3.11.23

TARANTO: LICENZA INDUSTRIALE DI UCCIDERE POPOLAZIONE E TERRITORIO!

 

Taranto (foto Gilan)

 di Gianni Lannes

Licenza di uccidere su scala nazionale. Tutti i governini tricolore hanno sempre consentito l'inquinamento industriale, soprattutto a Taranto, a danno delle persone (compresi neonati e bambini) e dell'ambiente. Anche l'esterofilo esecutivo Meloni (accucciato a Washington, Londra e Tel Aviv) non è da meno.

Secondo l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA) Puglia, le concentrazioni di benzene registrate nel capoluogo tarantino, provenienti dalle aree a caldo dell'impianto siderurgico ex Ilva, si sono triplicate dal 2018 al 2022, laddove Acciaierie d'Italia sostiene di rispettare il limite di 5 microgrammi.

Nella stazione di rilevamento al quartiere Tamburi la media dei primi 11 mesi del 2022 è pari a 3,3 microgrammi per metro cubo, superiore alle medie annue dal 2019 fino al 2021; all'interno della fabbrica, peraltro, i numeri sono ben più alti: nei primi 11 mesi del 2022 la stazione cokeria ha registrato un valore medio di 33,2 microgrammi per metrocubo, valore quasi doppio rispetto al 2019.

Lo scorso gennaio, ARPA Puglia ha scritto una nota ad Acciaierie d'Italia nella quale chiedeva di intraprendere misure per ridurre le emissioni.

In base a quanto riportato nella relazione inviata dalla ASL di Taranto al sindaco del capoluogo jonico, l'esposizione al benzene determina un aumento del rischio di leucemie infantili, anche in presenza di emissioni al di sotto dei limiti di legge. Tale relazione ha spinto nei giorni scorsi il primo cittadino di Taranto ad emettere una nuova ordinanza che impone ad Acciaierie d'Italia e Ilva in amministrazione straordinaria di trovare, entro 30 giorni, le necessarie soluzioni per ridurre le emissioni di benzene, oppure di spegnere gli impianti dell'area a caldo entro i prossimi due mesi.

Nella relazione della ASL viene ribadita l'urgenza di "ridurre nettamente i livelli di benzene in aria", perché l'esposizione dei tarantini agli attuali livelli di concentrazione dell'inquinante, anche se formalmente nei limiti di legge, "non può garantire, secondo le evidenze scientifiche, l'assenza di effetti avversi sulla salute umana". Non solo, per i bambini l'aumento dei valori di benzene da un microgrammo al metrocubo a una concentrazione di 5 microgrammi "determinerebbe un eccesso di rischio relativo circa del 250 per cento".

Lo IARC, International agency for research on cancer, in un suo recente studio, ha classificato il benzene come un cancerogeno di "classe 1", cioè una sostanza "certamente in grado di causare la comparsa di cancro nell'essere umano". Il documento parla di "leucemia mieloide negli adulti", ma anche di "un'associazione tra esposizione a benzene e linfomi non Hodgkin, leucemia linfoide cronica, mieloma multiplo, leucemia mieloide cronica, cancro del polmone e leucemia mieloide acuta nei bambini". Per tale ragione, l'Organizzazione mondiale della sanità ha chiarito che non possono essere "raccomandati livelli sicuri di esposizione" e alcuni Paesi che hanno ridotto il limite di concentrazione annuale come la Francia, la Svezia, la Scozia, Malta, l'Irlanda del Nord, hanno fissato il valore annuale tra 2 e 3,5 microgrammi per metro cubo.

Anche sotto la soglia di emissioni di benzene pari 5 microgrammi al metro cubo, limite di legge valido oggi in Italia, il rischio di sviluppare malattie esiste.

Secondo quanto riportato nel sesto studio Sentieri, pubblicato nel mese di febbraio 2023, è "evidente come il rischio aggiuntivo di sviluppare una leucemia per i bambini inizi ben al di sotto del limite normativo di 5 microgrammi"-

L'ultimo rapporto di valutazione del danno sanitario, pubblicato a giugno 2021, l'OMS, confermando le precedenti valutazioni, attesta la permanenza di un residuo rischio carcerogeno inaccettabile relativo all'attuale produzione autorizzata di 6 milioni di tonnellate all'anno di acciaio; in particolare, il rapporto calcola sullo scenario produttivo pre AIA (autorizzazione integrata ambientale) 2010 un range di decessi prematuri evitabili tra i 270-430 adulti over 30, mentre se fossero state applicate le prescrizioni AIA 2015 le morti premature si sarebbero ridotte a 50-80 unità.

Nel febbraio 2023 Acciaierie d'Italia ha presentato al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica un'istanza di riesame con valenza di rinnovo dell'AIA, integrata da ultimo il 12 aprile 2023.

Il primo ministro pro tempore Giorgia Meloni nell'ambito delle sue attribuzioni, conferma la validità delle valutazioni del danno sanitario, così come attestate in ultimo dall'OMS? L'inquilina di Palazzo Chigi, Giorgia Meloni quali misure intende adottare per ridurre nell'immediato le concentrazioni di benzene ed altri inquinanti tossici provenienti dall'area a caldo dello stabilimento siderurgico ex Ilva?

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle more della revisione della direttiva 2008/50/CE,  vuole anticipare un intervento sui limiti degli inquinanti indicati dal decreto legislativo numero 155 del 2010 in armonia con le raccomandazioni dell'OMS e in linea con quanto già fatto da altri Paesi europei?Infine, la Meloni vuole condizionare il rilascio della nuova AIA, o l'eventuale proroga di quella in essere, ad una nuova preventiva valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) ovvero, in mancanza, disporre la sospensione del rinnovo dell'AIA presentata nel febbraio 2023 o dell'ulteriore proroga di quella rilasciata nel 2012, considerando che entrambe prevedono la sola continuità produttiva a carbone?

Riferimenti:

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=taranto

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