27.8.16

GRAN SASSO: UN LABORATORIO DI FISICA NUCLEARE "INSOSPETTABILE"!



 
di Gianni Lannes

Io so di non sapere, ma in ogni caso il dubbio ma non l’accettazione acritica di presunte verità ufficiali, è la base di ogni civiltà umana, nonché il fondamento della ricerca. Quando la scienza è un pretesto ammantato dal segreto di Stato, quando si nega e si tranquillizza fino all'imbonimento delle masse. Quanto è piccolo il mondo disumano, dove la fantascienza (DARPA) ha soverchiato la realtà. Basta scavare un po’ e tutto torna a rigor di logica, per ricostruire il bandolo della matassa sulla base di un’esperienza personale diretta, verificabile da chiunque. 

26.8.16

L’AQUILA: ZONA ROSSA!

L'Aquila - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)
 di Gianni Lannes

Perché l’Aquila è ancora inabitabile, ridotta ad un cumulo di macerie dopo 7 anni e 4 mesi, nonostante le promesse altisonanti dello Stato tricolore? Perché un gioiello dell'Unesco è una zona militarizzata? Perché il centro storico non è stato ricostruito interamente? Perché 309 persone sono morte il 6 aprile 2009?

 L'Aquila - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

GRAN SASSO D'ITALIA: LA GUERRA!

Gran Sasso - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes

Perché la NATO svolge esercitazioni militari sul Gran Sasso, un parco nazionale, ossia un'area "protetta", quando l'Esercito italiano ha già in uso ben 12 aree estese per quasi 20 mila ettari (Le Ripe, Monte Stabiata, Monte Crespiola, Monte Sirente, Monte Ruzza, Prata D'Ansidonia, La Pretara, Fiume Alento, Piazza d'Armi, Echo 351, Le Marane, Bafile)? E ancora: c'è una correlazione tra la vistosa riduzione del ghiacciaio e questi giochi di guerra? Le attività del laboratorio sotterraneo di fisica nucleare hanno danneggiato l'ecosistema di questa grande montagna? Le falde acquifere sono state intaccate e contaminate da sostanze pericolose? Nel 2002 ho realizzato un'inchiesta pubblicata dal settimanale D La repubblica delle donne. Il 22 agosto 2016 ho avuto un presentimento, così ho scritto e ho pubblicato questo articolo:



25.8.16

GLI AFFARI DI STATO SULLA PELLE DEI TERREMOTATI!

 
foto Gilan


di Gianni Lannes


Nella lingua del Sud si dice "sput' ca 'dduin", ovvero sputa che indovini. Ieri l'avevo anticipato e così è stato. Secondo la vulgata ufficiale i terremoti non sono prevedibili. Ma ecco che per una volta l'apparato statale non si fa trovare impreparato, spiazzato, disorientato. Sembra tutto calcolato, anzi era già tutto predisposto nei dettagli pianificati da tempo. Ecco la solita protezione incivile. Sul sito della Consip, ovvero del ministero dell’economia e delle finanze, ieri è stato prontamente aggiudicato un altro affare con i cadaveri delle povere vittime ancora caldi. La data di pubblicazione è del 2 ottobre 2015, quella invece di aggiudicazione, è proprio di ieri, 24 agosto 2016.

«Accordo Quadro con più operatori economici per l’aggiudicazione di Appalti Specifici aventi ad oggetto il noleggio, il trasporto e l’installazione di moduli Container in emergenza, per la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile».

TERREMOTI INNATURALI!


di Letizia Ricci
La critica:

"Terra Muta di Gianni Lannes è un libro forte, potente, possente pari ad un tuono che esplode nelle mani e nella testa del lettore. Percorso da una corrente elettrica continua, il libro con una forza perforante racconta dal di dentro fatti e avvenimenti che ci riguardano ma che mediaticamente non hanno alcuna cittadinanza, ribalta visuali prospettiche consolidate , rompe stereotipi e luoghi comuni anacronistici, smantella le coscienze “anestetizzate e lobotomizzate” da una cecità sempre più ottundente. Una ragnatela di interrogativi si dissemina tra le pagine di Terra Muta nel mentre l’Autore, adoperando il punto di vista focale di un giornalista coraggioso e controcorrente porta il lettore dentro le “macerie” del Belpaese che, attraverso zoomate ravvicinate, assume fattezze raccapriccianti e apocalittiche...".

