Ascoli Satriano (Puglia) - la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
Grazie al beneplacito governativo nazionale incluse le Regioni consenzienti alle devastazioni per mero profitto economico, il Sud Italia viene sempre più saccheggiato da multinazionali straniere che sfruttano il nostro Paese peggio di una colonia.
La parola d’ordine imperante in salsa affaristica è “coltivazione idrocarburi”, non più frutti della natura o lavoro della terra. Nell’eldorado appulo sotto le grinfie del sedicente ambientalista Nichi Vendola - non ancora processato per questi attentati a ripetizione all'integrità degli ecosistemi e la reiterata violazione di legge - la caccia al gas ed al petrolio nel sottosuolo della provincia di Foggia è aperta al miglior offerente con una particolare accentuazione dal 2005 (anno di insediamento del governatore di Terlizzi).
La giunta Vendola non tace ma acconsente ancora una volta, senza aprire un tavolo di trattative con gli autoctoni (padroni a parole del territorio) in virtù della Convenzione di Aarhus, o comunque di confronto sul destino di questo prezioso quanto fragile territorio. I controlli seri, approfonditi e rigorosi stabiliti sulla carta sono una pura formalità di facciata: le commissioni di valutazione di impatto ambientale - a livello provinciale e regionale - sono tutte di nomina politica, ossia addomesticate e malleabili, basta vedere i pareri espressi nei decenni.
La parola d’ordine imperante in salsa affaristica è “coltivazione idrocarburi”, non più frutti della natura o lavoro della terra. Nell’eldorado appulo sotto le grinfie del sedicente ambientalista Nichi Vendola - non ancora processato per questi attentati a ripetizione all'integrità degli ecosistemi e la reiterata violazione di legge - la caccia al gas ed al petrolio nel sottosuolo della provincia di Foggia è aperta al miglior offerente con una particolare accentuazione dal 2005 (anno di insediamento del governatore di Terlizzi).
Provincia di Foggia, litorale inquinato da idrocarburi dispersi - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
La giunta Vendola non tace ma acconsente ancora una volta, senza aprire un tavolo di trattative con gli autoctoni (padroni a parole del territorio) in virtù della Convenzione di Aarhus, o comunque di confronto sul destino di questo prezioso quanto fragile territorio. I controlli seri, approfonditi e rigorosi stabiliti sulla carta sono una pura formalità di facciata: le commissioni di valutazione di impatto ambientale - a livello provinciale e regionale - sono tutte di nomina politica, ossia addomesticate e malleabili, basta vedere i pareri espressi nei decenni.
Nichi Vendola - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Il 20 dicembre 2012 la Giunta
Regionale ha offerto l’ennesimo via libera - di una serie corposa di
autorizzazioni a perforare la terraferma per estrarre oro nero & gas - per la
ricerca di metano e petrolio. Si tratta di due concessioni nella Capitanata: la
prima alla Vega Oil, l’altra all’Eni.
Concessione alla Vega Oil (controllata dalla canadese Cygam) |
La concessione mineraria denominata “Masseria
Monterozzo” è stata rilasciata in prima battuta dal Ministero dello Sviluppo
Economico, dopo il parere come sempre favorevole del Cirm alla Vega Oil S.p.A.,
società a sua volta controllata dalla canadese Cygam Energy Inc. Una
multinazionale particolarmente attiva in Italia ed in Tunisia, riconducibile al
miliardario “illuminato” David Rockefeller (finanziatore dell’Aspen Institute).
La giunta vendoliana, su proposta dell’assessore
Loredana Capone, ha deliberato quindi di approvare la relazione dell’assessore
allo Sviluppo economico. Strano: l’Ansa non ha lanciato la notizia. La delibera
reca la firma di rito anche del segretario della giunta, tale Davide F.
Pellegrino, marito di Paola Laforgia, presidente dell’ordine regionale dei
giornalisti di Puglia, nonché dipendente dell’Agenzia giornalistica Ansa con
sede di lavoro a Bari.
Elena Gentile - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
L'area di ben 154,6 chilometri quadrati, ricade nei territori di rilievo naturalistico, agrario, storico ed archeologico di Ascoli Satriano, Carapelle, Ordona ed Orta Nova, inglobando addirittura i centri urbani ed il Parco Regionale "Bosco dell'Incoronata", compreso l'omonimo santuario. In particolare i sindaci di Orta Nova (Maria Rosaria Calvio) e Carapelle (Alfonso Maria Palomba) iscritti al partito democratico - ubbidienti ai voleri della "mammasantissima" Elena Gentile in carica come vice presidente regionale (trombata alle passate elezioni politiche) non hanno fiatato. Dal canto suo, il consigliere provinciale del pdl, tale Giuseppe Moscarella, non si è incatenato per protesta ad alcun palo della cuccagna.
