Crotone: aree inquinate e non bonificate |
di Gianni Lannes
A Crotone, in riva al mar Jonio, i rifiuti radioattivi e cancerogeni dell'Eni rimarranno per sempre, dopo decenni di bonifiche in pompa magna annunciate e mai realizzate? Oggi, a Roma, l'Eni mette in campo l'ennessima beffa: lasciare le proprie scorie pericolose in città, in un territorio compromesso dall'inquinamento industriale.
Nella conferenza dei servizi del 2019 è stato stabilito che i rifiuti della bonifica delle due discariche fronte mare vanno trasferiti fuori da Crotone e dalla Calabria. Adesso si tenta di rimuovere il vincolo ambientale e consentire al gigante petrolifero di lasciare tutti i suoi veleni a Crotone.
Nel centro urbano tutte le aree edificate con "conglomerato idraulico catalizzato" hanno il suolo e il sottosuolo imbottito di veleni pericolosissimi, radioattivi come Tenorm e Norm, nonché cancerogeni come antimonio, arsenico, tallio, cadmio, rame, zinco, piombo e così via; le acque di falda sono intrise anche di mercurio.
Il tasso standardizzato di mortalità prematura per malattie croniche evidenzia, rispetto al riferimento regionale, un aumento del 6,7 per cento nei maschi e del 10,8 per cento per le donne.
In loco l'emergenza ambientale è ormai infinita e si incancrenisce sempre più: dalle fabbriche chimiche allo smalgtimento dei rifiuti industruiali, dagli impianti di estrazione di metano e sale agli inceneritori e alle biomasse, dall'affarismo dell'eolico alla centrale turbogas, fino all'abusivismo del cemento armato che ha stritolato le coste.
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=crotone
Nessun commento:
Posta un commento
Gradita firma degli utenti.