24.11.24

ELETTROSMOG: IL GOVERNO MELONI NON TUTELA LA SALUTE PUBBLICA MA IL PROFITTO PRIVATO!

 



di Gianni Lannes

Ecco un altro crimine contro l'umanità del transumanesimo. Dal 5G al 6G: verso la militarizzazione totalitaria della vita; insomma gli esseri umani in funzione di antenne e apparati di ricezione, trasmissione e soprattutto controllo. Non si vede ma si sente in termini di malattie improvvise e morte. Intelligenza artificiale e nuove tecnologie hanno incrementato il bombardamento elettromagnetico, ormai incessante e in continuo aumento di miliardi di volte rispetto soltanto a 5 anni fa. Alla prova concreta e inequivocabile dei fatti, il governino targato Meloni non tutela la salute di italiane e italiani, a partire dai più piccini. Infatti, l'esecutivo razzial-fascista tricolore ha aumentato il livello di esposizione all'elettrosmog dell'ignara popolazione (neonati compresi) da 6 volt/metro addirittura a 15 senza uno straccio di evidenza scientifica (indipendente e priva di conflitti di interesse), calpestando il principio di precauzione. Lo strumento usato è stata una sgangherata “legge annuale per il mercato e la concorrenza” (articolo 10: legge 214/2023), tanto per far capire che conta più il denaro della salute. Il limite (biologico) che non nuoce è Mac zero. La nocività ambientale non è solo il frutto del capitalismo, ma una strategia di selezione dei viventi.

Le preoccupazioni della popolazione sono rivolte in misura minore all’utilizzo del telefono cellulare che in realtà, a causa della ridotta distanza tra antenna e corpo, dà luogo a esposizioni più significative di quelle dovute alle antenne fisse, in particolare per quanto riguarda l’esposizione localizzata della testa, quando il telefono è utilizzato senza l’ausilio di auricolari o sistemi viva voce. Questa situazione appare ancora più paradossale in considerazione del fatto che l’utilizzo del telefono cellulare è stato associato da alcuni studi epidemiologici caso-controllo a un aumentato rischio di tumori intracranici, quali il glioma e il neurinoma del nervo acustico.

Nel 2011, l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato i CEM-RF nel Gruppo 2B del suo sistema di classificazione delle evidenze di cancerogenicità (agenti possibilmente cancerogeni per gli esseri umani) sulla base di questa evidenza epidemiologica (giudicata “evidenza limitata”) (9) che, come chiarito dalla stessa IARC, non è sufficiente per concludere che l’esposizione possa causare il cancro negli esseri umani o negli animali.

A seguito della classificazione della IARC, sono stati pubblicati numerosi studi epidemiologici e sperimentali, nonché diverse valutazioni delle evidenze scientifiche che tenevano conto delle nuove risultanze scientifiche che si venivano via via accumulando.

Aumentare la potenza e le frequenze delle Stazioni Radio Base (SRB) implica un aggravamento dell'esposizione della popolazione ai CEM con conseguente incremento dei danni alla salute. Gli studi sugli effetti avversi dei CEM emessi dalle SRB e condotti in diversi paesi sono numerosi.

Siamo esposti 24/24 ore ad alti livelli di inquinamento elettromagnetico ambientale che provocano effetti biologici non termici. In Italia, il valore di attenzione di 6 V/m, calcolato come media nelle 24h, applicato per esposizioni residenziali (più di 4 ore al giorno), permette l'insorgenza di effetti biologici non termici anche di grave entità. Tumori, malattie neurodegenerative, deficit di attenzione e memoria, elettrosensibilità, disturbi cardiocircolatori, danni alla fertilità maschile e femminile, danni al DNA, sono alcuni degli effetti avversi non-termici correlati all'esposizione ai campi elettromagnetici artificiali utilizzati dalla tecnologia wireless. Piccoli aumenti d'intensità possono provocare risposte avverse fortemente amplificate [BioInitiative Report 2012-2023; conclusioni 2012, punto N].

In Europa l'inquinamento elettromagnetico ambientale, salvo quanto concerne l'esposizione nei luoghi di lavoro, non costituisce oggetti di atti comunitari obbligatori per gli Stati membri.

A proposito: ICNIRP non è un'associazione a carattere scientifico ma una ONG creata nel 1992 con i fondi dell'industria. Molti suoi membri hanno legami con l'industria militare, elettrica e delle telecomunicazioni, che a loro volta dipendono dalle linee guida ICNIRP. Ciò determina un conflitto di interessi evidenziato da numerosi ricercatori [Hardell 2017; Levis et al. 2012]. L'opinione di ICNIRP non rappresenta quella della maggioranza della comunità scientifica coinvolta nella ricerca sugli effetti biologico-sanitari dei CEM [Hardell et al. 2020] e le review fornite da ICNIRP ai governi sono scientificamente inesatte [Hardell & Carlberg 2020]. Le linee guida ICNIRP [2020], come quelle pubblicate in precedenza, presentano gravi limitazioni. L'enorme mole di pubblicazioni scientifiche che evidenzia effetti biologici a livelli non termici, è stata ignorata. Ma gli effetti non termici, come quelli termici, devono essere inclusi nella valutazione del rischio [EPRS/STOA 2021, p. IV]. Inoltre ICNIRP non prevede alcuna tutela per: bambini, donne incinte, adolescenti, malati, soggetti elettrosensibili.