DELIBERAZIONE
DELLA GIUNTA REGIONALE 20 dicembre 2012, numero 2851
- «L’Assessore allo Sviluppo Economico, avv. Loredana Capone, sulla base
dell’’istruttoria espletata dal Responsabile della P.O. Attività Estrattive di
Foggia... riferisce quanto segue:
L’Accordo Stato Regioni del 24.04.2001 disciplina le
modalità procedimentali per il perfezionamento dell’Intesa ex art.29, comma 2,
lett. b) del D.L.vo 112/98, come modificato dall’art.3, comma 1, lett. b) del
D.L.vo 443/99, in materia di funzioni amministrative relative a prospezione,
ricerca e coltivazione di idrocarburi in terraferma, ivi comprese quelle in
materia di polizia mineraria.
Per quanto sopra, il Ministero dello Sviluppo
Economico con nota n.9114 del 30/07/2008 ha comunicato, ai sensi dell’art. 7
della legge 241/90, l’avvio del procedimento per il conferimento del permesso
di ricerca idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO” alla Società VEGA OIL SpA, visto
il parere favorevole della Commissione per gli Idrocarburi e le Risorse
Minerarie (CIRM) espresso nella seduta del 19.06.08. L’area di indagine
richiesta è situata a Sud Est dell’abitato di Foggia ed interessa per 155 Kmq
il territorio dei comuni di Foggia, Ascoli Satriano, Carapelle, Ordona e Orta
Nova, tutti in provincia di Foggia.
La Società Istante ha inviato copia della
documentazione originariamente presentata al Ministero (istanza di
conferimento, relazione geologica e programma lavori) e della nota della Provincia
di Foggia - Ufficio Ambiente n.24814 del 05/04/2012 inerente l’esito della
procedura di assoggettabilità a V.I.A., entrambe acquisite in atti al prot.
n.26519 il 26/10/2012.
Il programma lavori presentato è stato redatto
tenendo conto che nella zona vasta conglobante anche l’area richiesta è stata
svolta in passato parecchia ricerca mineraria e sono stati rinvenuti diversi
giacimenti di idrocarburi, alcuni dei quali tra i più estesi dell’Italia
meridionale tuttora in produzione, e che seppure nell’area dell’istanza il
pozzo Spartivento 1 perforato nel lontano 1964 sia stato chiuso perché non
mineralizzato, la Società ritiene che il potenziale minerario debba lo stesso
essere investigato visto l’ausilio delle nuove conoscenze geologiche e dei
moderni mezzi di indagine sismica oggi a disposizione per ubicare meglio il
pozzo esplorativo. Nel dettaglio il programma prevede: 1) l’avvio delle
indagini geologiche entro i primi sei mesi dal conferimento del permesso di
ricerca, consistenti in una nuova valutazione delle serie stratigrafiche
incontrate nei pozzi perforati nell’area, per una spesa di 15.000,00 euro ; 2)
l’inizio del programma geofisico entro i primi dodici mesi dal conferimento,
comportante l’acquisto di 50 Km di linee sismiche registrate in precedenza da
altre Società e la rielaborazione delle stesse con nuove tecniche di analisi
digitale, per una spesa di 200.000,00 euro ; 3) entro ventiquattro mesi,
l’ubicazione del pozzo esplorativo sulla base dei risultati degli studi di cui
ai punti precedenti, con obbiettivo principale le sabbie del Pliocene
medio-superiore poste ad una profondità di circa 1.000 metri ed obbiettivo
secondario la serie carbonatica del Miocene-Cretacico prevista ad una
profondità compresa tra i 1.100 e i 1.400 metri, per una spesa preventivata di
2,00 Ma L’investimento complessivo assomma quindi a 2,215 Ma.
