di Gianni Lannes
Italia? No, Telemeloni. Il rapporto annuale sulla libertà di
stampa di Rsf (Reporters Sans Frontières) vede l’Italia arretrare
di 5 posizioni calando al 46° posto. Pesa il caso dell'ex portantino
Angelucci: il senatore Antonio Angelucci (che vanta un primato conclamato di assenteismo in Parlamento) eletto con la Lega, già
editore de Il Tempo, Il Giornale e Libero, sta cercando di entrare in
possesso dell’agenzia Agi (proprietà Eni). Risulta ormai evidente anche ai non vedenti che l'Italietta è un paese in declino culturale, eterodiretto anche in ambito giornalistico. Il giornalismo indipendente, comunque, è uno dei principali argini contro ogni deriva autoritaria. La democrazia non è uno sport da spettatori.
La classifica analizza la situazione di 180 Paesi secondo la capacità dei giornalisti di lavorare in maniera libera e indipendente. Per l’organizzazione non governativa Rsf, nell’ultimo anno sempre più governi e autorità politiche “non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a ricevere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate”. In numerosi Paesi nell’ultimo anno è andata crescendo la pressione dei governi sui media.
Nel Vecchio Continente il peggior risultato (88° posto) se l’aggiudica la Grecia, superando anche la democratura di Viktor Orban. La Grecia sconta lo scandalo relativo alle intercettazioni dei giornalisti da parte dei servizi segreti. Gli esponenti di Rsf non dimenticano poi l’omicidio del cronista Giorgos Karaivaz avvenuto nel 2021.
Nel rapporto annuale di Rsf si puntualizza che in molti Paesi alcuni gruppi politici stanno tentando di “orchestrare l’acquisizione di ecosistemi mediatici, sia di media di proprietà statale che sono finiti sotto il loro controllo, sia di acquisizione di media privati da parte di imprenditori alleati”.
Nel rapporto si legge inoltre che l’Italia “di Giorgia Meloni (46ª)” vede “un membro della sua coalizione” che “sta cercando di acquisire l’agenzia di stampa Agi“. La riforma della stampa del governo Meloni è stata recentemente accusata dall’opposizione di voler riportare in vita il MinCulPop di epoca fascista.
Rsf spiega che il rapporto è stato stilato in base a “un’indagine quantitativa sugli abusi commessi contro i giornalisti” da una parte e su “uno studio qualitativo” dall’altro. L’analisi qualitativa è stata basata sulle percezioni di una serie di esperti (giornalisti, professori universitari, ricercatori, esponenti di Ong, ecc…) che hanno risposto a un questionario.
Riferimenti:
https://rsf.org/fr/la-carte-du-classement-mondial-de-la-libert%C3%A9-de-la-presse-2024
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/04/telemeloni-repressione-obbedienza-e.html
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/04/la-democrazia-non-e-uno-sport-da.html
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