5.3.24

GIUBILEO 2025: MAFIA CAPITALE!

 

 

di Gianni Lannes

Mentre il Pentagono si appresta entro il 2025 a conquistare il clima (arma insospettabile), altri si accingono a fare la festa a Roma e dintorni, col beneplacito delle attuali autorità nazionali. Insomma affaroni a discapito dell'Italia? “Le opere per l'accoglienza”: così le ha definite il governino Meloni. Il presidente del consiglio dei ministri (pro-tempore) - sovente trasfertista a Washington dallo zio Sam - ha sfornato a raffica decretini (dpcm) ritagliati su misura. L'inquilina di Palazzo Chigi da Biden prende ordini o suggerimenti? Si tratta per caso di un esecutivo tricolore telecomandato dagli USA? L'anno 2025 è dietro l'angolo, eppure determinati cantieri non si vedono. Basta l'annuncio o come al solito, va in onda la solita e perenne fabbrica di San Pietro? Ecco il comunicato ufficiale del 12 Gennaio 2023: «Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha illustrato insieme al Sindaco di Roma e Commissario straordinario al Giubileo 2025 Roberto Gualtieri, nella Sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio, il Dpcm che approva e avvia le opere essenziali e indifferibili che consentono alla città di Roma Capitale di accogliere i pellegrini e i turisti in vista del Giubileo 2025 della Chiesa Cattolica». Chi ci guadagna? Realmente a chi giova? A esclusivo beneficio di un soggetto privato e straniero. Le mafie - nazionali e internazionali incluso il Vaticano specializzato con lo Ior nel riciclaggio di denaro criminale nei secoli dei secoli, come documenta la storia e pure la cronaca - plaudono.

La già camerata Giorgia non ha perso tempo dopo 16 mesi dal suo insediamento al vertice del Belpaese colonizzato dagli anglo-americani. Nel copioso elenco di interventi conditi con asfalto e cemento armato - pure in riva al mare - piovono montagne di denaro pubblico. Due i progetti più incredibili: un gigantesco inceneritore di rifiuti e un mastodontico porto crocieristico in luogo inadatto, previa concessione ad una multinazionale statunitense. In materia il presidente del consiglio Meloni e il ministro al ramo Salvini risultano latitanti: infatti in Parlamento, giacciono da più di un anno una serie di atti di sindacato ispettivo privi di risposta.

Ma quali sono le valutazioni dell'esecutivo Meloni in merito all'interesse pubblico dell'intervento essenziale numero 146, ovvero: “Porto turistico-crocieristico di Fiumicino Isola Sacra, ricompreso nel programma degli interventi connessi alla celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica del 2025, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 giugno 2023”?

Perché la Meloni non esclude la realizzazione anche alla luce dell'esistenza del vicino porto di Civitavecchia, secondo scalo crocieristico d'Europa, e del grave impatto ambientale sugli habitat e gli ecosistemi marini e costieri?

Il devastante intervento prevede l'introduzione della funzione crocieristica come variante al progetto originale del Porto della Concordia di Fiumicino – Isola Sacra, a suo tempo presentato dalla società Iniziative Portuali Porto Romano, nell'ambito dell'esistente concessione novantennale, che sarebbe stata acquisita, tramite asta pubblica, dalla Royal Caribbean Group (G.R.C.), secondo gruppo crocieristico a livello mondiale.

Il comune di Fiumicino si appresterebbe a cedere in concessione a G.R.C. per 90 anni un porto nato nel 2010 con finalità turistiche che si vorrebbe ora trasformare, senza alcuna programmazione, in porto crocieristico privato, primo esempio in Italia di gestione completamente privata, che di fatto opererebbe in concorrenza al porto di Civitavecchia, pubblico e gestito dall'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale (di seguito Autorità).

Il cronoprogramma dell'intervento prevede la realizzazione dell'opera in due fasi, una prima per la realizzazione delle opere marittime e quelle relative alla funzione crocieristica da completare entro il dicembre 2024, una seconda per il completamento della marina di diporto e per i mega-yacht, la messa in esercizio del cantiere nautico e la realizzazione dell'edificio servizi e dell'hotel/aparthotel, con consegna e collaudo finale previsto nel IV trimestre 2026, quindi dopo la chiusura dell'evento religioso voluto da Bergoglio.

La città di Fiumicino in data 6 ottobre 2023 ha presentato al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo n. 152 del 2006 istanza per l'avvio del procedimento di valutazione d'impatto ambientale (VIA) del progetto per la realizzazione del porto turistico-crocieristico di Fiumicino Isola Sacra, che ricade all'interno della riserva naturale statale del Litorale Romano; ai sensi dell'articolo 10, comma 3 dello stesso decreto legislativo, il procedimento di Via deve comprendere la procedura di VIncA in quanto il progetto ricade all'interno dei siti della Rete Natura 2000, ZSC IT6030023 – Macchia Grande di Focene e Macchia dello Stagneto e SIC IT6030024 Isola Sacra.

