20.2.24

ORDINARE UN BAMBINO CON IL TELEFONINO!

 



di Gianni Lannes

Esseri umani ridotti a merce. Fantascienza? La storia è emersa qualche tempo fa. Basta un clic per ordinare un neonato. Ecco il primo utero artificiale al mondo, alimentato interamente da energia rinnovabile. Ectolife (dal greco ekto...fuori - vita da fuori) ha presentato la prima installazione per l'allevamento artificiale dei bambini. Una struttura ne può “covare” 30 mila alla volta. Oltre il film Matrix. Ma non c'è sovraffollamento sulla Terra? Almeno questa è la vulgata dominante. Sarà davvero possibile far nascere i bambini grazie ad un utero artificiale e selezionare i loro geni, prevenendo anche certe malattie, come mostrato in un filmato in rete? L'ennesima finestra di Overton per far accettare alle masse il transumanesimo?

Dunque bambini creati in capsule come in Matrix, lo sconvolgente progetto della clinica tedesca EctoLife. Una nuova e futuristica alternativa al concepimento naturale, arriva da una clinica di Berlino. La malsana idea di Hashem Al-Ghaili, biotecnologo yemenita, dopo anni di ricerche ha concepito un utero artificiale capace di far nascere più di 30mila bambini all’anno. La clinica EctoLife è la prima struttura al mondo a voler realizzare e usare l’utero artificiale ed anche digitalmente controllato. Il progetto include la possibilità di aggiungere all’utero artificiale la manipolazione genetica dell’embrione prima che esso venga impiantato. Sarebbe possibile quindi per i neo genitori poter scegliere il colore degli occhi, dei capelli, la forza fisica, l’altezza e l’intelligenza del bambino. Insomma, una selezione della razza.

Un computer si occuperà di selezionare l’embrione che più si adatta alla scelta dei genitori e quindi da impiantare nelle capsule di crescita trasparenti. Sensori e telecamere applicate alla capsula controlleranno la crescita, il liquido amniotico artificiale nutrirà il feto tramite un cordone ombelicale digitale, tutto lo sviluppo prenatale potrà essere tranquillamente monitorato dallo Smartphone, il feto è gestito da remoto da una I.A. e per i futuri genitori pure un visore ottico virtuale. Le capsule con gli embrioni sono collegate a due bioreattori centrali, uno contiene nutrienti e ossigeno, l’altro elimina i prodotti di scarto dei neonati. Al termine della gestazione, la nascita avviene semplicemente aprendo la capsula e addio dolori. Ancora proclami pubblicitari EctoLife: “Le nascite premature e i cesarei saranno un ricordo del passato”. Naturalmente i dubbi etici sono infiniti.

Riferimenti:

https://www.youtube.com/watch?v=O2RIvJ1U7RE

Gianni Lannes, Bambini a perdere, Luigi Pellegrini editore, Cosenza, 2016. 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=transumanesimo


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