IL VOLUME E' STATO PUBBLICATO NEL 2013 E PRESENTATO IN ANTEPRIMA A COSENZA, ALLA PRESENZA DI TRE DOCENTI UNIVERSITARI DI SISMOLOGIA, FISICA E GEOLOGIA. QUINDI, IL DOTTOR LANNES, IMPEGNATO PER 30 ANNI NEL GIORNALISMO INVESTIGATIVO SUL CAMPO A LIVELLO INTERNAZIONALE E NAZIONALE, SA DI COSA PARLA E DI COSA SCRIVE SU AMPIE E VARIEGATE BASI DOCUMENTALI SCIENTIFICHE, TECNICHE, MILITARI E GEOPOLITICHE. BUONA LETTURA!

http://www.ottoetrenta.it/cultura-e-spettacolo/presentazione-del-volume-terra-muta-di-gianni-lannes/ 

TERREMOTO: UN'ARMA AMBIENTALE VIETATA DALL'ONU





di Gianni Lannes

 

Il Pentagono è in grado di ordinare e provocare cataclismi e terremoti. Non è un caso se l'uso della cosiddetta "arma ambientale" è vietato, almeno sulla carta, dall'Onu mediante la convenzione internazionale Enmod, entrata in vigore il 5 ottobre1978, e ratificata dall'Italia con la legge 962 del 1980, a firma del presidente della Repubblica Sandro Pertini.


Sul portale dell'ambasciata nordamericana in Italia, è scritto che il MUOS in Sicilia serve proprio a "sostenere le operazioni militari USA in tutto il mondo".

 

ABRUZZO: UN LABORATORIO DI FISICA NUCLEARE E IL SEGRETO DI STATO

Gran Sasso: ingresso ai laboratori sotterranei - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes


In palese violazione della convenzione europea di Aarhus, ratificata in Italia dalla legge 108 del 2001, non è dato sapere cosa combinano gli scientisti sotto il Gran Sasso, e i militari sotto la regia NATO sopra il Gran Sasso. In ogni caso, la falda acquifera è calata di ben 600 metri, e così molte sorgenti sono a secco.Ecco quanto già pubblicato anni fa, dopo il terremoto a L'Aquila del 6 aprile 2009, che ha mietuto 309 vittime, e dove il centro storico della città è ancora inagibile, nonostante le false promesse di Berlusconi in mondovisione con Obama.

https://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2013/05/terremoto-in-abruzzo-segreto-di-stato.html

http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/search?q=gran+sasso

24.8.16

TERREMOTO: L'EMERGENZA AFFARISTICA GIA' PREVISTA



di Gianni Lannes


Ma le autorità già sapevano cosa sarebbe accaduto e dove? La presidenza del consiglio dei ministri, sotto la regia dell’ineletto Renzi, era già pronta al peggio? Eppure, secondo la vulgata ufficiale, i terremoti non sono prevedibili. Che singolare coincidenza, anzi che preveggenza. Ma che inusuale e straordinaria prontezza. Sul sito online della Protezione civile si legge: 

«Accordo Quadro con più operatori economici per l’aggiudicazione di Appalti Specifici aventi ad oggetto il noleggio, il trasporto e l’installazione di moduli Container in emergenza, per la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile».

  http://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Chiarimenti_27nov2015.pdf


ITALIA: TERREMOTI DISUMANI!


di Gianni Lannes


Un sisma di magnitudo 6.0 della scala Richter (dato INGV), ma 6.2 (dato USGS, ESCM) ha colpito l’Italia centrale nella notte. La scossa fatale è stata registrata alle 3.36 vicino ad Accumoli, in provincia di Rieti, a soli 4 chilometri di profondità. Il sisma è stato sentito distintamente da Rimini a Napoli. Un’altra scossa a Rieti ha avuto un ipocentro di appena un chilometro. Ci sono purtroppo morti e feriti: bambini sotto le macerie, mentre il sito online della cosiddetta "protezione civile" è inaccessibile nel momento in cui dovrebbe funzionare. Lo stesso ente, però, aveva già acquistato i moduli abitativi. Preveggenza o calcolo degli effetti collaterali di qualche azione bellica sperimentale e non convenzionale? Dopo un intenso bombardamento elettromagnetico, ecco le catastrofiche conseguenze.



