Italia 2024 - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Ecco il terzo mondo dell'Europa, ovvero a conti fatti l'ultimo del vecchio continente. Proprio in Italia aumenta la povertà economica che affligge in particolare l'infanzia; in compenso aumentano gli emolumenti incamerati dai parassiti della politica e dalla corte nazionale e regionale di lacché. Siamo il Belpaese che vanta il più elevato tasso di impoverimento infantile, con tutte le conseguenze negative su sviluppo e crescita degli adolescenti. Insomma, la retorica degli sdraiati non regge all'evidenza dei fatti, mentre si arricchiscono solo i noti furbetti a danno evidente della collettività.
Non è tutto. Avanza il nero: tutto legale? Il paradosso tutto italiano del lavoro povero: lavoratori sempre più poveri con contratti "in regola" da 5 euro all'ora. In Italia, infatti, peggiorano gli indicatori di povertà economica assoluta che hanno raggiunto nel 2023 livelli mai toccati negli ultimi 10 anni e al contempo aumentano i lavoratori poveri. Il reddito da lavoro dipendente registra una riduzione della capacità di soddisfare i bisogni essenziali di individui e famiglie. E' il quadro presentato ieri dall'Istat nel rapporto annuale che smentisce la realtà inventata dal governino Meloni che bivacca a Palazzo Chigi dal 22 ottobre 2022. Ma per la destra asociale va tutto bene. Eppure, addirittura 400 lavoratori precari dello stesso Istituto Nazionale di Statistica rischiano di perdere il lavoro. E i sindacati? Inebetiti, balbettanti, comandati o lobotomizzati, ovvero incapaci di difendere il lavoro a un livello dignitoso.
Nel Belpaese è ormai ufficiale: il primato della povertà economica con salari fermi e strimonziti, potere d'acquisto sempre più in calo e tanta precarietà diffusa in ogni ambito. Almeno 5 milioni e 752 mila persone accusano gravissime difficoltà economiche, sociali, personali e 1,3 milioni di minori sono gravati da grave deprivazione materiale e sociale.
Non tutto è farina del sacco meloniano. Ma come tutti gli altri, dal 1991 a oggi, anch'esso è espressione di una politica eterodiretta da un capitale straccione in salsa tricolore, che ha imposto la più violenta repressione salariale nei paesi Ocse. Attenzione comunque: i danni provocati dai maldestri si vedranno prossimamente, mentre gli applausi della massa di vittime sono assordanti.
Sono ormai lavoratori poveri gli insegnanti precari, i giovani giornalisti sfruttati all'inverosimile, i praticanti nelle professioni e i plurilaureati che fuggono all'estero.
I crassi e telecomandati politicanti italiani sono in massa responsabili di aver eliminato ogni vincolo alla flessibilità lavorativa e questa deriva ha comportato contratti folli che minano ogni minima conciliazione tra tempo di vita e tempo di lavoro. Le aziende dello Stivale non hanno investito nella qualificazione del capitale umano, ma hanno optato per l'uso flessibile della forza lavoro, seguitando ad alimentare impieghi a livello di sussistenza. La scuola e l'università stanno anche peggio con livelli di dequalificazione e sfruttamento da quarto mondo occidentale, alla stregua degli innumerevoli subappalti al ribasso in altri tipi di strutture statali. (per esempio i Cpr destinati alla prigionia degli "alieni extracomunitari"). Che fare? Magari puntare concretamente sullo Stato sociale (welfare)?
Riferimenti:
https://www.istat.it/it/archivio/rapporto+annuale
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/05/cera-una-volta-il-belpaese.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/11/giovani-il-disagio-di-vivere.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/11/giovani-italiani-in-fuga.html
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