di
Anna Turletti con il supporto della biologa Paola Ferrazzi
Il
virus CoV-2 travolge il mondo, le nostre certezze e la nostra vita.
Repentinamente cambiano i comportamenti sociali, si blocca l’economia
mondiale e iniziano le restrizioni. Le vite di 3,5 miliardi di
persone sono sospese: alcuni perdono il lavoro, altri chiudono le
loro attività commerciali per questioni inderogabili di sicurezza.
Il virus scoppia a Wuhan e velocemente si diffonde. Il mondo trema e
in poche settimane si parla di pandemia. L’Italia, in particolare
modo la Lombardia, viene colpita dal CoV-2
. Aumentano i casi e parallelamente i decessi.
Ma
realmente qual è l’origine del virus? È davvero così aggressivo
da mietere numerose vittime in in così poco tempo?
L’epicentro
si sviluppa in Cina nell’area di Wuhan, zona popolosa quanto
l’Italia, ma in 76 giorni i cinesi mettono alla porta il virus con
procedure restrittive che eliminano anche ogni forma di libertà
personale. La popolazione viene reclusa e isolata in casa e ogni
attività economica, industriale e produttiva viene sospesa. Il
problema che
subito emerge
è
la presenza di un Laboratorio
Nazionale di Bio-sicurezza (National Laboratory Bio-Safety, BSL4)
proprio a Wuhan. Laboratorio cinese per i patogeni più pericolosi
del mondo: il CoV-2
pare sia uscito accidentalmente proprio da
lì. Al BSL4 lavorano ricercatori provenienti da ogni parte del mondo
e da questo presupposto inizia il valzer delle accuse tra vari stati.
Sul quotidiano le
Figaro,
l’editorialista degli esteri Isabelle
Lasserre parla
di una possibile fuga di questo virus dal laboratorio di Wuhan a
causa di negligenze del personale. Il direttore del laboratorio
cinese di massima sicurezza respinge ogni tipo di accusa. (1)
Ernesto
Burgio
medico pediatra, esperto in epigenetica e biologia molecolare afferma
che (2) il Cov2, virus della famiglia dei
coronavirus, è un virus sconosciuto per
il
nostro
sistema immunitario, cioè è un coronavirus emergente che ha
trovato, probabilmente, la sua origine da un pipistrello. “Non
è facile capire come sia avvenuto questo passaggio dal pipistrello
all’uomo” dice Burgio durante la sua intervista a Radio
Ondarossa. Secondo l’esperto “il virus ha subito alcune mutazioni
pericolose nel sito della proteina S (spike protein), che aggancia le
cellule
delle
vie
respiratorie dell’uomo”.
Nel
novembre 2015, il conduttore del TGR
Leonardo annunciava
un servizio di Maurizio
Menicucci,
nel quale venivano riportati i seguenti contenuti: “Scienziati
cinesi innestano una proteina presa dai pipistrelli sul virus Sars,
la polmonite acuta, ricavato da topi. Ne
esce un supervirus che potrebbe colpire l’uomo.
Resta chiuso nei laboratori, serve solo per motivi di studio, ma vale
la pena correre il rischio? Creare una minaccia così grande solo per
poterla esaminare?”
In
quelle parole sembra di sentir parlare dell’emergenza coronavirus
che in questi mesi sta colpendo tutto il mondo e ci si chiede se non
ci siano dei legami tra Cov2 e gli esperimenti del 2015. Questo video
aveva suscitato molte
discussioni
nell’opinione pubblica, ed è stato censurato; in molti hanno
smentito questo legame e hanno voluto sottolineare come il
coronavirus che oggi colpisce l’Italia e il
resto del mondo non sia lo stesso di cui si parla nel servizio. (3)
Differente,
ma non di molto, è la visione del premio Nobel della medicina, Luc
Montagnier,
al quale si deve la scoperta del virus HIV, riguardo l’origine del
pericoloso CoV-2. Luc
Montagnier
giunge a conclusioni che suonano come bombe atomiche. Secondo il
parere autorevole del premio Nobel sembrerebbe che siano state
effettuate delle manipolazioni che
hanno portato al
CoV-2,
operando
su
una parte del virus, non sulla la totalità della sequenza del virus.