23.8.16

SACCO E VANZETTI


di Gianni Lannes

99 anni dopo la loro uccisione, Maria Ferdinando Sacco, nipote di Nicola Sacco, da Torremaggiore nella Daunia, ha scritto una lettera al presidente degli Stati uniti d’America, Obama, a papa Bergoglio e al presidente Mattarella. L’intento è quello di giungere attraverso atti formali alla «completa riabilitazione storica, sociale ed etica di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, cittadini italiani, emigrati negli Stati Uniti d’America, e lì assassinati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927, a seguito di un processo basato esclusivamente su pregiudizi politici e razziali, in cui vennero violati i diritti della difesa».

riferimenti:


NUCLEARE IN ITALIA: RITARDI, IMBROGLI, SEGRETI E MENZOGNE DI STATO!





di Gianni Lannes


Un esecutivo tricolore menzognero, evasivo, omertoso ed un'opposizione grullona nei fatti ciarliera, populista, retorica e infine inconsistente. In materia atomica il governo dell’ineletto Renzi non ha risposto a ben 69 atti parlamentari (gran parte dei quali privi di sollecito, frutto di copia-incolla di interrogazioni e interpellanze precedenti, nonché di inchieste giornalistiche), che giacciono inevasi in un cassetto di palazzo Chigi. A parte l'accatastamento di parole, nei fatti non c'è alcuna efficace azione politica di contrasto alla deriva istituzionale. Il parlamento degli onorevoli illegittimi (piazzati in poltrona con l'incostituzionale porcellum) si è fatto esautorare senza fiatare. Mai vista dal 1948 ad oggi, una massa di onorevoli numericamente consistente ma tanto inconcludente.

Come mai si continuino a costruire depositi temporanei di scorie nucleari, investendo ingenti risorse che invece dovrebbero essere destinate alla realizzazione del sito unico nazionale?

BASILICATA: SFRUTTATA E DEGRADATA

 foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

 di Gianni Lannes

Dalle sorgenti d’acqua cristallina di un tempo zampillano ormai i rifiuti del greggio. Il petrolio non ha arricchito la gente lucana, ma ha regalato agli autoctoni soltanto inquinamento, degrado ambientale e malattie. Anche le dighe lucane (a partire dal Pertusillo) che riforniscono d’acqua la Puglia sono inquinate dagli scarti petroliferi, come è ben noto alle autorità di ogni ordine e grado almeno dal 2010. Secondo l’Istat, la Lucania è la regione più povera d’Italia, a cui fornisce l’oro nero, con politicanti venduti al miglior offerente: dalla Total all’Eni, e la popolazione passiva se non proprio inerte. Un certo Romano Prodi ha dichiarato in una conferenza pubblica, che bisogna estrarre ancora più petrolio. Vale a dire: sfruttare senza pietà e a più non posso una terra meravigliosa, fino a ridurla una landa moribonda.


ARMI NUCLEARI: IL CONTRIBUTO ITALIANO!





di Gianni Lannes


Banche e imprese italiane dedite alla guerra atomica coperte dal governo Renzi ineletto e fuorilegge. Nel rapporto "Financial institutions drop the bomb from their investment portfolio", pubblicato il 15 novembre 2015 dall'associazione olandese "Pax for peace" sono evidenziate le relazioni che intercorrono tra 382 importanti banche internazionali, fondi pensione, compagnie di assicurazione e aziende che sviluppano o producono armamenti nucleari, che in Italia sono vietati per legge dall’adesione nel 1968 al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari.

Le principali aziende coinvolte nel mantenimento e nella modernizzazione degli arsenali nucleari operano in Francia, India, Italia, Paesi Bassi e Stati Uniti: 26 società con un giro di affari pari a 493 miliardi di dollari. Dieci tra queste hanno sede in Italia. Il loro giro d'affari per sviluppare, testare, mantenere e modernizzare armi nucleari è stimato intorno ai 3 miliardi e 300 milioni di dollari. Le società sono: Anima, Monte dei Paschi di Siena, Banco di Sardegna, Banco popolare, Banca popolare di Sondrio, Banca popolare Emilia-Romagna, gruppo BMP, UBI Banca, UniCredit, Carige group.

22.8.16

ISOLE CHERADI: UNA DISCARICA BELLICA DELLA MARINA MILITARE ITALIANA



Cheradi: isola di S. Paolo


 di Gianni Lannes

Dopo il verbo politico anche quello militare: nascondere, occultare, vietare. Ho letto l’altro giorno in un carteggio particolare (incluse le note vergate a mano in rosso nel margine testuale) tra due ammiragli dello stato maggiore della marina tricolore, del diniego alla visita di una scolaresca all’isola di San Paolo, a causa della presenza di rifiuti pericolosi, definiti “speciali” dagli alti ufficiali. Insomma, a quanto pare, questo gioiello della natura nel Mar Jonio è stato trasformato in una discarica fuori dal controllo civile, alla stregua di numerose aree naturalistiche in gran parte d’Italia. Peraltro, la stessa marina militare nostrana, ha occultato anche alle porte di Statte i suoi micidiali scarti.

