15.5.23

BOMBE CHIMICHE PRESSO IL LAGO DI VICO!

 




di Gianni Lannes

Nelle immediate adiacenze del lago di Vico, in provincia di Viterbo, insiste la cosiddetta “Chemical City”, un'area militare che negli anni Trenta del secolo scorso era centro di produzione e magazzino di materiali di guerra chimica e batteriologica, la cui attività di stoccaggio anche da diverse aree del Paese è continuata fino ai giorni nostri, come, tra l'altro, deposito di bombe al fosforo. L'ex-industria militare NBC (Nucleare Batterico Chimico) di Ronciglione (VT), si trova nel cuore di una riserva naturale istituita dalla regione Lazio nel 1982. La zona militare in questione è stata un centro di produzione di armi chimiche presumibilmente tra il 1935 e il 1944, come il territorio di Bussi sul Tirino in Abruzzo (mai bonificato).

Tale area ha conservato fino agli anni '90 del secolo scorso le armi chimiche ivi prodotte, e non solo; nel 1996 venne scoperto il contenuto chimico ivi contenuto a seguito di un incidente che nel gennaio di quell'anno coinvolse un ciclista di passaggio all'esterno della zona militare.

Il materiale scoperto in quell'anno, durante la prima bonifica della zona da parte dei militari, consisteva in almeno 150 tonnellate di iprite del tipo più micidiale, mescolata con arsenico. In più c'erano oltre mille tonnellate di adamsite, un gas potentissimo ma non letale usato contro le dimostrazioni di piazza. E oltre 40 mila proiettili di tutti i calibri. Dal terreno sono poi sbucate 60 cisterne di fosgene assassino, ciascuna lunga quattro metri; tutte in pessime condizioni, con evidenti lesioni e tracce di ruggine.

La prima attività di bonifica militare di cui si abbia contezza risale agli anni Novanta, periodo in cui l'opinione pubblica venne a conoscenza del sito in questione a seguito del rilascio di una nube tossica che, per fortuna, non creò particolari danni e conseguenze; da allora molte notizie si diffusero sul sito di stoccaggio, sugli edifici, i laboratori, i bunker e magazzini fatiscenti al suo interno, sulle possibili fonti di contaminazione esistenti ancora nel perimetro; successivamente furono persino diffusi, da inchieste giornalistiche, documenti militari abbandonati nei corpi di fabbrica nei quali erano indicate le attività svolte e le sostanze presenti nel sito, oltre che fotografie delle strutture fatiscenti, cisterne corrose, tubi dai quali percolavano sostanze, ancora, dopo 60 anni.

Negli anni recenti numerose sono state le denunce di presenza, nelle adiacenze dei luoghi in questione e nelle acque del lago di Vico, di sostanze riconducibili all'attività della "Chemical City" con richieste anche da parte di medici dell'ISDE di fare chiarezza sull'avanzamento delle bonifiche militari e di procedere ad analisi approfondite nella zona unitamente alle dovute bonifiche ambientali.

Si è conclusa da poco la definitiva bonifica bellica e ambientale da parte dell'esercito che ha riconsegnato al demanio il primo ettaro e mezzo dell'area in questione, ricadente nel comune di Ronciglione, che già ne ha fatto richiesta di acquisizione. Restano da bonificare altri due lotti ben più vasti, di circa 38 ettari ciascuno, e risulta a che i lavori non verranno eseguiti dai militari, bensì si procederà ad un affidamento a privati.

L'inchiesta giornalistica realizzata sulla base di documenti militari ha evidenziato che la condizione «di precarietà e fatiscenza» delle strutture del centro andava avanti quantomeno dal 1963, con una conservazione dei materiali chimici definita in un documento del 1963 come «compromessa».

Le attività di bonifica previste concernevano «la rimozione del terreno contaminato da composti di origine antropica (marker riconducibili agli aggressivi chimici, idrocarburi e Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) individuato in quattro aree già interessate da precedenti interventi di bonifica bellica», nonché in relazione alle relative attività «eventuale purificazione di acqua di falda contaminata da composti di origine antropica mediante il trattamento denominato pump and treat» e interventi di fitostabilizzazione per mitigare la concentrazione dei metalli pesanti nell'area.

Non si ha notizia circa le procedure di bonifica e delle relative dotazioni finanziarie per gli interventi di bonifica del secondo e terzo lotto.

Quali iniziative intendono assumere i ministri Pichetto Fratin e Crosetto per attuare al più presto la bonifica delle aree mancanti secondo la legislazione vigente e gli impegni presi, con la prioritaria rimozione delle sostanze nocive alla salute nelle aree civili prospicienti?

Riferimenti:

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.

Gianni Lannes, Bombe a...mare, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2014/04/armi-chimiche-due-fabbriche-segrete.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=iprite



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