L’Ufficio Ambiente della Provincia di Foggia con la nota del Dirigente n.24814 del 05.04.12 sopra menzionata, ha comunicato che il Comitato per la V.I.A. durante la seduta del 27 marzo u.s. si è così espresso “si ritiene che l’attuale fase di ricerca non coinvolge assolutamente alcun intervento di natura territoriale, ma si limita all’acquisizione e studio di indagini sismiche già effettuate; pertanto anche alla luce di quanto chiarito da parte della Società con nota del 21/02/2012 assunta al protocollo dell’Ente col n.12560, si ritiene che la Società dovrà sottoporsi alla procedura di V.I.A. solamente dopo aver progettato una ricerca direttamente sul territorio che possa coinvolgere eventuali impatti ambientali”.
In ragione di quanto sopra rappresentato, atteso che
i lavori previsti dai primi due punti del programma proposto non impattano sul
terreno, si ritiene di proporre alla Giunta il rilascio dell’intesa ex art.3,
comma 1, lett. b) e art.5 dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001 in merito al
conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO”, con
la precisazione che la perforazione del pozzo esplorativo dovrà essere oggetto
di specifica Intesa previo assoggettamento alla valutazione V.I.A. ed al parere
di compatibilità al PUTT/p e PAI, in quanto dello stesso non sono stati forniti
l’ubicazione ed il programma di perforazione.
Si propone, pertanto, alla Giunta il rilascio, ex
art.3, comma 1, lett. b) dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, dell’intesa
al conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO”…
Puglia: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
L’Assessore relatore, sulla base delle risultanze istruttorie come innanzi illustrate, propone alla Giunta Regionale l’adozione del conseguente atto finale, rientrando il medesimo nella fattispecie di cui all’art. 4, comma 4, lettera K) della L.R. n. 7/97.
LA GIUNTA Udita la relazione e la conseguente proposta
dell’Assessore al ramo; Viste le sottoscrizioni poste in calce al presente
provvedimento del Funzionario istruttore, del Dirigente di Ufficio e del
Dirigente del Servizio Attività Economiche e Consumatori, che ne attestano la
conformità alla vigente legislazione;
Puglia: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
A voti unanimi espressi nei modi di legge, DELIBERA - di approvare la relazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico e di fare proprie le proposte riportate nelle premesse e che qui si intendono integralmente richiamate; - di rilasciare ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. b) e dell’art. 5 dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, INTESA al conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi “MASSERIA MONTAROZZO”, comportante l’attuazione del programma lavori allegato all’istanza, limitatamente alle sole indagini di laboratorio geologiche e geofisiche ed a condizione di assoggettare la perforazione del pozzo d’obbligo a specifica Intesa previa acquisizione del pronunciamento di valutazione ambientale e di compatibilità PUTT/p (piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio) e PAI (piano assetto idrogeologico); - di demandare al competente Servizio Attività Economiche Consumatori la trasmissione al Ministero dello Sviluppo Economico del presente provvedimento; - di disporre la pubblicazione della presente deliberazione sul BURP ai sensi dell’art. 6 della L.R. n. 13/94. Il Segretario della Giunta Il Presidente della Giunta Avv. Davide F. Pellegrino Dott. Nichi Vendola».
DELIBERAZIONE
DELLA GIUNTA REGIONALE 20 dicembre 2012, n. 2852 - Proroga
della concessione di coltivazione idrocarburi “SEDIA D’ORLANDO”...
Puglia: la rapina dle gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Per quanto sopra il Ministero dello Sviluppo
Economico ha inviato, il 22/04/2005 ed il 02/07/2009, le istanze con le quali
la Società ENI SpA ha chiesto la proroga quinquennale della concessione di
coltivazione idrocarburi “SEDIA D’ORLANDO”, per i periodi 13/02/2005-2010 e 2010-12/02/2015.
Tale concessione conferita con D.M.13/02/1965 alla Società ENI, si estende per
4,220 Kmq nel territorio della provincia di Foggia. La produzione di
idrocarburi ottenuta dall’unico pozzo perforato denominato “Ordona 1”,
mineralizzato a gas metano con presenza di inerti (azoto 17% e anidride
carbonica 17%), a fine 2008 ammontava a circa 13 Milioni di Smc. L’allaccio di
detto pozzo alla centrale di trattamento “CANDELA” è stato realizzato nel primo
periodo di vigenza trentennale della concessione, successivamente con il D.M.
