16.11.19

ULIVI ANTICHI: LA REGIONE PUGLIA LI DISTRUGGE!

Carovigno (Brindisi) - foto LU


di Gianni Lannes

Un ecocidio in piena regola, perpetrato adesso dai macellai di Gaia sotto i nostri occhi distratti. In barba alla Costituzione repubblicana italiana, alle normative a protezione degli ulivi nonché al semplice buon senso. 

Chi ha impartito l'ordine di servizio, in base a quale norma, in ossequio a chi e a cosa? Le marionette incaricate dell'Arif entrano nei fondi agricoli senza neanche avvisare i proprietari e già all'alba nelle provincie di Lecce e Brindisi procedono con le ruspe ad abbattere gli ulivi plurisecolari. Certi criminali, peggio di animali, ci provano anche gusto a distruggere le creature di madre Terra senza pietà. E' tutto regolare, anzi legale ed ecologico? In ogni caso, a rigor di logica, se gli alberi d'ulivo fossero imbottiti di patogeni come sostengono le autorità (politiche e "scientifiche"), le brutali metodiche meccaniche di abbattimento degli alberi li disperderebbero ovunque. A proposito: cosa piove dal cielo?


Crimini Ue in salsa tricolore contro la natura, l'umanità, la storia e la biologia. Ecco dispiegata sul campo agricolo la mafiosità ambientale dei colletti grigi e dei politicanti tricolore foraggiati dall'ignaro contribuente. Annientare per sempre l'identità della Puglia e far posto a gasdotti, inceneritori di rifiuti, discariche industriali (mai sfiorate dalle bonifiche), asfalto e cemento armato. Tabula rasa nel Levante d'Italia per volere delle multinazionali che dettano legge all'Unione europea (a Bruxelles e Strasburgo), grazie alla compiacenza dell'esecutivo nazionale (Conte bis) e regionale (Emiliano). Toc toc: a proposito dove si sono rintanati tutti i lautamente remunerati europarlamentari nostrani? E i grulpiddini?

 
 Carovigno (Brindisi) - foto LU

 
Salento: aerosolchemioterapia bellica - foto LU
 Carovigno (Brindisi) - foto LU

Il pretesto scientista è la xylella, ma in realtà dietro gira un vortice speculativo di proporzioni gigantesche. Peraltro, gli unici investimenti pubblici nelle regioni del Mezzogiorno sono costituiti dai fondi europei, la cui gestione è al centro di una sistema di potere dove la mafia istituzionale ha sicuramente allungato le grinfie da tempo. Abbattono furtivamente e in tutta fretta i giganteschi ulivi come ladri, o estorcendo il consenso dei contadini con la minaccia di sanzioni.

 Carovigno (Brindisi) - foto LU

Purtroppo in loco, a fronte dei crimini ambientali in atto ad opera delle istituzioni non è ancora scaturita una sacrosanta rivolta popolare contro questa barbarie, a salvaguardia concreta di questi giganti arborei che rappresentano l'identità reale del Mediterraneo.

  Carovigno (Brindisi) - foto LU


Invito con urgenza i capi delle Procure della Repubblica di Brindisi e di Lecce ad accertare con immediatezza gli abusi ed i molteplici reati perpetrati da funzionari ed operai dell'Arif ancora non meglio identificati, ovvero dalle Regione Puglia nelle campagne delle due province senza alcuna preventiva segnalazione, dove non c'è obbligo di abbattimento degli ulivi monumentali. Lunedi prossimo (18 novembre 2019) le ruspe della Regione saranno saranno nella zona di Serranova-Torre Guaceto (nota area protetta sulla carta). Occorre reagire individualmente e in massa critica, pacificamente e civilmente, non rassegnarsi al peggio. Su la testa: arrestiamo la barbarie, abbattiamo l'indifferenza, dissolviamo l'omertà. La tragedia riguarda tutta la Puglia e l'Italia intera: almeno i pugliesi dovrebbero insorgere.


  Carovigno (Brindisi) - foto LU
  Carovigno (Brindisi) - foto LU

  Carovigno (Brindisi) - foto LU