 

GRAN SASSO: UN TRAFORO PERICOLOSO





di Gianni Lannes


Il traforo del Gran Sasso è un tunnel stradale, costituito da due gallerie separate ciascuna a due corsie e a senso unico di circolazione, che attraversa per 10 chilometri e 172 metri gli Appennini sotto il massiccio del Gran Sasso, in Abruzzo. Fa parte dell'autostrada A24 che collega Roma al mare Adriatico passando per L'Aquila e Teramo. E’ tuttora utilizzato come via di accesso ai laboratori sotterranei (a 1.000 metri di profondità) dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. L'ingresso stradale alla struttura sotterranea avviene attraverso una delle due carreggiate; questa tratta, che rappresenta una tra le più lunghe esistenti, è priva di copertura telefonica in quanto non sono stati né posizionati né installati ripetitori di campi elettromagnetici e telefonici; le colonnine telefoniche di telesoccorso, dislocate lungo la carreggiata, spesso non funzionano e ciò impedisce di appellarsi alle forze dell'ordine o agli organi preposti all'assistenza stradale in caso di emergenze che potrebbero verificarsi in un qualsiasi momento. L'intera tratta è sprovvista di corsia di emergenza. Si attende una strage umana per metterlo in sicurezza.

NUCLEARE: AFFARI MAFIOSI & SEGRETO DI STATO ITALIANO

Borgo Sabotino (Latina): deposito Sogin di scorie nucleari inaugurato nel 2014



di Gianni Lannes

Il luogo dove sarà edificato il cosiddetto deposito nazionale di rifiuti nucleari è un segreto di Stato, in palese violazione della Convenzione di Aarhus e della legge 108 del 2001. Dopo la chiamata diretta da parte della Sogin di una ditta della ‘ndrangheta a Caorso, c’è di peggio. Secondo il governo dell’ineletto Renzi, sarà l’unico cimitero atomico, ma non è vero. Presso la centrale nucleare di Borgo Sabotino a Latina, vale a dire una fabbrica di bombe nucleari (sistema Magnox) che ha prodotto plutonio, è stato costruito un altro deposito di scorie radioattive con denaro pubblico, definito come per altri 3 impianti, addirittura “temporaneo”. Senza dire dell'ennesimo deposito di scorie radioattive gestito segretamente dal ministero della Difesa in Sardegna.

11.8.16

SARDEGNA: UN DEPOSITO MILITARE DI RIFIUTI NUCLEARI

foto di Mauro Pili

di Gianni Lannes


Peggio di una colonia di cavie a buon mercato, silenti e obbedienti. Qui hanno già realizzato all'insaputa di tutti, il settimo deposito nazionale di scorie radioattive, ovviamente in completa insicurezza. Nella punta più estrema del sud Sardegna, nel comune di Teulada, è operativo fin dal 1957 un poligono militare permanente per esercitazioni terra-aria-mare affidato all’esercito italiano e messo a disposizione della North Atlantic Treaty Organization, nonché delle multinazionali che producono armi e armamenti anche nucleari, a totale disprezzo della vita degli autoctoni. In sostanza, da 60 anni lo Stato italiano affitta territori immensi di questo straordinaria isola, per testare strumenti di morte a danno dell'ignara popolazione. 

8.8.16

ARRESTIAMO LO STUPRO DI MANFREDONIA!

il giovane popolo della Daunia - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes


La città di Manfredi e la Daunia non hanno nulla da guadagnare dall'ennesima aggressione ambientale. Come può essere approvato adesso un progetto già bocciato dalle autorità ministeriali e regionali nel 2000, senza tener conto della terza direttiva Seveso e della Convenzione di Aarhus, nonché del parere contrario di cittadine e cittadini?

ENERGAS: UNA BOMBA AD OROLOGERIA A MANFREDONIA!

 



 di Gianni Lannes


Un vulcano sotto il Gargano. E’ un record.  Il più grande deposito costiero di gas dell’Europa. Qualcosa di catastrofico tra mare e terra, che si realizzerà a breve, a meno di una mobilitazione popolare come quella contro l’Enichem negli anni ’80, comunque a sostegno di una guerra legale presso la giustizia europea, perché quella tricolore è ormai venduta al miglior offerente.
Un progetto speculativo e deleterio che viola palesemente la convenzione di Aarhus e la legge italiana di ratifica numero 108 dell’anno 2001, e calpesta le direttive Seveso, in particolare la terza.

