9.11.23

MOSSAD ISRAELE: STRAGISMO IN ITALIA!

 



di Gianni Lannes

Intoccabili. I fanatici della terra promessa che agitano sempre l'Olocausto, ma da perseguitati sono diventati persecutori a tutti gli effetti, vantano lo stragismo incorporato nel DNA. Per gli "eletti di Dio", tutti gli altri popoli della Terra sono inferiori. Non solo sabotaggi ma anche rappresaglie insanguinate. Omicidi, attentati e stragi persino a Natale: in particolare Ustica e Bologna (doppia bomba+innesco) nel cruciale 1980. Ma anche l'eliminazione di Aldo Moro. Criminali elevati a statisti del crimine impunito che rispondono a Shamir e Begin, tanto per citare soltanto qualche nominativo esemplificativo.

Specialisti sotto la stella di Davide che spadroneggiano in Italia peggio degli americani e vantano centri operativi occulti nel Belpaese. Alla lettera: Istituto per l'intelligence e i servizi speciali dello Stato d'Israele (Ha-Mossad le-Modi' in ule-Takkidim Meyhuhadim), comunemente abbreviato in Mossad.

Ecco in estrema sintesi solo alcuni dei casi documentati ed inequivocabili che portano la firma inconfondibile di questi assassini sionisti. Dal rapimento a Roma nel 1964 di Mordechai Louk (sequestrato e nascosto in un baule), all'uccisione nel 1972 - sempre nella capitale italiana -  del giornalista e pacifista Abdel Wail Zwaterm amico dello scrittore Alberto Moravia, (per ordine del premier Golda Meir). Nel 1973 Milano è segnata dalla strage alla Questura per colpire il ministro dell'Interno Rumor (4 morti e 56 feriti), all'omicidio di Moshe Katz.

Argo 16 era il codice identificativo radio di un velivolo Douglas C-47 Dakota in carico al 306º Gruppo, 31º Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana. L'aereo precipitò nella zona industriale di Porto Marghera il 23 novembre 1973, causando la morte dei quattro membri dell'equipaggio, il colonnello Anano Borreo, il tenente colonnello Mario Grande, il maresciallo motorista Aldo Schiavone e il maresciallo marconista Francesco Bernardini. Il velivolo si schiantò sulla palazzina del Centro Elaborazione Dati del polo petrolifero Montedison e rottami colpirono il parcheggio, il centro ricerche e gli uffici amministrativi della Montefibre, fortunatamente senza causare altre vittime. Prima del decollo al tenente colonnello del SID Giuseppe Cismondi poco dopo essere salito sull'aereo giunse una comunicazione radio in cui si ordinò al velivolo di proseguire per la base NATO di Aviano, dove venne fatto scendere dall'aereo. Questo ripartì per Roma, ma pochi minuti dopo esplose in volo e si schiantò sullo stabilimento Montefibre di Porto Marghera. Incidente o attentato? Il generale Gianadelio Maletti, in presenza del generale Vito Miceli e di altri ufficiali, si disse convinto che si era trattato di un atto di sabotaggio compiuto da agenti del Mossad. Anni dopo il generale Ambrogio Viviani, capo del controspionaggio dal 1970 al 1974, convidideva l’ipotesi. Sulle pagine del Giornale Miceli ha affermato: “Fu fatto esplodere”. Su Panorama Viviani è ancora più esplicito: “si è trattato di un avvertimento un po’ cruento dei Servizi d’Israele al governo italiano”. Il giudice della Procura di Venezia Carlo Mastelloni, cui fu affidato il caso, ritiene che l’Argo 16 sia stato sabotato e lega tale attentato oltre al trasporto dei due palestinesi in Libia al patto o “Lodo Moro”, ossia all’intesa tra il governo italiano, di cui Moro era allora Ministro degli Esteri, e l’Olp. L’Italia si garantiva l’immunità da attacchi terroristici palestinesi e in cambio chiudeva un occhio sul trasporto attraverso il suo suolo di armi ed esplosivi diretti altrove. Tale accordo ovviamente, non stava bene a Israele. E il sabotaggio di Argo 16 a giudizio di Mastelloni , sarebbe una ritorsione non soltanto per la liberazione dei due palestinesi, ma un avvertimento legato al complesso delle “concessioni” italiane ai nemici di Tel Aviv. «Ma è sicuro di quel che dice?», chiede Remo Smitti, pm della Procura di Venezia. «Sicurissimo dottore, sono ottant’anni che faccio la guerra al mio cognome», risponde il teste. L’interrogato è l'ex sottosegretario Pietro Buffone. È il 23 novembre 1999. Siamo sempre a Venezia, in Corte d’Assise, dove si svolge un dibattimento delicatissimo, su un mistero “minore”, ma non per questo meno tragico della storia repubblicana. Tra gli incriminati, c’è una figura eccellente: Zvika Zarzevsky, più conosciuto come Zvi Zamir, ex capo del Mossad e il suo braccio destro Asa Leven, nonché 22 ufficiali della nostra Aeronautica. Sullo sfondo, un disastro aereo: il caso Argo 16. Per il il giudice Mastelloni sono stati gli Israeliani. A proposito: numerosi atti parlamentari (interrogazioni e interpellanze) non hanno mai avuto risposta dai governi tricolore.