Il porto di Fiumicino non dispone attualmente del pescaggio adeguato per la ricezione delle mega navi di crociera e per la realizzazione dell'intervento si rende necessario un piano di drenaggio altamente invasivo, con l'escavazione dei fondali del porto che dovranno passare dagli attuali 5/6 metri a 12,5 metri, con oltre 3 milioni di metri cubi di sabbia e argilla da rimuovere.

Per quale ragione la cocca neofascista di Biden non annulla la realizzazione del porto turistico-crocieristico di Fiumicino, in considerazione dell'elevato impatto ambientale dell'opera sugli habitat e gli ecosistemi marini e costieri e l'esistenza del vicino porto di Civitavecchia, definito peraltro «Port of Rome», secondo scalo crocieristico d'Europa per il numero di passeggeri, con un servizio integrato al sistema ferroviario tramite la linea Civitavecchia Express, dedicato proprio ai crocieristi, con unica fermata intermedia nella stazione di Roma San Pietro?

Comunque, in data 14 giugno 2023 il Governo Meloni ha inserito nel nuovo "decreto Giubileo" il progetto di “Royal Caribbean” per la realizzazione, addirittura su aree demaniali ma fuori dalla giurisdizione del port authority, un nuovo terminal crociere a Fiumicino (Isola Sacra).

L'allegato al decreto, che contiene le schede degli interventi beneficiari di quelle che, si rivelano come scorciatoie autorizzative oggetto stesso del provvedimento normativo, usa toni assai critici con riguardo al sistema portuale laziale, che “sconta un ritardo quantitativo di offerta rispetto ai concorrenti del Mediterraneo occidentale”, aggiungendo che con il progetto di Royal Caribbean, “il porto di Fiumicino rappresenterà un nuovo e straordinario ingresso, attraverso la via marittima: la terza porta verso Roma Capitale, il suo entroterra e il Lazio tutto” e “durante il Giubileo 2025, il Porto e le sue strutture di standard di livello internazionale (es. gli spazi pubblici, l'hotel, il terminal), potranno quindi essere messi a disposizione della Struttura Commissariale e del Tavolo di lavoro per eventi o altre iniziative. Non solo: le navi da crociera sono state spesso usate quali 'città galleggianti', utili quando è necessario integrare l'offerta ricettiva”. Questa dichiarazione di intenti si rivela come una mera menzogna, poiché i lavori non sono ancora iniziati e non bastano 9 mesi per terminare il mega porto.

Attualmente sembrerebbe acquisita la concessione all'utilizzo dell'area e la Fiumicino Waterfront (la società controllata da Royal Caribbean) ha avviato i lavori di messa in sicurezza dell'area e del vecchio faro e ad ottobre 2022 ha completato l'aggiornamento dello studio di fattibilità, producendo l'elaborazione della variante al progetto definitivo, che verrà sottoposta alle procedure di VIA e alla conferenza dei servizi.

Il nuovo porto commerciale di Fiumicino è un'infrastruttura pubblica strategica per lo sviluppo nazionale e locale, come stabilito dagli atti di pianificazione di recente approvazione e come fissato dal protocollo di intesa per il completamento del piano strategico dell'hub portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta (Latina) e del sistema di rete e della logistica sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2013 e risponde alle esigenze di aumento selettivo, in ottica di distinzione funzionale, rispetto alle caratteristiche e funzioni del porto di Civitavecchia; la variante del progetto definitivo del porto turistico di Isola Sacra, autorizzato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica numero 509 del 1997, introduce la funzione crocieristica.

I ministri del governino Meloni sono a conoscenza dell'esistenza di un progetto per circa 500 milioni di euro, attivo da oltre 10 anni e per cui sarebbero stati affidati i lavori nelle scorse settimane, per la realizzazione di un nuovo porto commerciale e crocieristico gestito dall'Autorità portuale e quindi da un ente pubblico, a meno di due chilometri da quello proposto dalla società privata Royal Caribbean e di quali elementi dispongano in ordine alla regolarità delle concessioni fin qui acquisite dal vettore privato?

Per caso, in punta di diritto, le aree interessate dalla costruzione del porto crocieristico privato, per effetto del decreto legislativo numero 169 del 2016, rientrano nella competenza dell'Autorità portuale di sistema e che quindi non possano ricadere nella competenza, quand'anche straordinaria, del commissario per il Giubileo?

Quale sarà mai l'impatto dell'opera dal punto di vista ambientale e della mobilità nella zona, già problematica per la presenza dell'aeroporto "Leonardo da Vinci"?

