, in Italia la spesa militare del Belpaese sfonderà il tetto di 32 miliardi di euro (+12% rispetto al 2024 e +60% relativamente all'ultimo decennio). Non è tutto. In sede Nato con uffici periferici anche a Palazzo Chigi, già si programma la destinazione alle spese per la Difesa per ogni Paese membro di almeno il 3 per cento del Pil (in base al diktat Trump).
Le risorse finanziarie per questa economia di guerra saranno come sempre sottratte ai servizi pubblici, vale a dire sanità, istruzione, cultura e società. Peggio: con la legge di Bilancio 2025, il governino Meloni fa il bis e prevede un ulteriore taglio ai Comuni di 1,3 miliardi e 150 milioni per Province e città metropolitane nel periodo 2025-2029.
Le comunità territoriali possono seguitare ad accettare passivamente questa espropriazione di risorse, di diritti e di relazioni sociali per favorire sfacciatamente strategie sanguinarie che violano l'indipendenza politica e la sovranità italiana?
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/07/con-meloni-piu-spese-di-guerra.html
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