Secondo lo scienziato questo virus è un tipo
di
Coronavirus proveniente
dal pipistrello
a
cui sono state aggiunte delle
sequenze di HIV, cioè del
virus
dell’AIDS. L’obiettivo di questa manipolazione non è chiaro
ma
non è dovuto
-assicura il Nobel- a un processo naturale. Da queste affermazioni
sorgono
molteplici
domande su chi possa avere fatto questo tipo di manipolazione e sul
perché: per quest’ultima domanda la risposta sempre essere
collegata a un ipotetico vaccino contro l’HIV. “Il
materiale genetico del virus -spiega Montagnier durante l’intervista
fatta dalla CNEWS- è una catena di RNA e in questa catena, in un
certo punto, hanno fissato delle piccole sequenze di HIV, piccole ma
non prive di significato perché hanno la possibilità di modificare
quelli che si chiamano siti antigenici: vale a dire che,
se si vuol fare un vaccino, si può modificare la proteina che è
esposta per il vaccino stesso, con una piccola sequenza derivante da
un altro virus”. Lo scienziato continua affermando che la traccia
di HIV non può risultare da un incrocio naturale tra uomo e animale,
ma dall’intervento della mano dell’
uomo. (4)
Il
virus intanto si diffonde e le ipotesi sulla sua origine dividono
l’opinione pubblica tra chi dice che arrivi dai pipistrelli per un
salto genetico di
specie
e chi invece parla di un virus manipolato per opera di
professionisti, biologi molecolari, o di incidente accidentale nel
laboratorio BSL4 di Wuhan.
Tra
discussioni infinite per definire quale ipotesi sia da trasmettere,
come ufficiale, all’opinione pubblica, ci sono le contrastanti
dichiarazioni degli esperti italiani.
Il
2
Febbraio
u.s. il virologo Roberto
Burioni
afferma -“In Italia il rischio è zero. Il virus non circola”.
(5) Contrariamente a quanto detto, il
CoV-2
si diffonde ampiamente e colpisce, soprattutto in Lombardia.
Il
25
Febbraio
u.s., Walter
Ricciardi
membro italiano dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e
neoconsigliere del Ministro
della Salute,
parla così: “Dobbiamo ridimensionare questo grande allarme, che
non è da sottovalutare, ma va posto sotto nei giusti termini: su 100
persone malate, 80 guariscono spontaneamente e solo il 3%, degli
infetti -aggiunge- muore.”
“Anche
le mascherine non servono a proteggere le persone sane -prosegue-
queste servono a proteggere le persone malate e i sanitari”. (6)
Qualche
settimana dopo la sua affermazione, le mascherine diventano
obbligatorie per uscire, mascherine
che tuttavia non si trovano, in quanto l'Italia da tempo non ne
produce più e le scorte non esistono.
Il
10
Marzo
u.s. i
contagi e i decessi aumentano in
modo costante,
particolarmente in Lombardia,
e
l’Italia si avvia a diventare la prima nazione al mondo per numero
di casi (7), entrando in uno stato di lockdown, con confinamenti, sul
modello bellico.
18
Marzo u.s.
viene chiamata in causa Ilaria
Capua
esperta mondiale di virologia per tentare di fare chiarezza sulla
situazione, in un clima compromesso da insofferenze generali e già
propenso a sfumature cospirazioniste. La virologa Capua, già
conosciuta in passato per i suoi studi, ma anche per essere stata
inserita nel registro degli indagati per traffico illecito di virus e
successivamente prosciolta il 5 luglio del 2016, non si sbilancia,
invita alla razionalità e afferma quanto segue: “troppi morti in
Lombardia, un ceppo diverso o un errore umano, un rebus”, infine
ammette che la situazione è difficile e che la ricerca di un vaccino
sia alquanto importante. Le sue affermazioni non forniscono dati
scientifici oggettivi che spieghino le cause del numero elevato dei
decessi in Lombardia e nemmeno una spiegazione dell'origine del virus
stesso. (8)
Al
contempo gli esperti dell’informazione italiana, compresa la
Protezione
civile, snocciolano ogni giorno dati numerici di decessi senza che
vengano generalmente
correlati
alla media del numero dei decessi giornaliero
e stagionale
degli anni passati. Intimoriscono la gente con titoli come questi:
“Coronavirus: OMS, tasso di mortalità 3,4%, i virus stagionali
uccidono meno dell’1% degli infetti”, creando confusione di
significato tra tasso di mortalità e tasso di letalità. I lettori
cadono nello sconforto e si
crea
una drammatica psico-pandemia collettiva. (9)
La
confusione presentata dai media tra tasso
di mortalità,
riferito all’intera popolazione di una nazione,
e quello di letalità
riferito
alla
sola popolazione infetta, fa sì che entrambi i parametri siano
considerati uguali, grazie e soprattutto alla loro sottile
distinzione di significato che gioca a favore di chi non vuole (o non
può) offrire un’informazione corretta e libera, e a sfavore di chi
invece, pesantemente, la subisce.
