29.1.25

L'ITALIA PAGA I CRIMINALI LIBICI!

 

Ombre di luce - foto Gilan


di Gianni Lannes

Ecco la catena degli eventi mascherati da una valanga di menzogne governative che ha portato al fulmineo rimpatrio in Libia di Almasri, a spese dell'ignaro contribuente italico. Il 21 gennaio 2025, le autorità italiane hanno rilasciato il capo della polizia giudiziaria libica, Njeim Osama Elmasry Habish, noto anche come Almasri, dopo che era stato arrestato su mandato della Corte penale internazionale per crimini di guerra. Almasri, a seguito all'ordinanza di scarcerazione, è arrivato all'aeroporto di Tripoli con un volo di Stato dell'aeronautica militare italiana, dove è stato accolto con calorosi festeggiamenti dai mafiosi locali.

Il 18 gennaio 2025 Almasri si trovava in Germania dove si è presentato ad un autonoleggio per chiedere se poteva riconsegnare a Fiumicino l'auto che avrebbe preso in affitto. Lo stesso giorno la Corte penale internazionale ha spiccato un mandato d'arresto nei suoi confronti e un funzionario della Corte ha preso contatto con un funzionario di sicurezza dell'ambasciata italiana nei Paesi Bassi per comunicargli che Almasri sarebbe entrato in Italia, dove è stato poi arrestato dalla Digos di Torino la stessa sera.

Lo Statuto della Corte penale internazionale stabilisce quanto segue: lo Stato che riceve la richiesta di arresto «prende immediatamente provvedimenti per fare arrestare la persona» e, in base a quanto indicato espressamente dalla legge numero 237 del 2012 si prevede la ricezione degli atti da parte del Ministro della giustizia (articolo 2), che deve poi trasmetterli alla procura generale presso la Corte d'appello (articolo 11), che chiede alla stessa Corte l'applicazione della misura cautelare.

Nel caso specifico risulta dall'ordinanza della Corte di appello che il Ministro della giustizia è stato interessato dalla Procura di Roma «in data 20 gennaio, immediatamente dopo aver ricevuto gli atti dalla Questura di Torino, e che, ad oggi, non ha fatto pervenire nessuna richiesta in merito».

Il Ministero della giustizia al cui vertice siede l'ex magistrato Carlo Nordio emetterà una nota alle 15:55 del 21 gennaio 2025: «considerato il complesso carteggio, il Ministro sta valutando la trasmissione formale della richiesta della CPI al Procuratore generale di Roma». Tuttavia, nessuna comunicazione veniva inviata alla Procura, che nel silenzio chiede alla Corte di appello il rilascio.

Tutto mentre il Falcon 900 dell'Aeronautica, che riporterà Almasri in Libia, era già partito da Roma alle 10:14 del mattino e atterrato a Torino un'ora dopo, alle 11.13. Alla luce dell'ordinanza citata e considerato che il reato di tortura è presente anche in Italia, Almasri avrebbe potuto essere arrestato un'altra volta ma invece è arrivato un immediato provvedimento di espulsione da parte del Ministero dell'interno in cui comanda - per il momento - il già prefetto Matteo Piantedosi.

Almasri è a capo di una spietata milizia, nonché capo della polizia giudiziaria del sedicente Governo in odore di mafia che controlla Tripoli e comandante della polizia nella famigerata prigione di Mitiga.

Il Governo italiano mantiene ottimi rapporti con le milizie libiche e col Governo di Tripoli, con cui dal 2017 è attivo un protocollo per fermare, anche con la violenza, le partenze dei migranti che provano ad arrivare in Italia via mare.

Quanto accaduto è estremamente grave e frutto di una serie di irregolarità procedurali e forzature contrarie anche alla prassi.

Domanda semplice per la signora della Garbatella: per quale ragione non ci sono state comunicazioni tra Ministero della Giustizia e Procura di Roma e in base a quale procedura è stata concessa l'espulsione nei tempi record e non si sia proceduto invece a nuovo arresto?

Perché il Falcon 900 è decollato da Roma alle 10 del mattino, prima dell'emissione dell'ordinanza?Il predetto Ministro Nordio ne era al corrente? E per quale motivo il Ministro della giustizia ha dichiarato di essere impegnato a «valutare» le carte se, a quanto pare, il rimpatrio era già stato deciso? Ci sono state per caso interlocuzioni con le autorità libiche?

Altri fatti. Il 20 gennaio 2025 numerosi organi di stampa hanno riportato la notizia dell'arresto a Torino, su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) e in seguito a una segnalazione dell'Interpol per l'accusa di «presunti crimini di guerra e torture», di Njeem Osama Elmasry. Sulla vicenda non è stata diffusa, però, alcuna nota ufficiale.

Il ricercato si trovava in un albergo insieme ad altre persone e sarebbe stato fermato dagli investigatori della Digos nel corso di un controllo di routine. Risulta molto grave che Elmasry girasse indisturbato per la città di Torino, e che addirittura, secondo alcune agenzie di stampa, si fosse recato allo stadio per assistere alla partita della Juventus.

Mitiga è una struttura di detenzione arbitraria, tortura e abuso, gestita dalla forza Radaa, un gruppo armato islamista con legami profondi con il Governo di unità nazionale (Gna), come indicato da diversi rapporti di associazioni internazionali non governative quali Amnesty International e Human Rights Watch.

