di Gianni Lannes
L'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato, in data 13 aprile 2005, un grave allarme: 3.747 laboratori sparsi in diciotto paesi del mondo, tra cui l'Italia, hanno ricevuto per errore dagli Stati Uniti d'Amedrica campioni del virus H2N2, causa dell'influenza asiatica che ha causato nel biennio 1957-1958 un numero di vittime che si aggirerebbe, secondo quanto pubblicato dalle agenzie di stampa, tra 1 e 4 milioni. La spedizione si deve al College of American Pathologist (Cap), l'associazione dei patologi americani, che periodicamente mette alla prova la capacità dei vari laboratori del mondo di individuare i ceppi dei virus; normalmente però questi test riguardano i normali virus influenzali che ogni anno si diffondono in inverno e non agenti letali; campioni del letale virus sono stati inviati in Italia, Stati Uniti, Canada, Brasile, Francia, Germania, Bermuda, Cile, Hong Kong, Israele, Libano, Messico, Corea del Sud, Arabia Saudita, Singapore e Taiwan. Klaus Stohr, esperto dell'Oms, ammette preoccupazione a causa delle caratteristiche del virus dell'influenza, che ha definito «altamente, contagiosa, trasmissibile tra umani, e contro la quale la maggior parte della popolazione (quella nata dopo il 1968, anno in cui si persero le tracce dell'H2N2) non ha anticorpi. Nonostante il rischio che il virus possa scatenare un'epidemia, uscendo dai laboratori a causa di un incidente, o infettando un ricercatore, sia definito «basso», è comunque da tutti dichiarato presente, a causa dell'elevatissimo numero dei potenziali focolai: un incidente anche banale potrebbe rimettere in circolo l'H2N2 e magari scatenare una nuova epidemia. Il laboratorio di ricerca della caserma americana Ederle di Vicenza sarebbe, a quanto apprende l'Adnkronos Salute, l'unico centro in Italia a cui sono stati inviati a scopo di ricerca i campioni del virus H2N2. Nella caserma Ederle sono di stanza i paracadutisti del 173rd Airborne Brigade; come da disposizioni impartite dal Ministero della salute, la distruzione del campione del virus alla caserma sarebbe avvenuta, secondo una precisazione dell'ulss 6 di Vicenza, «alle ore 12,45 di venerdì 15 aprile 2005, alla presenza di funzionari americani ed italiani della caserma Ederle, nonché di ufficiali di polizia giudiziaria di questa azienda sanitaria». Quali sono i laboratori italiani a cui il virus è stato spedito e a che scopo?
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