26.5.24

ISRAELE E LA STRAGE DI USTICA!

 


 

di Gianni Lannes

Rovente attualità: dopo appena 44 anni, la verità (indicibile) sulla strage di Ustica inizia faticosamente ad emergere, nonostante segreti, censure, minacce, intimidazioni e depistaggi (fino alle stravaganti rivelazioni di Cossiga e dello smemorato Giuliano Amato) di Stati alleati e multinazionali del crimine a livello planetario. Movente: il trasferimento di uranio arricchito e tecnologia nucleare da Francia e Italia all'Iraq, in cambio di sonanti petroldollari. Principale imputato: Israele (intoccabile) che allora già vantava un arsenale atomico non dichiarato e non tollera che uno Stato arabo possa dotarsi dell'atomica. A capo di quella catena di comando c'era il premier Menachem Begin, già noto alle autorità inglesi per le famigerate attività terroristiche e stragistiche realizzate impunemente dal medesimo quando comandava l'Irgun. Nel 1998 Romano Prodi, allora inquilino di Palazzo Chigi, oppose il segreto di Stato al giudice istruttore Rosario Priore, proprio sulla posizione di Israele. Ciò che manca è la giustizia, mentre l'attuale capo del governo Giorgia Meloni, dopo quasi un anno non ha risposto a 6 (sei) atti parlamentari di sindacato ispettivo: l'interrogazione a risposta orale numero 3/00623 presentata il 6 settembre 2023 da 49 deputati, la numero 3/00663 sottoscritta il 6 settembre 2023 da 36 deputati, l'interpellanza numero 2/00184 del 30 giugno 2023, le interrogazioni a risposta scritta numero 4/00751 del 5 ottobre 2023, la numero 4/00236 del 10 gennaio 2023 e infine la 4/01582 depositata il 14 settembre 2023. Tra i tanti riscontri: il serbatoio ausiliario ripescato tra i relitti del DC9 Itavia, era di un tipo che lo zio Sam aveva venduto all'Israeli Air Force. Una cosa è certa: il viaggio fantomatico di Gheddafi la sera del 27 giugno 1980 è stata un'invenzione sempre gettonata e ancora apparentemente inossidabile, al pari del Mig libico sulla Sila a copertura del caccia israeliano Kfir precipitato la sera del 27 giugno 1980 e poi fatto sparire dai carabinieri. A rigor di logica: è impossibile silenziare per sempre i fatti.



 

Comunque, a proposito di menzogne stratosferiche: in data 2 settembre 2023, come riportato dalla testata Today, il Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha riferito che “nessun atto riguardante la tragedia del Dc 9 è coperto da segreto di Stato”. Tesi, quest'ultima, confermata dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega al Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, secondo cui “Non ci sono atti coperti da segreto di Stato su Ustica”. Tuttavia, sempre in data 2 settembre 2023, come riportato dalla testata Politics news, il vicepresidente del COPASIR Giovanni Donzelli, a margine della kermesse dei Conservatori e Riformisti a Reggio Calabria, riferisce che Giuliano Amato “ha detto delle cose importanti” in merito alla strage di Ustica e che “noi da sempre chiediamo la desecretazione di tutti gli atti e le pagine non chiare di quegli anni”. Analogamente, come riportato dalla testata Il Riformista (che si avvale come autore dello stragista con 8 ergastoli e passa tale Giusva Fioravanti), in data 3 settembre, 2023 il Ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, interpellato sulle rivelazioni di Giuliano Amato in merito all'abbattimento del DC9 a Ustica, ha riferito, relativamente agli atti su Ustica: “Non ho nulla da dire. Su questo argomento non posso esprimere nessuna opinione perché sono vincolato al segreto essendo stato anche il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica”.

