13.6.13

VIA COL VENTO UCCIDE



Tavoliere di Puglia - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes


L’orizzonte è tagliato dalle eliche che sovrastano i centri urbani del Tavoliere delle Puglie. Energia pulita - si fa per dire -  per mani sporche. Non tutte luride, naturalmente. La Puglia che vanta un surplus energetico del 95 per cento, è la regione privilegiata dai bonificatori della natura. Grazie anche al governatore ecologista Nichi Vendola, e prim’ancora al suo degno collega Raffaele Fitto, congiuntamente a tutto il politicume locale, la provincia di Foggia ha pagato il tributo più pesante. I Monti Dauni sono stati orribilmente triturati e sfigurati. E lo chiamano progresso rinnovabile. 


Ora tocca al Tavoliere, poi al Gargano ed infine al Mare Adriatico. Sicuramente una mano distruttiva la daranno anche le trivelle petrolifere, incluse quelle sulla terraferma autorizzate dalla giunta Vendola: solo in provincia di Foggia, gli ecologisti al comando ne hanno elargiti ben 13 di nulla osta.

Il lancio dell’Ansa (3 giugno 2013) recita: «Al via in Puglia nuovo parco eolico. Una potenza installata di 20 Megawatt (MW), per una capacità produttiva di circa 40 Gigawattora (Gwh) all'anno. Questi i numeri del nuovo parco eolico della Edp Renewables, azienda al terzo posto al mondo nella produzione di energia eolica, inaugurato a Villa Castelli (Br) in Puglia. Il parco eolico, da 10 turbine con potenza di 2 MW ognuna, è  il primo in Italia della Edp renewables. Per i primi 15 anni di funzionamento l'energia elettrica verrà immessa in rete in base alle tariffe previste dallo schema italiano di incentivazione della produzione di energia rinnovabile».

 
 Tavoliere di Puglia - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


L’orizzonte pugliese è un serpentone d’acciaio e silicio al posto degli uliveti, dei vigneti e delle distese di grano. Un mostro che dopo aver devastato l’antica Daunia  sbanca la Murgia e deturpa il Salento.

 
Monti Dauni - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


In fondo il Mezzogiorno è stato spartito in spicchi d’influenza da banche - anche Capitalia sotto mentite spoglie - e multinazionali che usano sul territorio società paravento a responsabilità limitata e sviluppatori autoctoni a cui vanno le briciole. 

 
Monti Dauni - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 Monti Dauni - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 
 Monti Dauni - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)


Alcune aziende hanno monopolizzato le regioni: la Fortore Energia ha massacrato la Puglia, l’Ipvc ha deturpato la Campania e Moncada affettato la Sicilia. In Calabria la ‘ndrangheta s’è pappata la torta: date un’occhiata alla Piana di Lametia e alla provincia di Crotone in particolare.


Ad approfittare dell’affare i soliti noti: Edison, Sorgenia, Green Power, Sanyo, unitamente a tedeschi, cinesi, olandesi, danesi e spagnoli. E fa capolino Legambiente.

Monti Dauni - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



Infine, nell’antica Daunia è spuntata apparentemente dal nulla la Lucky Wind 4, ovviamente una srl con sede a Foligno che beneficerà di alcune concessioni regionali. Tanto per iniziare nell’agro di Manfredonia, ai confini con Foggia e Zapponeta. Ben 9 aerogeneratori - da 2 megawatt cadauno - in località Panetteria del Prete. Si tratta della Piana del fiume Cervaro, a ridosso della zona umida dove a farne le spese sarà soprattutto l’avifauna ed il paesaggio. 

L’autorizzazione unica porta la data del 17 maggio 2013.

«In conclusione possiamo affermare che, considerata la situazione ambientale ampliata all’intera Regione Puglia, la realizzazione dell’Impianto Eolico del Comune di Manfredonia produrrà energia elettrica pulita senza emissioni dannose per l’uomo e per l’ambiente, contribuendo al miglioramento della qualità della vita» ha scritto l’architetto Antonio Demaio, estensore della relazione dello studio di impatto ambientale.   


