foto Gilan |
di Gianni Lannes
L'ultimo decreto del ministro Cingolani (transizione ecologica) prevede una temperatura massima di 17 gradi centigradi nelle case, negli uffici e nelle scuole.
Il Decreto legislativo 81/2008 ha stabilito invece che all’interno degli edifici scolastici durante i mesi invernali la temperatura deve variare tra 18 e 22 °C . La tolleranza ammessa è di 1 °C. Anche il tasso di umidità relativa viene considerato dal testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, infatti, quest’ultima può attestarsi tra il 45 e il 70 per cento. Inoltre per evitare sbalzi termici eccessivi e dannosi alla salute degli studenti e del personale scolastico, la differenza tra la temperatura interna dell’ambiente di studio e quella esterna, non dovrebbe essere maggiore di 7 °C.
Inoltre, secondo il DPR del 18 dicembre 1975, la temperatura minima per gli ambienti scolastici è di 18 gradi centigradi. Le aule gelide non sono luoghi consoni all'istruzione.
Nella propria abitazione gli anziani avvertono maggiormente il freddo e possono rischiare fenomeni di ipotermia senza accorgersene.
Numerosi studi hanno dimostrato che vivere regolarmente in un ambiente troppo freddo impatta negativamente sulla salute, concorrendo a causare un aumento delle malattie e dei decessi.
Invece di arrestare la speculazione su gas e luce, il governo italiano impone pericolosi palliativi.
Riferimenti:
https://www.minori.gov.it/sites/default/files/dm_18_dicembre_1975.pdf
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2008/04/30/008G0104/sg
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