28.3.22

SENZA LIBERTA' NIENTE FELICITA'!



di Gianni Lannes

Siete felici? Siamo nati per essere felici? Si puo' calcolare il prezzo della felicita'? Ecco l'inusuale classifica stilata dal World Happiness Report. Oggi l'Italia e' uno dei paesi meno felici del mondo. Lo attesta il decimo rapporto mondiale sulla felicita'. La Finlandia e' il paese piu' felice della Terra, seguita da Danimarca e Islanda.Un fatto e' certo: senza liberta' non esiste felicita'.

Se il prodotto interno lordo è il principale indicatore della ricchezza esclusivamente materiale di una nazione, la felicità dei suoi abitanti è un fattore essenziale per valutare l'efficacia delle politiche sociali ed economiche sulla qualità della vita. Il rapporto analizza i dati di quattro diversi studi (il Gallup World Poll, la World Values Survey, la European Values Survey e la European Social Survey) che hanno rivolto a campioni di abitanti di ogni nazione della Terra, più o meno tutti la stessa domanda banale, calcolata sull'economia: «Considerando i vari aspetti della tua vita in questo periodo, qual è il tuo globale livello di soddisfazione?».

I giovani sembrano coloro che hanno mostrato livelli più bassi di benessere, rivela il World Happiness Report. 2022. Ma l'effetto di non essere occupati è meno grave rispetto alle persone più anziane.

I paesi più lieti sono, in alcuni casi, anche quelli con il più alto tasso di suicidi (l'esempio più lampante è quello della Danimarca). Perche'?

Comunque, la prosperità finanziaria non è il solo elemento in gioco: la libertà politica, i forti legami sociali e l'assenza di corruzione sono, insieme, tre fattori che pesano più della ricchezza nel determinare il divario tra paesi in cima e in fondo alla classifica. «Entrate più alte non migliorano necessariamente il benessere generale di un paese» scrive nell'introduzione al rapporto Jeffrey D. Sachs, direttore dell'Earth Institute «negli Stati Uniti, per esempio, il reddito pro capite è triplicato dal 1960, mentre gli indicatori della felicità media sono rimasti essenzialmente invariati».

A livello individuale, fattori determinanti sono la salute mentale (e adeguate garanzie sanitarie per mantenerla) e fisica, buoni legami famigliari e un'occupazione lavorativa sicura. A livello globale, la mancanza di un lavoro o un licenziamento causa dolore come un lutto o una separazione; i buoni rapporti con i colleghi e la sicurezza di un impiego influenzano sulla soddisfazione del lavoratore più che uno stipendio alto e turni di lavoro vantaggiosi. Una famiglia stabile e un matrimonio duraturo influiscono sulla felicità percepita sia dai genitori sia dai figli; nei paesi più avanzati, le donne risultano più felici degli uomini, mentre in quelli più poveri le posizioni sono più omogenee.
Domanda attuale? Cosa ha realmente comportato la falsa pandemia virale sul piano sociale, sulla vita di milioni di persone di ogni parte del mondo? La forbice delle diseguaglianze si è allargata, il diritto alla salute non e' per tutti.

Da anni a livello internazionale organizzazioni e università sono impegnate nel valutare l’impatto che gli eventi e le politiche possono determinare sulle persone. Indubbiamente misurare il Prodotto interno lordo (Pil) non è un dato insufficiente per capire se la dignità umana sia protetta e valorizzata. I nuovi concetti più integrati e olistici sono quelli dello sviluppo sostenibile, del benessere equo e sostenibile e anche della felicità, pur con tutte le difficoltà di poter riportare ad una misura uno stato emotivo e sentimentale delle persone e di poterlo comparare tra individui diversi, in culture differenti.

Con il lockdown (prigionia domestica) un enorme numero persone ha subito isolamento sociale, ha avuto una maggiore insicurezza economica, ha sofferto di ansia e malattie mentali. La tecnocrazia mascherata dal cosiddetto Covid-19 ha sconvolto ogni aspetto della vita per intere società, indebolendo il benessere individuale e collettivo.

La felicità è uno stato d'animo nutrito dalla bellezza della Natura: il mare, l'erba, gli alberi, le montagne, la terra, l'aria, gli altri esseri viventi.

Allora: godere della gioia quando arriva. Non è necessario spiegare tutto, quindi quando ciò accade e siamo pervasi dalla felicità, dobbiamo gustarla, respirarla e apprezzarla senza pensare, senza approntare spiegazioni razionali. Perchè nelle cose belle e spontanee vissute con l'entusiasmo dell'anima, senza razionalità, è racchiusa la cristallina felicità. E la felicità è essa stessa una fonte di gioia se sappiamo assaporarla nelle cose semplici. La felicità non è una conseguenza di azioni o pensieri, ma una fonte spontanea che si autoalimenta per noi tutti. Che fare? Cambiare paradigma: transitare dall'economia all'etica.

Riferimenti:

https://worldhappiness.report/archive/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=liberta%27

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=lockdown 

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