Nel
frattempo il virus CoV-2
continua a svilupparsi a macchia d’olio e molti stati adottano le
linee di sicurezza e di prevenzione dettate dall’OMS (WHO) e dal
suo comitato scientifico ufficiale, ma i contagi purtroppo non
decrescono. Per contrastare meglio il virus, gli esperti del settore
propongono due test per diagnosticare la sua presenza: il tampone
nasale e l’esame sierologico,
ma questi test non darebbero risultati certi. Vediamo perché.
In
un video del giornalista Paolo
Barnard (uno
dei creatori del famoso format TV Report) vengono spiegati i limiti
di affidabilità di questi esami diagnostici, limiti evidenziati
anche dalle più autorevoli riviste della letteratura scientifica,
come New England General Medicine, The Lancet,
Science e MIT Technology Review (10).
Nel
video il giornalista afferma, sulla base di quanto riportato nelle
pubblicazioni ufficiali sopra citate, che i tamponi sono validi per
trovare il CoV-2
e danno esito positivo se il virus è attivo nella persona nel
momento in cui si effettua il test. Sul tampone viene effettuato
l’esame di laboratorio, l’RT-PCR
(Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) che rileva pezzi di
RNA virale, specifici del CoV-2,
li amplifica e li rileva
con una buona precisione. Quindi un tampone RT-PCR positivo segnala
la presenza attuale
del
virus. La situazione si complica se la malattia è
stata fatta in passato,
che
di fatto non vuol
dire che un paziente sia
immune dalla
malattia. Essere negativi all’esame RT-PCR significa che non siamo
spargitori di contagio adesso, ma non assicura che domani non ci
contageremo. Per capire se abbiamo contratto il CoV-2,
o se siamo immuni alla sua malattia, il covid19, ci sono esami
sierologici, cioè esami del sangue, ma anche questi non sono
sicuri. Se si è positivi, gli esami sierologici rilevano di sicuro
la presenza nel soggetto di anticorpi al coronavirus, ma questi
coronavirus sono una famiglia di virus ben noti, che vanno dal
raffreddore, alla sars, al CoV-2.
Gli esami sierologici attuali hanno però difficoltà a rilevare con
precisione gli anticorpi specifici del CoV-2
rispetto a quelli specifici di un raffreddore o di una influenza,
quindi nessuno dei test sierologici dà totale certezza. Il grosso
problema pare essere quello della “Cross
Reactivity”
cioè della reazione incrociata tra gli amminoacidi di queste
proteine (spike protein) che stanno
sulla superficie dei
coronavirus.
Questi amminoacidi,
tra cui quelli del coronavirus del raffreddore, quello della Sars e
quello del CoV-2
sono identici dal 60% al 75%, per cui il l'identificazione
del virus specifico può sovente essere imprecisa.
Se all’inaffidabilità dei test per diagnosticare la positività o
la negatività al virus, si aggiungono la mancanza di tamponi per
effettuare analisi di massa e la presenza di alcuni Kit di tamponi
non perfettamente sterili, come quelli contaminati destinati alla
Gran Bretagna, si comprende che la situazione è molto complessa e
che ha lati oscuri inspiegabili. La
notizia dei Kit infetti, compare sul “The Sun” e rimbalza sul
sito internet www.ultimavoce.it, il quale riporta che i Kit,
provenienti dalla compagnia Eurofins,
sarebbero dovuti arrivare nei laboratori britannici ma ci sarebbero
stati ritardi nelle consegne per la presenza di tamponi contaminati
dal virus. L’intera vicenda lascia i lettori perplessi e si tinge
di noir. (11)
Intanto
tra mille contraddizioni e mille turning point, emergono nuove derive
e nuove “figure professionali”: i cosiddetti “balconisti”
di quartiere, i paladini della giustizia, che spiano i loro vicini,
incitando le forze dell’ordine a sanzionare coloro escono per fare
la spesa, per andare a lavorare o semplicemente per sgranchirsi le
gambe con i loro bambini.
La
tensione serpeggia nell’aria e il trend dei decessi rimane
costantemente alto. I
malati vengono isolati, senza contatti con le famiglie. I fortissimi
problemi respiratori che colpiscono gli individui più gravi vengono
trattati con respiratori automatici e con l'intubazione, che comunque
sovente non dà risultati positivi. Gli individui più colpiti
risultano uomini con età sopra gli 80 anni e con altri problemi di
salute.
Passano
i giorni e
il 3 e il 4 Aprile l’Italia raggiunge il picco e la questione
ospedali rimane una spada di Damocle. Mancano posti letto,
ventilatori e personale sanitario, a causa di precedenti operazioni
politiche che hanno tagliato i fondi alla sanità per destinarli, ad
esempio, all’acquisto degli F35 e
alla Sanità privata.