Inoltre in relazione al rapimento e l’uccisione di Aldo Moro nel 1978, secondo ciò che ha rivelato nel 2005 l’ex vice segretario della DC Giovanni Galloni, il Mossad e la Cia si erano infiltrati nelle BR in vista di una «destabilizzazione dell’Italia al fine di indurre l’America a vedere Israele come l’unico punto di riferimento alleato nel Mediterraneo per averne in tal modo maggiore sostegno in termini politici e militari». 

Nel corso della trasmissione «Next» di Rainews 24 della sera del 5 luglio 2005 Giovanni Galloni, ex vicepresidente del CSM e vicesegretario vicario della Democrazia Cristiana nell'epoca in cui il Presidente della DC era Aldo Moro, di cui Galloni era in stretto rapporto di amicizia, ha fornito elementi di grande rilevanza relativi al rapimento e all'uccisione dello statista democristiano, rivelando l'esistenza di infiltrati della CIA e del Mossad all'interno delle Brigate Rosse. In particolare Galloni riferisce una confidenza del presidente Moro, secondo cui sapeva «per certo» che «i servizi segreti sia americani che israeliani hanno degli infiltrati all'interno delle BR» e «che tale informazione non era mai stata data al Governo italiano imputando a tale mancata comunicazione il fatto di non avere mai potuto trovare i covi dei brigatisti né la prigione di Aldo Moro» mentre - aggiunge Galloni - «quando le BR rapirono il generale Dozier, le prigioni furono ritrovate nel giro di 15 giorni». Galloni inoltre sostiene che «i servizi segreti italiani deviati erano deviati perché rispondevano - nel contesto della guerra fredda e del confronto tra i due blocchi - alla CIA e agli Stati Uniti più che alle autorità italiane», mentre gli USA agivano anche all'insaputa dei governi del nostro paese, tollerando o organizzando azioni illegali pur di impedire che i comunisti arrivassero al governo del paese, cosa che «avrebbe loro impedito di installare basi militari», causando agli USA danni incalcolabili. Il giornalista Mino Pecorelli, secondo l'on. Galloni, già tre giorni prima del rapimento di Aldo Moro, avvenuto il 16 marzo 1978, disse che «il 15 marzo» (data in cui originariamente doveva essere effettuato l'agguato brigatista) si sarebbe verificato un nuovo fatto gravissimo in cui sarebbero state implicate personalità di grande rilievo, senza dire la fonte delle sue informazioni, ma alludendo a possibili fonti legate ai servizi segreti, probabili autori del suo assassinio l'anno successivo. Le rivelazioni dell'onorevole Giovanni Galloni, alla luce delle attività illegali della CIA nel nostro paese - il rapimento nel 2003 a Milano dell'imam egiziano Abu Omar ed altri episodi collegati alla lotta contro il terrorismo - ma anche dei misteri mai risolti concernenti lo stesso rapimento e omicidio di Aldo Moro - si vedano le affermazioni di Antonino Arconte, inviato per conto dei servizi in Medio Oriente prima del sequestro del presidente democristiano al fine di avviare trattative per il suo rilascio - interrogano fortemente l'opinione pubblica, desiderosa di conoscere una verità nascosta per tanto tempo, che permetterebbe con ogni probabilità di riscrivere da capo intere pagine della storia del nostro paese.