16.03.1999 è stata concessa la proroga decennale della vigenza e
contestualmente autorizzata la variazione programma lavori che tra l’altro
prevedeva delle modifiche all’impianto di superficie in area pozzo. Tali
modifiche impiantistiche sono state completate e l’esercizio definitivo
autorizzato nel luglio 2003. Per quanto sopra, i due programma lavori
presentati per i periodi di proroga di che trattasi propongono entrambi la
prosecuzione della valorizzazione delle riserve del giacimento con gli impianti
realizzati, in particolare sono previsti l’analisi ed il monitoraggio della
produzione e della composizione del gas estratto e l’ottimizzazione della
produzione del giacimento, qualora se ne presentasse la necessità, attraverso
operazioni di reservoir management (interventi riglees). La produzione
cumulativa di gas attesa è di 53 Milioni Smc e sarà utilizzata nella centrale
termoelettrica della Società EDISON funzionante in zona, attrezzata per
bruciare gas metano con inerti.
Lucera: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Il Servizio Ecologia Regionale - Ufficio
Programmazione V.I.A. e Politiche Energetiche, a seguito della richiesta della
Società ENI, n.192 del 28/01/2011, di parere di non assoggettabilità a
procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale del programma lavori da
effettuarsi nei due periodi di proroga richiesti, con nota n.7813 del
02/08/2011, preso atto che non sono previste nuove attività oltre a quelle già
in essere nella concessione attiva da decenni e che in riferimento al
proseguimento di dette attività già in corso e in via di completamento,
considerata l’immutata perimetrazione delle aree SIC, ZPS e aree protette
esistenti nell’area vasta, la cui distanza dalla testa del pozzo attivo è pari
a diversi chilometri, ha stabilito che non debba essere applicata la procedura
di VIA, né altra procedura di competenza. Subordinando la validità di detto
parere all’assenza di qualsiasi modifica agli impianti esistenti e/o diversa
metodica di produzione.
L’Autorità di Bacino della Puglia, interpellata
dalla Società ENI con istanza n.193 del 28/01/2011, con nota n.2629 del
02/03/2012 ha comunicato che il programma lavori, già dettagliato ai punti
precedenti, associato alla proroga della concessione di coltivazione di
idrocarburi “Sedia D’Orlando”, riferito ai periodi 13/02/2005-12/02/2010 e
13/02/2010-12/02/2015, è compatibile con le previsioni del P.A.I. approvato e
pertanto esprime parere favorevole con le seguenti prescrizioni: 1) non deve
costituire in nessun caso un fattore di aumento della pericolosità geomorfologica
e da non compromettere la stabilità del territorio; 2) non deve pregiudicare la
sistemazione geomorfologica definitiva né la realizzazione degli interventi
previsti dalla pianificazione di bacino o dagli strumenti di programmazione
provvisoria e urgente; 3) non deve aumentare l’impermeabilizzazione
superficiale del suolo.
Preappennino Daunio: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
In merito, infine, ai vincoli PUTT/P si precisa che
sulla scorta degli atti d’Ufficio e della documentazione inviata dalla Soc. ENI
con lettera n.428 del 14/03/2012, è risultato che il pozzo Ordona 1 e l’area
impegnata ricadono in Ambito Territoriale Esteso di valore distinguibile “C”, i
cui indirizzi di tutela prevedono per il caso in questione (esistenza delle
opere impiantistiche e nessun nuovo intervento) la trasformazione dell’assetto
attuale, se compromesso, per il ripristino e l’ulteriore qualificazione. Di
talché l’attività di ripristino dell’area pozzo allo stato ante operam e la
“rimozione” del metanodotto, da autorizzare al termine della produzione con
specifica Intesa ex Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, dovrà essere soggetta
al parere di compatibilità al PUTT/P.
Si propone, pertanto, alla Giunta il rilascio, ex
art.3, comma 1, lett. b) dell’Accordo Stato Regioni del 24.4.2001, dell’intesa
alla proroga della vigenza della concessione di coltivazione di idrocarburi
“SEDIA D’ORLANDO”…
Preappennino Daunio: la rapina del gas - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
L’Assessore
relatore, sulla base delle risultanze istruttorie come innanzi illustrate,
propone alla Giunta Regionale l’adozione del conseguente atto finale,
rientrando il medesimo nella fattispecie di cui all’art. 4, comma 4, lettera K)
della L.R. n. 7/97.
