foto Gilan |
Nel Belpaese di fatto hanno privatizzato e cementificato gran parte degli arenili pubblici. In Italia ci sono oltre 12 mila concessioni balneari che fatturano 10 miliardi di euro all'anno, ma sborsano allo Stato appena 100 milioni annui. Per fare un esempio: il Twiga di Briatore paga una concessione demaniale allo Stato per 21 mila euro, ma fattura 8 milioni di euro.
Le spiagge sono a tutti gli effetti beni comuni inalienabili dello Stato. I canoni di affitto devono essere aumentati poiché irrisori; ma soprattutto le spiagge vanno subito liberate. Occorre restituire a cittadine e cittadini il diritto espropriato di andare liberamente al mare senza nulla pagare ai privatizzatori di turno. L'accesso al mare va liberato senza se e senza ma.
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