E si approda all'estate del 1980, dopo pressioni diplomatiche del governo israeliano su Roma e Parigi mediate da Washington, affinché arrestino immediatamente la cessione di materiale e tecnologia nucleare all'Iraq. Dopo una serie di omicidi mirati e attentati in Francia e in Italia, Tel Aviv passa al noto contrattacco con le stragi di Ustica e Bologna, che presentano un solido legame legato al movente nucleare (bellico) in cambio di petroldollari; poi il bombardamento nel 1981 della centrale atomica a 21 chilometri da Baghdad. L'Italia non demorde dall'affare mediorientale, come attesta lo scandalo della Bnl di Atlanta. Un'attenta disamina degli atti pubblici è palese che le autorità politiche hanno coperto l'accaduto per non  dover denunciare e prendere posizione contro Israele. Questo è il campo delle operazioni coperte e spiega l'omertà nazionale e internazionale.

Quindi si giunge anche all'attentato del 23 dicembre 1984. Il treno, trainato dal locomotore E.444.030, era pieno di viaggiatori che ritornavano a casa o andavano in visita a parenti per le festività. Intorno alle 19:08, il convoglio fu dilaniato da un'esplosione violentissima mentre percorreva la Direttissima in direzione Nord, all’interno della Grande galleria dell'Appennino, in località Vernio, dove la ferrovia procede diritta e la velocità dei treni in transito supera solitamente i 150 km/h. La detonazione fu causata da una carica di esplosivo radiocomandata, posta su una griglia portabagagli del corridoio della 9ª carrozza di seconda classe, a centro convoglio: l'ordigno era stato collocato sul treno durante la sosta alla stazione di Firenze Santa Maria Novella. Al contrario del caso dell'Italicus, questa volta gli attentatori attesero che il veicolo penetrasse nel tunnel, per massimizzare l'effetto della detonazione: lo scoppio, avvenuto a quasi metà della galleria, provocò un violento spostamento d'aria che frantumò tutti i finestrini e le porte. L'esplosione causò 15 morti e 267 feriti. In seguito, i morti sarebbero saliti a 16 per le conseguenze dei traumi. Venne attivato il freno di emergenza, e il treno si fermò a circa 8 km dall'ingresso Sud e a 10 da quello Nord. I passeggeri erano spaventati, e a questo si affiancava il freddo dell'inverno appenninico. A chiamare i soccorsi, utilizzando un telefono di servizio presente in galleria, fu il controllore Gian Claudio Bianconcini, il quale era al suo ultimo viaggio in servizio e, pur ferito anch'egli, era sopravvissuto all'esplosione.

Questa strage del “rapido 904” - in ambito giudiziario - venne attribuita alla mafia e al terrorismo neofascista. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, nel suo ultimo messaggio di fine anno, commentò così: «Cinque stragi abbiamo avuto, tutte lo stesso marchio d'infamia, e i responsabili non sono stati ancora assicurati alla giustizia. I parenti delle vittime, il popolo italiano non chiedono, come qualcuno ha insinuato, vendetta, ma chiedono giustizia». Il Capo dello Stato aggiunse che i servizi segreti erano stati rinnovati: «Mi hanno detto che vi sono persone molto valide, oneste. Gli antichi servizi segreti erano stati inquinati dalla P2, da questa associazione a delinquere. Ebbene i nuovi servizi segreti cerchino di indagare, non si stanchino di indagare, non si fermino ad indagare in Italia, vadano anche all'estero, perché probabilmente la sede centrale di questi terroristi si trova all'estero.».