LA GIUNTA Udita la relazione e la conseguente proposta
dell’Assessore al ramo; Viste le sottoscrizioni poste in calce al presente
provvedimento del Funzionario istruttore, del Dirigente di Ufficio e del
Dirigente del Servizio Attività Economiche e Consumatori, che ne attestano la
conformità alla vigente legislazione;
A voti unanimi espressi nei modi di legge, DELIBERA -
di approvare la relazione dell’Assessore allo Sviluppo Economico e di fare
proprie le proposte riportate nelle premesse e che qui si intendono
integralmente richiamate; - di rilasciare ai sensi dell’art. art.3, comma 1,
lett. b), Accordo Stato-Regioni del 24.4.2001 INTESA alla proroga della vigenza
della concessione di coltivazione di idrocarburi “SEDIA D’ORLANDO” per i
periodi 13/02/2005-12/02/2010 e 13/02/2010-12/02/2015; - di demandare al
competente Servizio Attività Economiche Consumatori la trasmissione al
Ministero dello Sviluppo Economico del presente provvedimento; - di disporre la
pubblicazione della presente deliberazione sul BURP ai sensi dell’art. 6 della
L.R. n. 13/94. Il Segretario della Giunta Il Presidente della Giunta Avv.Davide F.Pellegrino Dott.Nichi Vendola».
Maria
Rita D’Orsogna docet - «La Cygam
Energy e' una ditta Canadese che opera in Alberta, la regione dove si
produce "petrolio non convenzionale", cioe' il peggio del peggio -
sabbie bituminiche. Nel loro complesso le ditte petrolifere sono riuscite a
distruggere uno degli ambienti piu' incontaminati del pianeta, buttando giu'
foreste intere e creando al loro posto enormi vasche di sostanze tossiche. Ne
abbiamo parlato qui. Il presidente della Vega Oil, nonche' uno dei direttori
della Cygam si chiama Giuseppe Rigo. E' italiano, ha studiato a Roma ed ha
lavorato come geologo per molto tempo per varie ditte petrolifere. Nel 1999
fonda Riogeo Petroleum, una ditta che ha il preciso scopo di assistere ditte
straniere in Italia. Bene, questa e' la gente che stiamo invitando in casa
nostra. La Cygam dice ai propri investitori che hanno intenzione di trivellare
alcune zone della Tunisia e dell'Italia.
La nostra amministrazione stima che i permessi
italiani abbiano grande potenzialita' di crescita. L'Italia e' stata finora
trascurata dalle ditte petrolifere e di gas a causa del monopolio dell'ENI. La
Comunita' Europea pero' ha forzato l'ENI a cedere preziosi terreni esporativi
tramite gli ordini della Commissione Europea per l'Energia. In Alberta, over 20,000 wells were drilled in 2005
alone, while in Italy only 30 wells were drilled in 2004. From an exploration
point of view, there is still a vast exploratory and drilling potential in
Italy. In
Alberta hanno trivellato oltre 20,000 pozzi nel 2005, mentre in Italia nel
2004, solo 30. Da un punto di vista esplorativo, c'e' ancora una vasta potenzialita'
per trivellare in Italia. Si, peccato che la Cygam non ricorda ai suoi
investitori che l'Alberta ha una superficie di 650,000 chilometri quadrati, con
una densita' di 5 persone per chilometro quadro, l'Italia invece ha una
superficie che e' esattamente la meta', con 200 persone per chilometro
quadrato. Cosa si aspettano che ce li mettiamo in camera da letto i pozzi di
petrolio? Per non parlare del fatto che in teoria saremmo il paese con la
maggior densita' di opere e di bellezze storiche. Mettiamo le trivelle affianco
alla torre di Pisa? Questo modo di ragionare dimostra la piu' totale ignoranza
di questa gente, che pensa di poter venire in Italia e di fare cio' che vuole,
senza conoscere storia, ambizione, desideri del popolo, ammesso che ancora ce
li abbiamo.
Ma non e' colpa loro, la colpa e' di chi lo amministra questo paese
e che non e' capace di proteggerlo. E poi alla fine del loro sito, una frase
che mi mancava dal repertorio: “There are
no restrictions on repatriation of profits”. Non ci sono restrizioni sul
rimpatrio di profitti. Cioe' tutto quello che guadagni in Italia puoi
riportartelo dove ti pare, senza limiti, lasciandoti dietro inquinamento, campi
distrutti, mari inquinati, gente ammalata».