Per gestire l’emergenza vengono costruite in tutta fretta, grazie
a donazioni private, strutture ospedaliere di supporto, che
tuttavia faticano ad entrare in funzione.
Scaturiscono comunque polemiche, si crea una divisione sociale tra
gente comune, tra chi supporta l’operato del governo e chi invece è
critico nei suoi confronti.
A
inasprire ulteriormente la situazione e a renderla ancora più
complessa sono le affermazioni del dottore Gianpaolo
Palma, cardiologo del Centro Medico di Nocera,
che sostiene che i malati di covid-19 non siano morti a causa di una
polmonite
interstiziale,
bensì
a
causa di microtrombosi
venose.(12)
Secondo
Palma le microtrombosi dovrebbero essere trattate con Eparina, nonché
con l’apporto di coadiuvanti, come vitamina C e D. Tuttavia la
notizia inerente all’utilità dell’impiego dell’eparina come
anticoagulante e di vitamina C e D, viene bollata da alcuni come una
fake news.
Alcuni
giorni dopo anche
Maurizio
Viecca,
Primario di Cardiologia dell’ospedale Sacco
di Milano,
sembra concordare nell’affermare che i malati di Covid19
non muoiano di polmonite interstiziale bensì di trombosi tanto da
aver redatto velocemente un protocollo chiamato Protocollo
Viecca,
nel quale si somministra un antiaggregante che è cento volte più
potente dell’aspirina. Il primario, inoltre, afferma che questa
procedura non evita la polmonite ma almeno non si muore di essa. (13)
Se
da un lato queste nuove ipotesi danno speranza, dall’altro, ci si
chiede perché sia stato necessario tutto questo tempo per fare una
diagnosi corretta. Intanto sono morte persone, intanto si parla di
vaccini, intanto si ipotizza che non si è immuni nemmeno se ci si
ammala di Covid 19, intanto emergono altre informazioni inquietanti
che a detta degli esperti della scienza sono solo fake.
Una
di queste viene rilanciata dal Mirror e allora potrebbe non essere
proprio una fake…
Sulla
famosa testata giornalistica inglese infatti viene riportato quanto
segue -“Britons
who get the annual winter flu jab fall into the government’s
“high
risk”
category
and should self-isolate, a top medic warns”-
ossia: I Britannici che hanno effettuato il vaccino influenzale sono
categorie ad alto rischio e dovrebbero auto-isolarsi, così avverte
un medico dirigente dell’NHS. (14)
Perché
questa raccomandazione? Consideriamo altri due dati.
L’Eco
di Bergamo evidenzia che Bergamo è la città più colpita assieme a
Brescia ma anche la più vaccinata: 185000 dosi di vaccino anti
influenzale somministrate a fine 2019. (15)
Uno
studio militare, pubblicato sul sito disabledveterans.org,
sito fondato dal giornalista Benjamin
Krause,
evidenzia come i vaccini contro l’influenza aumentino del
36%
il
rischio di contrarre il CoV-2.
(16)
Sarà
per questo che sul Mirror è comparsa la raccomandazione da parte dei
medici del’NHS (National Health Services) per coloro i quali
avessero fatto il vaccino contro l’influenza, di rimanere a casa in
self isolation per 12 settimane?
Questa
è in estrema sintesi la storia “noir” del CoV-2
che sta paralizzando e facendo crollare l’economia mondiale,
terrorizzando 3,5 miliardi di persone, creando discordia tra gli
esperti della scienza, evidenziando come ognuno possa dire la propria
opinione senza dare spiegazioni scientifiche plausibili e
sottolineando come ogni “esperto” della scienza (o dello
scientismo?) possa gestire le sorti di un’intera umanità.
NOI. NOI,
esseri umani fragili e non trasparentemente informati, in mezzo alla
tempesta.
Fonti
(1)
https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/covid-19-scappato-dal-laboratorio-di-wuhan-nuove-accuse-da-le-figaro-il-p4-creato-da-parigi-e-poi-sfuggito-a-controllo_17500394-202002a.shtml
(4)
CNEWS, Intervista del 17 aprile 2020 a Luc Montagnier, virologo,
professore , Premio Nobel per la medicina nel 2008 e scopritore del
HIV.
(6)
https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-ricciardi-oms-dobbiamo-ridimensionare-allarme-95-per-cento-dei-malati-guarisce/354639/355205
https://espresso.repubblica.it/attualita/2016/07/05/news/capua-prosciolta-da-traffico-virus-da-intercettazioni-emerge-grande-business-1.276215
https://www.thesun.co.uk/news/11296594/coronavirus-testing-delayed-kits-contaminated-covid19/