Secondo i rapporti delle Nazioni Unite, a Mitiga hanno quotidianamente luogo gravi torture fisiche e psicologiche e, in molti casi, morti sospette che non trovano spiegazioni ufficiali, e i detenuti sono spesso arrestati in assenza di accuse formali, processi o possibilità di difesa.

In seguito alla caduta del regime di Gheddafi, nel 2011, la Libia è precipitata in una situazione di instabilità, frammentazione e conflittualità interna: in tale contesto, Elmasry si è costruito un ruolo di potere col sostegno dall'apparato statale e l'avallo di molti attori politici e militari che governano quel martoriato Paese.

Dopo anni di denunce e testimonianze da parte delle vittime, fatte pervenire alla Corte penale internazionale, la stessa ha condotto una difficile indagine, nel corso della quale è stato emesso un mandato di cattura, che ha permesso l'arresto di Elmasry.

I detenuti di Mitiga sono per la gran parte persone migranti catturate in seguito al tentativo di attraversare il Mar Mediterraneo.

Nel febbraio del 2017 è stato siglato il «Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana» tra il Governo italiano (Paolo Gentiloni) e quello libico, con il quale i due Paesi si sono impegnati ufficialmente in «processi di cooperazione, contrasto all'immigrazione illegale e rafforzamento della sicurezza delle frontiere». Di fatto si tratta di sostenere la guardia costiera libica, attraverso fondi, mezzi e addestramento, al fine di tenere fuori dai confini dell'unione Europea migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Il 2 febbraio 2020 e il 2 novembre del 2022 il Memorandum è stato prorogato automaticamente alle medesime condizioni. A partire dal 2017 la Guardia costiera libica ha intercettato con la forza e riportato in Libia decine di migliaia di persone, la cui gran parte è stata deportata in centri di detenzione per migranti, inclusa la struttura di Mitiga.

Quali urgenti iniziative il primo ministro pro tempore Giorgia Meloni intende porre in essere affinché si pervenga all'accertamento delle responsabilità e cessino le gravi violazioni dei diritti umani che avvengono nelle strutture di detenzione libiche, stabilendo, inoltre, finalmente di non rinnovare ulteriormente il Memorandum d'intesa con la Libia alla scadenza dei tre anni dall'ultimo rinnovo?

Il 18 gennaio 2025, la prima Camera preliminare della Corte penale internazionale ha emesso un mandato d'arresto internazionale per il generale libico Osama Elmasry Njeem, conosciuto anche con il nome di Almasri. Lo stesso 18 gennaio 2025 il mandato d'arresto è stato trasmesso a sei Paesi europei (e una richiesta di collaborazione è stata inviata anche all'Interpol) dopo che gli investigatori avevano saputo che Almasri poteva trovarsi in Europa.

La Corte si è consultata con le autorità competenti dei diversi Paesi e ha agito in coordinamento con i rispettivi organi, condividendo in tempo reale le informazioni circa gli spostamenti del sospettato.

L'arresto è avvenuto a Torino la mattina di domenica 19 gennaio 2025. La procedura che l'Italia deve seguire per cooperare con la Corte è regolata dalla legge di adeguamento allo Statuto della Corte penale internazionale 20 dicembre 2012, numero 237, secondo la quale la cooperazione con la Corte, anche in materia di consegna del ricercato, avviene sempre tramite il Ministro della giustizia, a cui spetta «ricevere le richieste provenienti dalla Corte e di darvi seguito», avvalendosi eventualmente della collaborazione degli altri Ministri (in particolare, in caso di richiesta di arresto e consegna di un ricercato, del Ministro dell'interno). La su citata legge di adeguamento allo Statuto della Corte penale internazionale, in quanto ratifica del trattato istitutivo della Corte penale internazionale del 1998, recepisce quanto sancito dall'articolo 59 dello Statuto, ovvero che lo Stato deve ricevere dalla Corte una espressa richiesta di fermo o di arresto prima di poter procedere. L'estradizione è un atto amministrativo che spetta al ministro, il mandato di cattura è giudiziario. Ma la Corte non c'entra, Nordio doveva attivarsi e non l'ha fatto.

In sostanza l’Italia finanzia le milizie libiche per riportare in quel Paese le decine di migliaia di migranti che ogni anno tentano l’attraversamento del Mediterraneo via mare.

Il rilascio di Elmasry pone l'Europa e l'Italia di fronte alle proprie responsabilità nella collaborazione implicita a un sistema criminale che perpetua crimini contro l'umanità.

In mezzo alla tempesta di dolore in cui sopravvivono i migranti ammutoliti dalla tragedia vivente, sballottati da un deserto all'altro della terra prima dai trafficanti, poi dai governi e dalle burocrazie che maltrattano le persone come fascicoli numerati, sopravvive però un briciolo di umanità, grazie a tanti a partire dalle Ong, che non si girano dall'altra parte indifferenti, ma si impegnano con generosità per salvare vite umane.

Riferimenti:

https://www.icc-cpi.int/sites/default/files/CourtRecords/0902ebd180a9424a.pdf 

https://www.icc-cpi.int/sites/default/files/CourtRecords/0902ebd180a9424a.pdf 

https://www.icc-cpi.int/news/situation-libya-icc-arrest-warrant-against-osama-elmasry-njeem-alleged-crimes-against-humanity 

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2012;237 

https://leg16.camera.it/561?appro=507 

https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Libia.pdf 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=almirante 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2025/01/crimini-contro-lumanita-ecco-litalietta.html  

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2025/01/bambini-tombati-nel-mediterraneo.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2025/01/avviso-di-garanzia-giorgia-meloni-per.html 

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