Un caso clamoroso, finito sulle prime pagine di tutto il mondo, è quello di Mordechai Vanunu, il tecnico nucleare che dopo aver lasciato Israele aveva denunciato al settimanale Sunday Times, con tanto di dettagli e di fotografie, l'arsenale nucleare fino a quel momento segreto, raggiunto da Israele. Vanunu fu attirato con una trappola in Italia e a Roma il 30 settembre 1986 fu sequestrato e trasferito a Tel Aviv da agenti del Mossad, grazie alla compiacenza dei servizi segreti italiani (Sismi e Sisde).

Gli anni Settanta e Ottanta in Italia sono stati telecomandati dai servizi segreti israeliani, americani e italiani, che si son serviti anche di bassa manovalanza italiana di sinistra e di destra per destabilizzare l’Italia in modo che gli Usa non la considerassero più utile come punto d’appoggio per la politica estera e la guerra fredda, ma si rivolgessero a Israele e lo finanziassero contro il terrorismo comunista e arabo quale unico baluardo dell’occidente contro il pericolo bolscevico (ieri) e arabo (oggi).

Il primo terrorismo non è stato quello degli integralisti arabi, ma quello dell’estremismo sionista (Irgun), dietro il quale si è celato spesso il Mossad, che ha colpito in Palestina sin dal 1937 e anche in Italia e a Roma nel 1946 (ambasciata inglese: banda Stern), e poi nel 1948 Bari (nave Lino) e quindi nave Argiro. Circa trent’anni prima di ‘Settembre Nero’. I governi e i Servizi segreti italiani (soprattutto nell'era Maletti) hanno sempre (e non solo nel ‘dopo-Craxi’) giocato la doppia carta di aiutare Israele e di non ostacolare apertamente il mondo arabo. Ovviamente il pronunciamento della scomoda e indicibile verità non è antisemitismo.

In Italia tra il 1969 e il 1982 si registrano ufficialmente 2925 atti di terrorismo di matrice neofascista e 1273 attribuibili a gruppi criminali ispirati a ideologie di sinistra. Effettivamente quante azioni criminali in danno della popolazione italiana sono state ispirate dallo Stato di Israele, o meglio dal Mossad che aveva infiltrato e sostenuto estremisti d'ogni genere, pur di destabilizzare l'Italia?

Riferimenti:

Gianni Lannes, USTICA E BOLOGNA, STRAGI SENZA VERITA', Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.

Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO. STRATEGIE DEL DOMINIO, Draco edizioni, Modena, 2012.

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https://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/servizi_segreti_italiani_aereo_caduto_tessera_1973_argo16-7510263.html

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https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/11/25/strage-del-rapido-904-confermata-la.html

https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/terrorismo-e-stragi-x-xiii-leg/IT-SEN-114-015878/seduta-n-8-del-15-settembre-1993#lg=1&slide=0

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http://pgnewspapers.pgpl.ca/fedora/repository/pgc:1964-11-18/-/Prince%20George%20Citizen%20-%20November%2018,%201964

https://cdnc.ucr.edu/?a=d&d=DS19641119.2.129&e=-------en--20--1--txt-txIN--------1

https://www.nytimes.com/1964/11/19/archives/italy-expels-2-egyptian-envoys-accused-in-trunk-abduction-attempt.html

https://www.jta.org/archive/israel-may-seek-extradition-of-dahan-from-italy-defected-to-egypt

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=Moro

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=israele

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=argo+16

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/11/ustica-e-bologna-gianni-lannes-pescara.html

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