Candela: inquinamento turbogas Edison - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Terra
di rapina - Dagli anni ’50 l’antica Daunia, priva di una
autentica rappresentanza politica a tutti i livelli, in mano ad una banda di rapinatori
delle risorse pubbliche, viene continuamente depredata. Infatti proprio più di
mezzo secolo fa lo Stato ha iniziato a rubare gas dal sottosuolo: energia che
attualmente gli autoctoni pagano a caro prezzo, paradossalmente, ad una
multinazionale francese (GDF Suez Energie Spa) e che serve tra l’altro ad
alimentare due centrali turbogas inquinanti - a Candela (Edison), e San
Severo (Enplus). Oltretutto, l’Eni che sfrutta i maggiori giacimenti ha provocato
danni ambientali conclamati alle falde idriche - e noti all’ente Provincia di
Foggia, ai comuni interessati ed alla stessa Regione - nel Tavoliere con pozzi
di reiniezione di rifiuti tossici (in particolare nell’agro di Ascoli Satriano
e Deliceto). Altro che royalties, o meglio diritti o comunque percentuali.
Eppure, sia la regione Puglia, sia lo Stato, sia gli enti locali, sia l’Arpa di
Assennato non hanno mai avviato un’indagine epidemiologica per i sicuri danni
alla salute della popolazione.
Eni: danni ambientali - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Sud
del Sud - Per la cronaca e la storia dimenticata: nato
nella bottega di un barbiere di Ascoli Satriano, il movimento popolare per lo
sfruttamento in loco del metano si diffuse rapidamente nei comuni di Accadia,
candela, Deliceto, Rocchetta Sant’Antonio e sant’Agata di Puglia e culminò
nella marcia dei 30 mila avvenuta il 23 maggio del 1969. In cambio del loro prezioso
gas, convogliato altrove, le popolazioni del Preappennino Daunio meridionale ottennero
una “fabbrichetta in agro di Ascoli, smantellata negli anni ’90. E tutto grazie ai "buoni uffici di un dirigente dell'Eni che fece fortuna politica nella Democrazia cristiana: tale Vincenzo Russo, longa manus di Andreotti in loco.
Andreotti & Russo - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Candela: turbogas edison - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Insomma, una
confitta che brucia ancora. Al peggio non c’è mai fine: dopo le autorizzazioni
vendoliane ad una caterva di inceneritori di rifiuti (in primis il cancrovalorizzatore fuorilegge della Marcegaglia in agro di Manfredonia) e decine di impianti
industriali eolici e fotovoltaici ovunque senza alcun riguardo del paesaggio e
della importante storia locale, manca
solo una centrale nucleare. Prima o poi... chissà: nel frattempo, vuoi per la
passività dell’azione giudiziaria (la procura della repubblica di Foggia è considerata
dall’opinione pubblica autoctona una sorta di “porto delle nebbie”), ingrassano
le intoccabili mafie dei colletti bianchi foraggiate con denaro pubblico e
rapine private!
Non è tutto: la società britannica Delta Energy cerca idrocarburi nei territori di Orsara e Troia.
La tutela dell'ambiente e dgli ecosistemi naturali nonché del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati. Tra l'altro, l'articolo 3.quater del Decreto legislativo numero 4 promulgato nell'anno 2008 stabilisce inequivocabilmente:
"1. Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future. 2. Anche l'attività della pubblica amministrazione deve essere finalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui nella scelta comparativa di interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità gli interessi alla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione".
Ancora complimenti Nichi: continua così e a fine mandato la Puglia andrà completamente in rovina.
Non è tutto: la società britannica Delta Energy cerca idrocarburi nei territori di Orsara e Troia.
La tutela dell'ambiente e dgli ecosistemi naturali nonché del patrimonio culturale deve essere garantita da tutti gli enti pubblici e privati. Tra l'altro, l'articolo 3.quater del Decreto legislativo numero 4 promulgato nell'anno 2008 stabilisce inequivocabilmente:
"1. Ogni attività umana giuridicamente rilevante ai sensi del presente codice deve conformarsi al principio dello sviluppo sostenibile, al fine di garantire che il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni attuali non possa compromettere la qualità della vita e le possibilità delle generazioni future. 2. Anche l'attività della pubblica amministrazione deve essere finalizzata a consentire la migliore attuazione possibile del principio dello sviluppo sostenibile, per cui nella scelta comparativa di interessi pubblici e privati connotata da discrezionalità gli interessi alla tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale devono essere oggetto di prioritaria considerazione".
Ancora complimenti Nichi: continua così e a fine mandato la Puglia andrà completamente in rovina.
riferimenti:
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