Nell'aprile 2019, in contrasto con l'opinione di ICNIRP (costituito da 13 membri), il gruppo Advisory della IARC (costituito da 29 ricercatori) ha previsto - per il periodo 2020-2024 -, la rivalutazione in "alta priorità" della classificazione delle radiazioni non ionizzanti (RF) già classificate nel 2011 come possibile cancerogeno per l'uomo (Gruppo 2B) [IARC 2011; IARC 2013] per inserirle eventualmente nel gruppo 2A (probabile cancerogeno) se non nel Gruppo 1 (cancerogeno certo). Tale indicazione si basa sulle nuove evidenze derivanti da test biologici e meccanicistici, cioè relativi ai meccanismi d'azione delle radiofrequenze (RF) su cellule e tessuti animali e umani [IARC 2019]. Tra i meccanismi d'azione implicati negli effetti biologici non termici dei CEM artificiali, vi è la capacità di indurre eccessiva attivazione dei Canali del Calcio Voltaggio Dipendenti (VGCCs) presenti nelle membrane cellulari. Ciò determina un rapido innalzamento intracellulare degli ioni Ca2+ e avvio di sovrapproduzione di radicali liberi, processi di perossidazione, stress ossidativo [Pall 2013], nonché riduzione significativa dei sistemi di difesa antiossidanti [Kivrak et al. 2017]. Il ruolo dello stress ossidativo nell'insorgenza di un ampio spettro di patologie (incluse malattie neurodegenerative e cardiovascolari, diabete e cancro) è ampiamente riconosciuto e largamente studiato [Othman & Yabe 2015].

Al fine di tutelare la salute pubblica è quindi necessario adottare linee guida basate su criteri precauzionali considerando i seguenti aspetti che influiscono nell'induzione di effetti biologi avversi: durata dell'esposizione ai CEM; frequenza; intensità dei segnali che andrebbe espressa in termini di densità di potenza di picco (W/m2) piuttosto che in termini di campo elettrico (V/m); impulsività; polarizzazione; modulazione presente nei segnali [EUROPAEM 2016].

Due studi svedesi, riferiti a casi distinti, evidenziano che l'installazione di un'antenna 5G (3,5 GHz) determina un drastico incremento dell'esposizione alle RF accompagnato da un altissima variabilità del segnale (la variabilità è un fattore estremamente importante nell'induzione di effetti biologi avversi). A causa della severità dei sintomi insorti in soggetti sani, sintomi riconducibili all'elettrosensibilità, le persone coinvolte hanno dovuto lasciare i loro appartamenti. Eppure i livelli di CEM/RF registrati erano di gran lunga inferiori a quelli ritenuti "sicuri" dalle linee guida ICNIRP che, come sostengono gli autori, non tutelano la salute umana [Hardell & Nilsson 2023; Nilsson & Hardell 2023]. Un ulteriore studio, condotto su cavie esposte alla tecnologia 5G (frequenza 3,5 GHz, modulazione GSM) evidenzia un incremento dell'incidenza di danni ai neuroni ed un aumento dello stress ossidativo nel cervello. Tali effetti potrebbero favorire l'insorgenza di malattie degenerative come ad es, la demenza [Bektas et al. 2022].