In realtà, gli effetti indesiderati hanno luogo su scala locale: occupazione del territorio, impatto visivo, impatto acustico, interferenze sulle telecomunicazioni, effetti elettromagnetici, effetti su flora e fauna, danni neurologici agli esseri umani. Ma autorità di controllo e proponenti (ruoli che sovente si confondono) non ne tengono mai conto.


Inoltre, la Soprintendenza BAP di Bari nella nota (protocollo numero 949 del 20/01/2012), ha rappresentato la seguente osservazione  «il parco eolico in oggetto, consiste in una elevata concentrazione di aerogeneratori, se realizzato, annullerebbe completamente i caratteri esteriori del bene tutelato, anche sotto l’aspetto agricolo storicizzato, tanto da determinare una nuova ed inaccettabile configurazione del paesaggio, venendo così meno alle necessità di un corretto inserimento ambientale auspicato dalle vigenti norme (D.M.S.E. 10/09/2010 e D.G.R. Puglia n. 3029 del 30/12/2010); ad opere ultimate l’intero ambito territoriale sarebbe caratterizzato da un’ampia concentrazione di pale eoliche, tali da inficiare i valori estetici e naturalistici dei luoghi».


E come non tralasciare un dettaglio? 5 anni fa è sorto in loco il "Consorzio Eolica Manfredonia": «7 società convenzionate con il Comune del Foggiano, insieme con l'obiettivo di coordinare la realizzazione di parchi eolici nella zona. Il compito del consorzio sarà coordinare la progettazione e la fase autorizzativa degli impianti. Tra le 7 società che compongono il Consorzio  c’è anche la Elce Energia Spa dei fratelli Bonassisa (Rocco e Maurizio da Deliceto) specializzati in rifiuti e, discariche, ma soprattutto inquinamento ecomafioso (il caso del fiume Cervaro dai Bonassisa ridotto in una discarica a cielo aperto).




La Lucky Wind si è affacciata anche ad Apricena con un progetto per 15 aerogeneratori da 2 MW alla località Scivolaturo, a sud ovest del paese. Il sindaco Antonio Potenza, di professione ingegnere, ha informato almeno la cittadinanza?


Gradualmente, senza dare troppo nell’occhio, al posto di alberi secolari  selve di tubi e di pale, l’una dietro l’altra a recinto dei crinali delle montagne. Gli agricoltori hanno fittato ai prenditori del vento per una manciata di quattrini, prontamente finiti in malora.


E così lo scarso vento si è trasformato in infiltrazioni private sulla terra. Affari come ad Ordona, nei pressi dell’area archeologica di Herdonia, oppure ad Orta Nova, Stornarella e Stornara, con pale che cingono d’assedio i centro abitati e sottraggono terra buona ai contadini. 


Il vento non spira granché, ma non conta, non vale. Non si vende. Si regala. Come pure i terreni. Pochi quattrini e affare fatto. Forse si doveva gestire il territorio, dividerlo per valore paesaggistico, garantire all'eolico un luogo in ambito industriali già usati, e al paesaggio la sua identità. Scegliere dove metterle, e come. Preservare il possibile e il giusto. Invece? Invece la legge nazionale ha delegato le regioni che non hanno pianificato seriamente. Ma soprattutto  non hanno previsto la partecipazione pubblica dell’energia pulita, rendendo bene comune, esattamente come l’acqua, il vento e il sole. Le lobbies hanno avuto il sopravvento.  


riferimenti:

http://www.ambiente.provincia.foggia.it/Progetti/VA/Energia/LUKYWIND%20-%20Parco%20eolico%20loc.%20Panetteria%20del%20Conte%20comune%20di%20Manfredonia/2010-0003-EOLO-DOC-01A%20-%20Studio%20di%20Impatto%20Ambientale.pdf
http://www.regione.puglia.it/index.php?page=burp&opz=getfile&file=31.htm&anno=xlii&num=129

http://www.zeroemission.eu/portal/news/topic/Rinnovabili/id/3995/Foggia-nasce-il-Consorzio-Eolica-Manfredonia

 http://www.regione.puglia.it/index.php?page=burp&opz=getfile&anno=xliv&file=o-18.htm&num=74&keysh=


 svendola puglia:

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