Ebbene, la direttiva del Presidente del Consiglio del 22 aprile 2014, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, serie generale numero 100 del 2 maggio 2014, ha previsto la declassifica e il versamento straordinario all'Archivio centrale dello Stato «degli atti concernenti gli eventi di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell'Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984)». Tale direttiva è stata successivamente ampliata dalla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri datata 2 agosto 2021, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, serie generale n. 190 del 10 agosto 2021, arrivando così ad includere anche la documentazione concernente l'organizzazione Gladio e la Loggia Massonica P2. Con riferimento ai fatti citati nella direttiva del 2014, con decreto del Segretario generale del 28 settembre 2016 è stato istituito il Comitato consultivo sulle attività di versamento agli archivi di Stato e all'Archivio centrale dello Stato della documentazione in oggetto. Il Comitato, rinnovato annualmente e ricostituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 settembre 2021, è formato anche dai presidenti di importanti associazioni dei familiari di vittime delle stragi, tra cui quelle riferite alla Strage della Stazione di Bologna e alla Strage di Ustica, entrambe avvenute oltre 42 anni fa. Questo Comitato, che ha concluso nell'ottobre 2022 i lavori e presentato la sua relazione annuale, ha riscontrato gravi carenze circa l'attuazione della direttiva del 2014 e grandi deficienze del materiale coevo ai fatti nelle varie amministrazioni pubbliche, come denunciato sulla stampa dalla Presidente dell'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, l'ex parlamentare Daria Bonfietti: carte mancanti, elenchi di nominativi non consegnati, carte censurate e interi pezzi cancellati proprio in concomitanza con la loro desecretazione. Inoltre manca all'appello l'intero archivio del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per agli anni delle Stragi (1968-1980), nonché tutta la documentazione del Ministro e del suo gabinetto. Tali gravi carenze, oltre a rappresentare la mancata applicazione di quanto previsto dai provvedimenti della Presidenza del Consiglio dei ministri, recano un grave danno nei confronti dei familiari delle vittime delle stragi, tra cui quelle della stazione di Bologna e di Ustica, che da oltre quarant'anni cercano risposte alle loro sofferenze, oltre che per tutti i cittadini. È utile ricordare che il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, cosiddetto «Codice dei beni culturali e del paesaggio», stabilisce, all'articolo 10, che rappresentano beni culturali «gli archivi e i singoli documenti dello Stato», ivi inclusi quindi gli archivi ministeriali, e, all'articolo 41, il versamento «all'Archivio centrale dello Stato e agli archivi di Stato dei documenti relativi agli affari esauriti da oltre trent'anni, unitamente agli strumenti che ne garantiscono la consultazione.».

Il 25 giugno 2022 Giuliana de Faveri Tron, in qualità di erede di Anna Pelliccioni, madre deceduta nel disastro aereo del 27 giugno 1980, e Flavia Bartolucci, in qualità di Presidente della Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Bologna nel quale si chiede di accertare mandanti ed autori dell'attentato terroristico che provocò la caduta del DC9 Itavia; la Procura di Bologna, individuata in quanto luogo di partenza dell'aereo, ha trasmesso il fascicolo alla Procura della Repubblica di Roma dove esso è stato iscritto al numero 107589/22 r.g.n.r. Ignoti: secondo quanto si è appreso, il procedimento è stato assegnato al sostituto procuratore Erminio Amelio. Un fallimento ingiustificabile: la Giustizia italiana non è stata in grado, dopo quasi mezzo secolo di individuare mandanti ed esecutori.


Riferimenti:


Gianni Lannes, Ustica e Bologna, Due stragi senza verità, Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.

https://www.edizionimondonuovo.com/catalogo/ustica-e-bologna/ 

Gianni Lannes, Israele. Olocausto finale?, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2024. 

https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Ustica

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/00623&ramo=C&leg=19


https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=2/00184&ramo=C&leg=19


https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/00663&ramo=S&leg=19


https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00751&ramo=S&leg=19


https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00236&ramo=C&leg=19


https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/01582&ramo=C&leg=19



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