di Gianni Lannes
Ecco in sintesi il contributo delle autorità italiane al genocidio israeliano del popolo palestinese. Dopo la strage di Ustica (81 morti) provocata - la sera del 27 giugno 1980) - dall'Israeli Air Force al comando dell'ufficiale Ran Goren su ordine diretto del premier Menachem Begin al fine di impedire il trasferimento di materiali nucleari all'Iraq, in Sardegna da anni i piloti israeliani, dopo il turno dei libici, si addestrano alla guerra, col beneplacito dei governini tricolore. Non a caso, l'interrogazione a risposta scritta 4/07474 del 24 settembre 2003, indirizzata all'allora ministro della difesa, non ha mai avuto uno straccio di risposta; alla stregua dell'interrogazione numero 4/02470 dell'11 novembre 2013, relativa alle esercitazione di guerra dell'Aeronautica militare italiana in Israele.
A parte i rifornimenti bellici - diretti o con triangolazioni in particolare dai periferici porti di Talamone e Ortona - dell'industria militare italiana a Tel Aviv (ad esempio Oto Melara), c'è anche il sostegno di guerra dello zio Sam che passa nel Belpaese. Camp Darby, è una base nata nel 1951, durante il periodo della guerra fredda, ha una caratteristica unica: è raggiungibile dal mare attraverso il canale dei Navicelli, una via d'acqua artificiale che collega il porto di Livorno con una darsena alle porte di Pisa, dopo aver attraversato una parte del territorio occupato dalla base. Le navi che trasportano munizioni o altri materiali bellici possono dunque arrivare direttamente dentro Camp Darby senza utilizzare le banchine del porto di Livorno evitando controlli.
Nella base ci sono 125 bunker sotterranei che
custodiscono in perfetta efficienza una «santabarbara» composta da
20 mila tonnellate di munizioni per artiglieria, missili, razzi,
bombe d'aereo e circa 8 mila tonnellate di esplosivo ad alto
potenziale. Poi ci sono i mezzi e gli equipaggiamenti necessari ad
armare e rendere operativa una Brigata meccanizzata dotata di 2.600
fra carri armati, veicoli blindati, camion e jeep.
Durante la
guerra del Golfo nel 1991 proprio dalla base di Camp Darby arrivavano
i rifornimenti per le truppe a stelle a strisce, più di quanto ne
sono poi serviti nella Serbia nel 1999 e poi nel Kosovo. Proprio il 10 aprile 1991 durante un trasferimento segreto di armi nella rada del, porto di Livorno, si verificò la strage del Moby Prince (140 vittime).
Dal Natale 1998, alla vigilia del conflitto balcanico, sono sbarcate nei bunker di Camp Darby 3278 «cluster bomb», congegni a frantumazione, micidiali e delicati anche nei traslochi. Dopo l'attentato alle due torri di New York di qui sono passate gran parte delle munizioni per le operazioni in Afghanistan. Secondo alcune fonti degli stessi Usa, all'interno di Camp Darby lavorano 350 militari professionisti e 700 uomini di complemento. I civili italiani addetti alle pulizie e manutenzione sono circa 600, ma nessuno di loro ha accesso alle zone dei depositi sotterranei. Neppure in caso di emergenza, come accadde nella primavera del 2000 quando alcune pareti dei bunker evidenziarono problemi strutturali - si verificarono alcuni crolli - e gli esplosivi e le munizioni furono sgomberati in fretta utilizzando robot telecomandati.
Nel luglio 2006 la superbomba USA è passata per l'Italia» fino a giungere in Israele. Allora Tel Aviv ha ricevuto dagli Stati Uniti un carico
di munizioni speciali. Tra queste la Gbu-28, (Guided Bomb Unit-28)
una maxi bomba a guida laser da 2.3 tonnellate. Si tratta di un'arma
speciale ideata per penetrare in centri di comando situati in bunker
profondi e rinforzati. Il lancio può essere effettuato tramite i
cacciabombardieri F-15 in dotazione all'Israeli Air Force.
La base logistica USA in cui sono depositate le bombe per le forze
aeree e terrestri che operano nell'area mediterranea, nordafricana e
mediorientale, è proprio Camp Darby, situata tra il porto di Livorno e
l'aeroporto di Pisa. Da qui è partita gran
parte delle bombe usate nelle due guerre contro l'Iraq e in quella
contro la Jugoslavia e sempre secondo la ricostruzione, risulta del
tutto probabile che le bombe già sganciate provengano o comunque siano
transitate da Camp Darby.
La legge numero 94 del 3 maggio 2005 istituzionalizza la cooperazione nel settore militare della Difesa tra Italia ed Israele. Si tratta di un accordo quadro che regola la cooperazione tra le parti, nel cui ambito potranno essere conclusi accordi tecnici specifici. I campi di cooperazione comprendono, tra l'altro, l'interscambio di materiale di armamento, l'organizzazione delle forze armate, la formazione e l'addestramento del personale militare, la ricerca e sviluppo in campo militare. Secondo fonti militari israeliane è stato concordato, tra l'altro, tra i due governi lo sviluppo congiunto di un nuovo sistema di guerra elettronica altamente segreto, cui è stato destinato un primo finanziamento comune di 181 milioni di dollari. Il memorandum stabilisce infine che le attività derivanti dall'accordo saranno soggette alla massima segretezza.
Riferimenti:
Gianni Lannes, USTICA E BOLOGNA, DUE STRAGI SENZA VERITA', Edizioni Mondo Nuovo, Pescara, 2023.
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=moby+prince
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=israele
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/07474&ramo=C&leg=14
https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/02470&ramo=C&leg=17
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