6.5.13

EUROPA: TUTTI SPIATI DAL GOVERNO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA





di Gianni Lannes

Niente di nuovo, anzi peggio. Infatti lo Zio Sam ci controlla da 70 anni. La Cia ci spia, cantava un tempo Eugenio Finardi. Archiviato il nemico numero 1, l’Unione Sovietica, gli spioni a stelle e strisce sono più che mai al lavoro, grazie ai nuovi ferri del mestiere:  Google, Microsoft e Facebook. Obiettivo: Sorveglianza di massa.  La nuova legge che autorizza lo Zio Sam a controllarci: «Il governo Obama (una marionetta del nuovo ordine mondiale) si è auto-attribuito il diritto di spiare segretamente gli europei. Lo attesta, tra l’altro, una relazione fornita al Parlamento Europeo, che avverte: l’America ha legalizzato «una sorveglianza meramente politica sui dati relativi a stranieri».




Infatti, il “Patriot spying Act” può essere usato per ottenere dati su cittadini residenti al di fuori del suolo Usa. Non è tutto:: il “Foreign Intelligence and Surveillance Amendments Act” (Fisa) solleva «un rischio ancora maggiore nei confronti della sovranità Ue sui dati rispetto ad altre leggi finora prese in considerazione dai decisori politici europei. È quanto risulta dall’ultima relazione sulla lotta contro i cyber-reati e la protezione della privacy sul web: introdotto nel 2008, il “Fisa Amendments Act” ha legalizzato retroattivamente l’utilizzo del controverso programma di registrazioni telefoniche senza garanzie, avviato dall’amministrazione Bush dopo l’11 Settembre, che resterà in vigore fino al 2017.




Se lo “spionaggio di massa” preoccupa i cittadini americani, ad essere ancora più allarmati dovrebbero essere gli stranieri: lo afferma Caspar Bowden, co-autore della relazione ed ex consulente-capo, per la privacy, di Microsoft Europa. Secondo Bowden, l’emendamento Fisa del 2008 ha creato un «potere di sorveglianza di massa» mirato specificamente a dati di persone non-statunitensi (per i quali non vale il quarto emendamento), residenti fuori dall’America e applicabile al sistema di “cloud computing”. Il che significa che, «in base a un ordine di sorveglianza segreto emanato da un tribunale segreto», aziende statunitensi con sedi nell’Unione Europea «possono essere costrette a consegnare dati sui cittadini europei. 

Se il monitoraggio di e-mail e telefonate di gruppi “sospetti” fa parte della routine delle agenzie di intelligence, il Fisa autorizza invece in modo esplicito e automatico a prendere di mira sia le comunicazioni in tempo reale, sia i dati “cloud” depositati e collegati a organizzazioni politiche con sede all’estero: in pratica qualsiasi cittadino, non solo sospetti terroristi. Di fatto, per Bowden, il Fisa dà pienamente «carta bianca per spiare qualsiasi cosa che sia di giovamento per gli interessi della politica estera Usa» e legalizza il monitoraggio di giornalisti, attivisti e politici europei che abbiano a che fare con qualsiasi argomento che rientri nella sfera degli interessi degli Stati Uniti. Secondo Bowden, il Fisa rende espressamente legale, per gli Stati Uniti, esercitare «una sorveglianza di massa continua di comuni attività politiche democratiche e legali» e potrebbe spingersi fino ad obbligare i fornitori Usa di servizi “cloud”, come Google, a fornire una “intercettazione in diretta” dei dati degli utenti europei.

I funzionari Usa smentiscono: l’ambasciatore statunitense presso l’Unione Europea, William Kennard, ha fatto riferimentoalla «paura di un accesso illimitato ai dati da parte del governo Usa», affermando che tutte le azioni per l’applicazione delle leggi e per le indagini sulla sicurezza nazionale negli Stati Uniti sono soggette a limiti legali e giudiziari concepiti per proteggere la privacy individuale. Per nulla soddisfatto dalle rassicurazioni d’oltreoceano, lo stesso Bowden – primo firmatario dell'esplosiva relazione – fa appello affinché i cittadini dell’Unione Europea ricevano adeguati avvertimenti sul fatto che i loro dati potrebbero risultare vulnerabili nei confronti della sorveglianza politica. La relazione propone inoltre che sia garantita agli europei un’equa protezione presso i tribunali americani.

E i camerieri governativi europei? «È assai chiaro che la Commissione Europea stia chiudendo un occhio», ammette l’olandese Sophia in ’t Veld, che nel Parlamento Europeo è vicepresidente della commissione che si occupa di libertà civili, giustizia e affari interni, che accusa di “distrazione” anche i governi nazionali, «in parte perché non hanno afferrato la questione, e in parte perché temono di mettersi contro le autorità Usa».  Tutti spiati, per legge? Non si può continuare a far finta di niente. Se questa è “democrazia”: se qualcuno fiata o protesta nel vecchio continente c’è Eurogendfor sotto l’esclusivo controllo NATO, con libertà di uccidere impunemente chiunque e distruggere qualsiasi cosa.


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