4.8.16

TERREMOTI IN BASILICATA INNESCATI DALLA RAPINA DI IDROCARBURI

 foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)

di Gianni Lannes


Per gli addetti ai lavori è cosa nota, ma per la gente comune è fantascienza. Dopo il terremoto in Emilia, nel 2012, provocato dall’avida mano dell’uomo, le autorità italiane in carica sono perfettamente al corrente dei gravi rischi che corre l’ignara popolazione in Basilicata, in conseguenza e per effetto dell'estrazione di petrolio, nonché di reiniezione di scarti tossici e radioattivi nel sottosuolo. Una serie di studi di alta valenza scientifica hanno evidenziato il pericolo. Dopo il danno anche l'atroce beffa contro la popolazione: l'unica ricaduta è l'inquinamento dell'acqua, del suolo, del sottosuolo e degli esseri viventi; e in aggiunta pure i terremoti indotti. Attualmente, il dato cruciale in Italia, è l'incapacità di ribellione delle masse inebetite e apatiche.


2.8.16

LA MUTILAZIONE DEI GENITALI ALLE BAMBINE IN ITALIA



di Gianni Lannes

Sotto il nome generico di infibulazione, vengono spesso raccolte tutte le mutilazioni a carico dei genitali femminili, praticate in 28 paesi dell’Africa sub-sahariana e in altri 12 paesi asiatici, per motivi non terapeutici, che ledono fortemente la salute psichica e fisica delle bambine. In realtà, l'infibulazione viene praticata ovunque nel mondo siano presenti individui di religione islamica. Secondo l'Oms sono circa 125 milioni le donne sottoposte a escissione o infibulazione. 500 mila quelle residenti nell'Ue e 35mila in Italia. Il direttore del centro per le Mgf dell'ospedale di Careggi: «Il numero di donne con mutilazioni con cui veniamo a contatto è cresciuto di pari passo con l’aumento degli sbarchi».


1.8.16

TRIVELLAZIONI: PERCHÈ EMILIANO NON REVOCA LE AUTORIZZAZIONI DI VENDOLA?


di Gianni Lannes

Quello che molti non sanno o fingono di non vedere (certuni no-triv inclusi) è che in Puglia, unicamente ed esclusivamente nella provincia di Foggia (mero serbatoio elettorale da sfruttare a piacimento), incombono trivelle a tutto spiano, per giunta straniere, grazie a una dozzina di autorizzazioni rilasciate dal sedicente ambientalista Nichi Vendola e dalla sua giunta. I danni ambientali sono incalcolabili, come nel caso delle falde acquifere contaminate da scarichi e incidenti nell’agro di Ascoli Satriano, ovvero nel cuore agricolo del Tavoliere, ad opera dell’Eni. 
 
Non è tutto, anzi, peggio. Attualmente pendono sempre nel territorio dell’antica Daunia, ben 7 istanze di permesso di ricerca in terraferma, che stanno per ottenere il via libera dal governo dell’ineletto Renzi, ed in procinto di essere autorizzate dalla Regione Puglia su di un’area di circa 1.000 chilometri quadrati: Fontana Villanella, Forapane, Il convento, Posta del giudice, Sciascitiello, Serra dei gatti, Signorella.


ANCORA E PIU' “TRIVELLE” NEI MARI D’ITALIA

Mare Adriatico - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati)



di Gianni Lannes

L’elenco ufficiale dei titoli minerari vigenti al 30 giugno 2016 attesta senza equivoci:
«IDROCARBURI
Permessi di Ricerca in terraferma (80)
Permessi di Ricerca nel sottofondo marino (22)
Concessioni di Coltivazione in terraferma (119)
Concessioni di Coltivazione nel sottofondo marino (69)
Concessioni di Stoccaggio in terraferma (15)
Regione Sicilia
Permessi di Ricerca (7)
Concessioni di Coltivazione (14)
RISORSE GEOTERMICHE
Permessi di Ricerca in terraferma (36)
Concessioni di Coltivazione in terraferma (11)».

 
In sostanza, sono interessati allo sfruttamento i litorali da Trieste a Crotone, dalla Sicilia alla Sardegna. La mappa Infield è a dir poco eloquente. 

Gargano (dicembre 2009): uno dei 7 capodogli uccisi grazie allo sfruttamento dell'Adriatico - foto Gianni Lannes - (tutti i diritti riservati)