1.3.24

ANCORA ARMI DALL'ITALIA AL REGIME DI ISRAELE

 


 

di Gianni Lannes

Italia: complice nel genocidio del popolo palestinese? Un fatto è certo: le armi italiane seguitano ad essere vendute ad Israele, nonostante i proclami in Parlamento (e pure sui social) dei camerati Crosetto e Tajani. Si tratta di due ministri spergiuri o ignoranti? I due mentono spudoratamente o non sono a conoscenza della situazione di cui dovrebbero avere maggiore contezza più di tutti? Anche i dati Istat lo attestano in modo inequivocabile. Tra ottobre e novembre 2023 Roma ha esportato armi verso Tel Aviv per un valore di 817.536 euro: 233.025 euro a ottobre e 584.511 a novembre, come documentano le statistiche Istat aggiornate. Non basta la decisione Uama. Per sospendere le licenze di export bellico rilasciate negli anni scorsi e quindi per arrestare effettivamente l'invio di tutti i materiali militari a Israele, è indispensabile un decreto ministeriale di cui oggi non vi è traccia. Ma c'è di peggio sotto gli occhi anestetizzati di tutti: il famigerato disegno di legge del governino Meloni (atto Senato numero 855) già approvato dal Senato, intende sottoporre al veto dell'esecutivo proprio i divieti che l'autorità nazionale Uama stabilisce sulla base delle norme italiane sul commercio di armi. Il 21 febbraio 2024 il Senato, come detto, ha approvato le modifiche alla legge 185 del 1990, che regola l'importazione ed esportazione degli armamenti, per cui verranno abrogati i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio di armi, nonché sulle banche che finanziano tali operazioni.

Nonostante all'Italia sia costituzionalmente precluso il sostegno militare ad una nazione belligerante, lo status di eccezione che contraddistingue la politica meloniana verso Israele rende l'Italia concretamente complice di un genocidio. E ancora: censura e repressione del dissenso critico. Nel Belpaese chi osa protestare civilmente contro la guerra, come gli studenti (minorenni) a Pisa e a Firenze, viene massacrato dalle forze dell'ordine. Senza dimenticare i negoziati da tempo avviati sotto banco con Tel Aviv tramite il coinvolgimento diretto dell'Eni nello sfruttamento delle risorse minerarie palestinesi di Gaza, territorio occupato, assediato e martoriato per ordine dell'impunito macellaio sionista Netanyahu, in palese violazione del diritto internazionale. 

Peraltro il vice presidente del consiglio Tajani relativamente al furto di idrocarburi palestinesi si è arrampicato sugli specchi. Prove alla mano, c'è un appalto in corso da parte di Israele aggiudicato a un consorzio di cui fa parte l'Eni, società a maggioranza governativa tricolore. Lo stesso Tajani, a meno che non si tratti di un sosia furbacchione oppure di un omonimo assai distratto o comunque di un burlone incompetente, ha dichiarato in Parlamento che "non c'è sfruttamernto delle risorse palestinesi". Lo sfruttamento dei giacimenti non c'è ancora, semplicemente perché non è iniziato e deve terminare - in senso tecnico - la fase esplorativa. Siamo ai giochi di parole che non fanno onore a un governino telecomandato da Washington e Tel Aviv, che al vertice con l'Africa sul cosiddetto Piano Mattei si è addirittura vantato di non fare "capitalismo predatorio". Questo è peggio: si tratta di capitalismo neocoloniale, per il semplice fatto che Israele assegna le concessioni del gas su parti di mare che non le appartengono, come ben sanno alla Farnesina. Insomma, si ruba e basta in barba agli esclusivi e legittimi diritti dei palestinesi. Inoltre, la concessione è stata assegnata all'Eni nel luglio 2023, ben prima del massacro di Hamas del 7 ottobre scorso e della criminale ritorsione israeliana, eppure il ministro dell'Energia di Tel Aviv ha lanciato l'annuncio della firma il 29 ottobre 2023, quando la guerra di sterminio era già esplosa. In una situazione di genocidio conclamato, l'Eni e il governino Meloni avrebbero dovuto - come minimo - comunicare una sospensiva del contratto. Invece si è saputo di questa rapina internazionale delle risorse palestinesi, soltanto dopo le denunce di alcuni gruppi palestinesi per i diritti umani, che hanno evocato il rischio di complicità in crimini di guerra. All'Eni è giunta anche una diffida legale. Come se non fosse abbastanza mister Tajani ha pure affermato che ci sono "interessi confliggenti" e "che la via maestra è quella del dialogo". Benone, però non risulta agli atti che l'Eni abbia mai negoziato con i palestinesi, ma ha trattato solo ed esclusivamente col governo israeliano. Forse il ministro Antonio Tajani ignora (e sarebbe da immediate dimissioni se fosse così, perché l'abissale ignoranza in materia non è ammessa per un ministro al ramo che ci rappresenta nel mondo) che lo Stato di Palestina ha aderito alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e dal 2019, in linea con questa Convenzione, proietta la sua porzione di mare per 20 miglia dalla costa della Palestina. Forse al ministro Tajani sfugge che nel 1999 l'Autorità Palestinese concesse una licenza alla British Gas che l'anno successivo scoprì un grande giacimento al largo delle coste di Gaza, noto a livello mondiale come Gaza Marine. Purtroppo i palestinesi, ovvero i legittimi proprietari sul piano del diritto, non possono estrarre il gas di Gaza Marine perché Israele dal 2007 ha dichiarato e messo in atto un blocco navale intorno alla Striscia. Altro che interessi confliggenti. Israele fa i porci comodi suoi e l'Italia si accoda per tornaconto economico. Questo atteggiamento non è solo abominevole sul piano morale, e non è solo un furto di un bene altrui, ma concorso in genocidio.

Riferimenti:

https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/  

https://www.senato.it/leg/19/BGT/Schede/Ddliter/57435.htm 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=israele https://www.pellegrinieditore.it/israele-olocausto-finale/  

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/02/eni-governo-meloni-la-rapina-del-gas.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2023/12/ancora-armi-dallitalia-israele.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2024/02/armi-dallitalia-israele-per-il.html 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=crosetto 

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