1.11.23

ITALIA: PICCOLI SCHIAVI INVISIBILI E SEMPRE PIU' POVERI!

    


di Gianni Lannes

    Infanzia e adolescenza - alla prova dei fatti - vantano diritti di carta, nonostante leggi nazionali, convenzioni internazionali e promesse roboanti dei soliti crassi politicanti. 

Nel Belpaese oltre 1 milione di minori sopravvive in condizioni economiche difficili a cui si aggiunge un'altra povertà, ugualmente grave e drammatica: la povertà educativa, più nascosta e meno evidente, che agisce nel buio e che priva i bambini dell'opportunità di costruirsi un futuro o anche solo di sognarlo. E il governo Meloni? A dir poco latitante e soltanto repressivo (Caivano docet).

    

    La falsa pandemia covidiota ha contribuito a peggiorare ulteriormente la condizione infantile colpendo soprattutto quelli già in condizioni di fragilità e questo non solo dal punto di vista materiale ma anche educativo. La sospensione dei servizi educativi e per l'infanzia, la chiusura delle scuole (totale nella prima fase e a macchia di leopardo nella seconda), quella di molte attività ricreative e di socializzazione (es. cinema, teatri, biblioteche) ha prodotto una condizione di povertà educativa che è destinata ad avere effetti di lungo periodo sull'apprendimento, sulla dispersione scolastica e sulla crescita delle macroscopiche disuguaglianze sociali.


    L'ultimo rapporto «Piccoli schiavi invisibili» di Save the Children (2023) denuncia le condizioni dei minori, vittime o a rischio di tratta e sfruttamento nel nostro Paese i cui diritti più basilari vengono sistematicamente violati.

    In Italia e nel mondo, una vittima su tre di tratta e sfruttamento è minorenne. Nel 2022, 2.517 persone in Italia sono state valutate come possibili vittime di tratta e sfruttamento e tra queste almeno 101 sono minorenni;

    L'indagine racconta in particolare la condizione dei minori sfruttati in agricoltura nella provincia di Latina (Lazio) e nella «Fascia Trasformata» di Ragusa (Sicilia): bambini e bambine, figli di braccianti sfruttati, che spesso trascorrono la loro infanzia in alloggi di fortuna, in condizioni di isolamento e con un difficile accesso alla scuola e ai servizi sociali e sanitari; per queste famiglie risulta complicato persino ottenere la residenza, un codice fiscale, l'assegnazione del medico o del pediatra, accedere ai bonus per i servizi mensa e trasporto scolastico, compilare un Isee.

    Spesso tali minori sono «invisibili», non sempre vengono censiti ed è complicato anche stabilire la loro reale presenza sul territorio, sicuramente superiore rispetto a quella accertata.

    Le testimonianze di chi vive o ha vissuto in condizioni di sfruttamento e quelle dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni, sindacati, medici e insegnanti che operano in questi territori, consegnano una realtà contrassegnata da diffuse privazioni.

    La scuola rappresenta un presidio attivo per il contrasto all'isolamento sociale di questi minori, un'isola felice in una giornata impiegata a lavorare nei campi e nelle aziende, a contatto con pesticidi, senza protezioni individuali.

    La frequenza scolastica è compromessa dai ritmi di lavoro, tanti bambini si assentano perché obbligati a lavorare o, per la stanchezza, si addormentano durante le lezioni.

    Secondo Save the Children, in Italia, tra i 14-15enni che lavorano, il 27,8 per cento (circa 58.000 minorenni) ha svolto lavori particolarmente dannosi allo sviluppo educativo e al benessere psicofisico.

    Occorre porre fine alla condizione di invisibilità in cui vivono questi minori, assicurando loro una residenza anagrafica, l'iscrizione ai servizi sanitari, alla scuola e ai servizi di sostegno indispensabili alla tutela dei minori e alla lotta allo sfruttamento;

     Sempre più poveri. I numeri ufficiali sono datati e approssimati per difetto, ma agghiaccianti. Secondo gli ultimi dati Istat pubblicati a fine ottobre 2022, nell'anno 2021 poco più di un quarto della popolazione italiana è a rischio di povertà o esclusione sociale (25,4 per cento), mentre il reddito totale delle famiglie più abbienti è 5,8 volte quello delle famiglie più povere.

     In Italia più di almeno 2 milioni di famiglie versano in una condizione di povertà assoluta, dati che confermano sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020, anno d'inizio della falsa pandemia da Covid-19, mentre per la povertà relativa l'incidenza sale all'11,1 per cento (da 10,1 per cento del 2020) e le famiglie sotto la soglia sono circa 2,9 milioni (2,6 milioni nel 2020).

     

Riferimenti:

https://s3.savethechildren.it/public/files/uploads/pubblicazioni/piccoli-schiavi-invisibili-2023_0.pdf

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=povert%C3%A0

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=minori

Gianni Lannes, Bambini a perdere, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2016.





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