10.5.23

REGRESSIONE ITALIA!

 

foto Gilan

di Gianni Lannes

Nel Belpaese ormai il declino culturale è palese. L'Italia evidenzia un grado elevato di “analfabetismo funzionale”, ovvero una carenza diffusa di quelle competenze che dall'OCSE vengono considerate necessarie per interagire in modo efficace nella società del XXI secolo. In totale, il 70% della popolazione italiana si colloca al di sotto del livello 3.

In Italia circa il 28 per cento della popolazione tra i 16 e i 65 anni è analfabeta funzionale. Significa che non sa né leggere né scrivere? No. Vuol dire invece che alcune persone non sono in possesso delle abilità necessarie a comprendere a pieno e usare le informazioni quotidiane, che abbiamo costantemente attorno. Nel dettaglio, secondo i dati dell’indagine Piaac-Ocse del 2019, riportati da Truenumbers, vi è un 5,5 per cento che comprende solo informazioni elementari, contenute all’interno di testi molto brevi, caratterizzati da un vocabolario base. Un altro 22,2 per cento, invece, si limita alla comprensione di testi misti (sia cartacei che digitali) purché siano corti abbastanza. È uno dei dati peggiori in Europa, che oltre a danneggiare la persona stessa, influisce sul progresso tecnologico.

Un individuo che fa fatica a comprendere un testo cartaceo scritto, ha ancora più problemi se questo è riportato su una pagina web. Un analfabeta funzionale diventa, così, spettatore passivo, che guarda senza recepire e assorbire nessun tipo di informazione utile.

A livello globale i giovani e gli adulti che possono essere definiti tali sono 773 milioni. Un dato che nei prossimi report sarà sicuramente maggiore, visto che, a causa della pandemia preconfezionata, il 62,3 per cento dei giovani non ha potuto frequentare le lezioni in classe.

È chiaro che per i Paesi (come l’Italia) in cui le percentuali di analfabeti funzionali sono molto alte, la possibilità per il sistema di essere innovativo e competitivo con gli altri si abbassa notevolmente. Le persone prese in analisi dall’indagine Ocse rientrano nella fascia d’età in cui si ipotizza che queste abbiano un lavoro o che stiano cominciando ad inserirsi all’interno della società.

Il 23 dicembre 2016 il linguista Tullio De Mauro, un altissimo ingegno della lingua italiana pubblicava su ‘Internazionale' il Nuovo Vocabolario di base della lingua italiana, introdotto da un articolo in cui egli spiega il perché e il percome di questa sua opera (nuova edizione del primo Vocabolario di base che stese nel 1980). In questo vocabolario sono presenti circa 7.500 parole, quelle in cui si esaurisce la quasi totalità dei nostri discorsi.

Fa tutto parte del piano di annichilimento del popolo. Un popolo ignorante è molto più gestibile. Per dirla con Che Guevara: “Un popolo che non sa leggere né scrivere, è un popolo facile da ingannare”. I nuovi social media stanno giocando un ruolo determinante in questo processo di involuzione. Passa continuamente il messaggio che non si ha più bisogno di studiare la storia tanto c'è Google. Non bisogna conoscere le tabelline tanto c'è la calcolatrice dello smartphone. Ma la cosa più grave è che le informazioni presenti sul web sono viste come verità assoluta. Senza porsi in maniera critica nei confronti dell'informazione ma, molto spesso, acquisendola come dato assodato. Non meno preoccupante è quel numero crescente riferito alla dispersione scolastica quando non di totale abbandono. Perché i giovani fuggono dalla scuola? Non è una debolezza culturale, bensì una scelta precisa, per manipolare meglio i giovani e i meno giovani. Sembra che tutti abbiano perso il potere della curiosità e della domanda? Comunque sta a noi educatori (genitori e insegnanti) creare i presupposti per rendere le future generazioni consapevoli ed in grado di leggere in modo critico gli eventi in modo da non essere manipolati.

Il professor Luciano Canfora non ha dubbi: “Gli studenti condannati a una preparazione scarsa o apparente, o addirittura all’ignoranza, diventano più facilmente vittime del potere. Sono cittadini debolissimi, indifesi, aperti a ogni influenza improvvisata e chiassosa. Chi ha rovinato la scuola, ha ferito gravemente anche la Repubblica, il sistema democratico, la libertà individuale e la consapevolezza dei diritti. Spero che qualcuno prima o poi se ne accorga. Purtroppo le riforme che si sono via via susseguite nel tempo non sono andate nella direzione del prendere atto della modernità e farla fruttare in maniera seria. Si sono mosse invece nel senso della semplificazione banalizzante, che alla fine risulta corruttrice. I futuri cittadini vengono resi così più fragili e manipolabili. È un grande problema storico-politico, di cui, temo, prima o poi vedremo conseguenze lancinanti. Non vorrei apparire troppo pessimista, ma il successo di movimenti irruenti e semplificatori sul piano della lotta politica si spiega anche con questa debolezza culturale”.

Parola di Bertrand Russell: «Ogni governo che controlli l’educazione per una generazione sarà in grado di controllare i suoi sudditi senza il bisogno di armi o di poliziotti».

Tuttavia, non siamo costretti a subire il futuro senza poter immaginare alternative possibili: la chiave per il cambiamento è la conoscenza, ovvero il sapere critico. Abbiamo però bisogno di vincere alcune sfide: l’analfabetismo funzionale, oggi in crescita; l’impatto delle nuove tecnologie e la sovrabbondanza di dati che spesso finisce per tradursi in una rinuncia a pensare; il sapere come presupposto e vettore di partecipazione all’interno degli attuali processi democratici; ma anche l’aumento di asimmetrie e disuguaglianze e il rischio che il sapere resti un’arma nelle mani di pochi. Solo riassegnando centralità alla conoscenza, possiamo abitare la realtà e darci una possibilità di cambiarla.


Riferimenti:

https://italiaindati.com/analfabetismo-funzionale-in-italia/

https://www.isfol.it/osservatorio-isfol/osservatorio-3-4_2013/preview_gruppo_piaac#:~:text=L'Italia%20evidenzia%2C%20in%20sostanza,di%20sotto%20del%20Livello%203.

https://www.oecd.org/skills/piaac/Country%20note%20-%20Italy%20(ITA).pdf

https://www.dropbox.com/s/mkcyo53m15ktbnp/nuovovocabolariodibase.pdf?dl=0

https://www.inapp.gov.it/wp-content/uploads/2023/01/piaac.svg

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2021/01/giovani-senza-futuro.html



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