22.11.24

MANDATO D'ARRESTO INTERNAZIONALE PER NETANYAHU E GALLANT

 

il macellaio Netanyahu e la Meloni
 

di Gianni Lannes

Crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Dopo appena 45 mila palestinesi trucidati e circa 20 mila (in gran parte bambini e ragazzi) insepolti sotto le macerie nel giro di un anno (senza contare i feriti a morte, i torturati, gli imprigionati e i perseguitati), la Corte penale internazionale spicca i mandati di arresto per il premier israeliano Netanyahu e l'ex ministro della guerra Gallant, nonché per il capo militare di Hamas, Deif. L'accusa documentata e provata: aver intenzionalmente affamato e sterminato Gaza. Eppure i massacri continuano sotto gli occhi distratti del mondo, mediante raid brutali su case, tende ed esseri umani. La richiesta era stata avanzata dal procuratore dell'Aja lo scorso 20 maggio. I tre giudici firmatari (di varie nazionalità) nonostante le indebite pressioni del Mossad e della Cia hanno "reso pubblico l'atto per il rischio di reiterare i reati". Armi e sostegno bellico: anche gli alleati rischiano, a partire da Usa, Germania, Inghilterra e Italia. Arrestateli ora che l'accusa di antisemitismo, paradossalmente è divenuta una forma diffusa di violenza politica che censura il nostro linguaggio.

Si tratta della prima volta che la Cpi procede con la richiesta di arresto di un capo di Stato in carica di un paese appoggiato dall'Occidente. La Corte penale internazionale è un organismo giudiziario indipendente, istituito con un trattato internazionale (lo Statuto di Roma del 1998) ratificato ad oggi da 124 Stati.

Come ha chiarito Josep Borrell a nome della Commissione europea, l'arresto del primo ministro israeliano, alla stregua anche degli altri due individui oggetto del mandato appena emesso, è un vero e proprio obbligo giuridico per gli Stati membri, tra cui tutti i paesi europei. 

La giurisdizione della Corte su individui israeliani è fondata sul fatto che il paese sul cui territorio i crimini sono stati commessi, ovvero la Palestina, è membro della Corte penale internazionale dall'anno 2015. Inoltre, l'interessamento della Cpi alla tragica situazione, non è iniziato il 7 ottobre 2023, ma risale al 2009, a seguito dei gravi episodi integranti possibili crimini di guerra e contro l'umanità commessi dalle autorità israeliane nel corso della cosiddetta "Operazione Piombo fuso" a Gaza.

Non è tutto. Il fatto che i giudici della Corte penale internazionale abbiano deciso che ci sono "ragionevoli motivi" per ritenere che i massimi rappresentanti dello Stato di Israele si siano resi responsabili di crimini gravissimi, quali il crimine di affamamento della popolazione civile utilizzato come arma di guerra, o di crimini contro l'umanità quali la persecuzione della popolazione civile di Gaza, privata del diritto alla vita e alla salute con intento discriminatorio, le uccisioni di civili, incluse le migliaia di bambini, potrebbe avere ripercussioni su tutti gli Stati in relazione con Israele. Continuare a intrattenere commerci e in particolare vendere armi a Israele, potrebbe configurare alla luce dei mandati internazionali odierni, precise responsabilità anche di naturale penale. Meloni, Crosetto e Tajani sono internazionalmente avvisati.

Riferimenti:

https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=netanyahu

 

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