Su La Testa!: ITALIA NUCLEARE: FALLIMENTO SOGIN E PERICOLO RADIOATTIVITA'!

di Gianni Lannes

Un fallimento truffaldino in ambito statale, certificato da anni, con l'avallo dei governi italiani. Sogin, una societa' dello Stato tricolore, avrebbe dovuto concludere, entro il 2014, il condizionamento dei rifiuti radioattivi e lo smantellamento, entro il 2019, con una spesa complessiva di 3,7 miliardi di euro.

Almeno due anni fa, doveva decollare nel Belpaese la realizzazione del deposito unico di scorie nucleari. Invece niente, anzi i depositi “temporanei” (noti e occulti) ossia imperituri, sparsi nello Stivale isole comprese, sono innumerevoli, mentre il contribuente nostrano paga da decenni gli oneri nelle bollette elettriche.

Ben 60 atti parlamentari, tra interrogazioni e interpellanze al governo Conte (1&2) e poi Draghi, sulla relativa incandescente materia, non hanno ottenuto risposta. Infatti, i titolari di Palazzo Chigi risultano latitanti anche su questo fronte, mentre rischi e pericoli radioattivi - a danno dell'ignara popolazione italiana - aumentano a dismisura. Ma la Corte dei Conti e' in letargo?

Dalle delibere dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) risulta che, a oggi, Sogin è già costata 4 miliardi di euro, tutti a carico delle bollette elettriche, ma le attività più complesse non sono nemmeno iniziate. Durante l'audizione del 19 maggio 2021 in commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il ministro interrogato ha dichiarato di aver avviato un'istruttoria da cui è emerso che la storia di Sogin è critica e l'avanzamento delle attività non soddisfacente e che era in corso una riflessione per cui non era in grado di anticipare le iniziative che avrebbe preso.

Dalle delibere Arera e dai bilanci Sogin risulta che non solo la storia, ma anche l'attualità, è molto critica. Ancora nel corso del 2020 Sogin, ha eseguito attività di smantellamento per 72 milioni di euro, appena il 40 per cento dei 160 milioni di euro previsti dal programma del 2017 (che rinvia al 2036 la fine dello smantellamento). Dei 72 milioni di euro, 31 sono stati affidati senza gara (ai sensi del codice dei contratti pubblici) alla controllata in house Nucleco, come risulta dal bilancio di Nucleco. Pertanto, la stazione appaltante Sogin, con costi fissi di 125 milioni di euro all'anno (valore desumibile dalle delibere Arera), nel 2020 ha effettivamente appaltato a ditte esterne e gestito lavori per 41 milioni di euro. Sempre nel 2020 sono stati rivisti al ribasso tutti gli obiettivi per gli anni successivi; come risulta dalle delibere Arera, per il 2021 sono ora previste attività per 105 milioni di euro (la metà dei 205
milioni di euro del programma a vita intera del 2017).

In particolare, l'attuale gestione avrebbe dovuto «attribuire al progetto Cemex la massima priorità, adottando i necessari provvedimenti organizzativi e gestionali», secondo il decreto ministeriale del 19 giugno 2019, che rinvia al 2023 la data di completamento dell'impianto di cementazione dei 270 mila litri di rifiuti radioattivi liquidi ed acidi che, da 45 anni, giacciono a Saluggia; i quali secondo la licenza d'esercizio rilasciata nel 1977 sarebbero dovuti essere solidificati «entro 5 anni». Come risulta sul sito internet di Sogin, a dicembre 2020, l'ennesima gara Cemex è stata assegnata all'unico raggruppamento temporaneo presentatosi. Risulta che su tale gara, siano stati avviati tre audit interni. Da programma, nel 2021 dovevano o essere eseguite attività Cemex per 6,9 milioni di euro.

BIOGRAFIA

23.3.22

ITALIA NUCLEARE: FALLIMENTO SOGIN E PERICOLO RADIOATTIVITA'!

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