A proposito di casi inquietanti. In data 28 giugno 2022, è stato aggiudicato da Infratel S.p.A. al raggruppamento temporaneo di imprese composto da INWIT S.p.A. (mandataria), TIM S.p.A. e Vodafone S.p.A. il bando per la concessione di contributi pubblici nell'ambito del piano "Italia 5G", finalizzato alla realizzazione di nuove infrastrutture di rete in grado di fornire servizi radiomobili con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit al secondo in downlink e 30 Mbit al secondo in uplink. Il bando prevede la realizzazione di nuovi siti radiomobili 5G, connessi in fibra ottica, nelle aree a fallimento di mercato, i quali dovranno essere completati entro il 2026. Tra le località per le quali è prevista la realizzazione di impianti di telefonia mobile rientra il territorio di Torre Annunziata (Napoli). L'impianto per il quale la Telebit S.p.A., specializzata in impianti di reti di telecomunicazioni e trasmissione dati, ha richiesto (con nota protocollo 1330 del 10 gennaio 2024), l'ospitalità su un immobile comunale situato a Torre Annunziata, in via Piombiera, riguarda la realizzazione di una stazione radio base di INWIT, inclusa nel piano nazionale di ripresa e resilienza. Con delibera di commissione straordinaria n. 36 del 22 febbraio 2024, successivamente rettificata dalla delibera di commissione straordinaria del 12 marzo 2024, è stata dunque concessa in locazione un'area di 100 metri quadri, sita nell'area più ampia del terreno in via Piombiera, di proprietà del Comune di Torre Annunziata, alla società INWIT (locataria) per un periodo di 6 anni rinnovabili; Mediante un'istanza (protocollo n. 34731 del 22 marzo 2024), INWIT ha presentato un'istanza per la realizzazione di una nuova infrastruttura per telecomunicazioni, sulla quale sono ospitati gli impianti di TIM in via Piombiera. Con determinazione dirigenziale dell'area II n. 135/2024 (R.G. 1779/2024) si è conclusa positivamente la conferenza dei servizi istruttoria, la cui indizione era stata richiesta da INWIT, costituendo titolo all'esecuzione dell'intervento, con le prescrizioni previste dai pareri ottenuti. Procedure truccate e falsate: alla conferenza dei servizi non è stata riconosciuta la possibilità di presentazione dell'ASI (area di sviluppo industriale) sul cui territorio sorgerebbero gli impianti 5G. Tuttavia, con ordinanza sindacale n. 11 del 7 ottobre 2024, si è disposto di sospendere, entro 45 giorni dall'adozione del provvedimento, gli effetti autorizzativi della suddetta determinazione dirigenziale n. 135/2024, vietando qualsiasi attività finalizzata alla realizzazione di un'antenna 5G sul sito di proprietà comunale in via Piombiera. A fronte di un sostanziale malcontento generale da parte dei cittadini residenti nella zona interessata, che esprimono preoccupazioni riguardo ai potenziali danni alla loro salute, si sono registrate manifestazioni pacifiche di protesta e una petizione finalizzata a contrastare i lavori autorizzati, riferendo la disponibilità ad accettare l'installazione degli impianti 5G in un sito alternativo.Con delibera di Giunta comunale numero 106 dell'11 giugno 2020, recante la "moratoria per la sperimentazione della tecnologia 5G su tutto il territorio comunale", il Comune di Torre Annunziata ha applicato il principio precauzionale stabilito dall'Unione europea, esprimendo una posizione negativa riguardo all'estensione della nuova tecnologia 5G sul territorio comunale fino a quando non sarà garantita la sua completa sicurezza, in attesa di una nuova classificazione della cancerogenesi da parte dell'International agency for research on cancer.

In ogni caso il Consiglio dell'Unione europea, in data 12 luglio 1999, ha emanato la raccomandazione n. 1999/519/CE, relativa alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 hertz a 300 gigahertz, affermando l'importanza di proteggere i cittadini dagli effetti negativi sulla salute derivanti dall'esposizione a tali campi e richiedendo agli Stati membri di considerare anche i rischi nel decidere strategie, promuovendo la diffusione delle informazioni sugli effetti e sui provvedimenti di prevenzione adottati.

Ai sensi della legge numero 36 del 2001, è stato richiesto al Ministero della salute di promuovere un programma pluriennale di ricerca epidemiologica e cancerogenesi sperimentale, in collaborazione con il Ministero dell'ambiente e il Ministero dell'istruzione e dell'università e della ricerca, nonché di avviare campagne di informazione e educazione ambientale. Inoltre, è stato richiesto alle Regioni di contribuire all'approfondimento delle conoscenze scientifiche e ai Comuni di adottare regolamenti per garantire un corretto insediamento scientifico e territoriale degli impianti, al fine di minimizzare l'esposizione ai campi elettromagnetici.

La nota protocollo 97373 del 27 aprile 2020 del presidente dell'Istituto nazionale di bioarchitettura evidenzia che le "nuove tecnologie delle radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando studi preliminari sulla valutazione del rischio sanitario e per l'ecosistema derivante dall'installazione massiccia e cumulativa di milioni di nuove antenne".

In che modo il ministro della Salute prevede di monitorare gli impatti sulla salute pubblica derivanti dall'implementazione della tecnologia 5G e se ritenga di condurre ulteriori studi indipendenti e aggiornamenti periodici sui rischi connessi? Perché gli inquilini pro tempore di Palazzo Chigi non rispondono alle interrogazioni parlamentari?


Riferimenti:


https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/01117&ramo=C&leg=19

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00739&ramo=C&leg=19

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/01062&ramo=C&leg=19

https://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00360&ramo=S&leg=19


Unione Europea. Raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 1999 relativa alla limitazione

dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 GHz (1999/519/

CE). Gazzetta ufficiale delle Comunità europee L 199/59, 30 luglio 1999.

 

Unione Europea. Direttiva 2013/35/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno

2013 sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori

ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) (ventesima direttiva particolare

ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) e che abroga la direttiva 2004/40/CE.

Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, L179/1-21, 29 giugno 2013.


International Agency for Research on Cancer. Non-ionizing radiation, Part 2: Radiofrequency

Electromagnetic Fields. Lyon: IARC; 2013. (IARC Monographs on the Evaluation of Carcinogenic

Risks to Humans, No. 102).


International Agency for Research on Cancer. IARC Monographs on the Identification of Carcinogenic

Hazards to Humans. Questions and Answers. 2019.

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2023-12-31;214~art10

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=elettrosmog 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=transumanesimo 

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.

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