L'approvazione della variante del progetto definitivo di Isola Sacra con l'introduzione della funzione crocieristica a beneficio della Fiumicino Waterfront (Royal Caribbean) non costituisce un grave nocumento per il ruolo e la funzione dell'Autorità portuale, ovvero dello stesso Stato italiano, visto che comporterà una struttura ridondante e concorrenziale rispetto alle infrastrutture dell'autorità medesima, così vanificando gli effetti degli investimenti pubblici su queste ultime?

La concessione demaniale marittima a Isola Sacra, nel comune di Fiumicino (Roma), prevedeva ai sensi della legge numero 84 del 1994 la possibilità di realizzare una marina per imbarcazioni di diporto, gestita dal Comune di Fiumicino, per ospitare imbarcazioni con massimo 12 componenti di equipaggio, pertanto da considerarsi turistica, non idonea a ospitare natanti classificati "nave".

Il 2 febbraio 2010 la Regione Lazio, con atto di concessione repertorio numero 6424, concedeva alla società Iniziative Portuali un'area demaniale marittima di 54.806 metri quadrati di aree a terra e 988.094 di specchi acquei posti a ridosso della foce di fiumara grande adiacente al faro di Isola Sacra, al fine di costruire e gestire il porto turistico denominato "porto della Concordia". A giugno 2010 è stata sottoscritta tra il Comune di Fiumicino e la società Iniziative Portuali la convenzione per attuare il progetto definitivo.

A seguito di fatti giudiziari che hanno visto coinvolti i soci della Iniziative Portuali è stata bloccata la realizzazione delle strutture portuali e l'area è stata sottoposta a sequestro giudiziario. In data 19 maggio 2017 I.P. Iniziative Portuali Porto romano S.r.l. ha depositato dinanzi al Tribunale fallimentare di Roma una domanda di concordato preventivo. Con provvedimento del 4 maggio 2018, il Tribunale fallimentare di Roma ha ammesso la I.P. alla procedura di concordato preventivo.

Su richiesta di Invitalia S.p.A., socio di minoranza della Iniziative Portuali, fu indetta a inizio 2019 la conferenza dei servizi preliminare dalla Regione, avente oggetto "Modifica dei titoli convenzionali ed abilitativi, ivi compresa la concessione demaniale marittima, per la realizzazione, il completamento e la gestione del Porto turistico di Fiumicino, località Isola Sacra - Avviso di indizione Conferenza di servizi preliminare ex art. 14, c.3, legge n. 241/1990", per l'esame della richiesta di variante del progetto definitivo del porto. Tale variante prevede l'introduzione della funzione crocieristica per le grandi navi di classe “Oasis”, le più grandi navi esistenti al mondo, passando così da marina turistica a porto commerciale, non previsto dall'attuale ordinamento. A proposito: chi controlla Invitalia?

Il 30 agosto 2021, il liquidatore giudiziale di Iniziative Portuali ha indetto una procedura competitiva per la vendita del ramo d'azienda che si è conclusa 18 ottobre 2021 con l'aggiudicazione provvisoria alla Fiumicino Waterfront S.r.l., società del gruppo Royal Caribbean, che è stata autorizzata dal Comune di Fiumicino ai sensi dell'art. 46 del codice della navigazione di cui al regio decreto n. 327 del 1942 con la determinazione n. 59 del 18 febbraio 2022. Così è avvenuto il subingresso della Fiumicino Waterfront nella concessione demaniale marittima (rep. n. 6424 del febbraio 2010), rilasciata dalla Regione Lazio originariamente alla Iniziative Portuali.

Il 10 luglio 2023, Pino Musolino, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro-settentrionale, è intervenuto in Consiglio comunale di Civitavecchia (Roma), facendo diverse affermazioni sul progetto della Royal Caribbean a Fiumicino e sulle relative forzature: “Nel nostro ordinamento, finché io ho contezza, non è prevista la possibilità di fare un porto commerciale all'interno di una marina ma qui mi fermo perché mi è stato indicato da superiori livelli amministrativi di fermarmi qui, perché non è un mio problema (...). Il tema del porto marina privata di Fiumicino acquisito da Royal Caribbean ha subìto e ha visto un'accelerazione importante quando è stato inserito per comune volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Sindaco della Città di Roma all'interno dei piani per il Giubileo (...). Abbiamo anche un porto che stiamo sviluppando a Fiumicino, siamo un'amministrazione dello Stato, non siamo un ente di diritto privato, siamo un ente pubblico non economico di rango statale, questo dice la legge, (...) lo dico per sottolineare perché siamo nel paradosso nel quale il privato sta riuscendo a fare delle cose che noi, che siamo lo Stato, non riusciamo a fare. Allora io ho difficoltà anche a parlare di questa cosa perché noi non siamo stati inseriti in nulla, non ci è stato nemmeno richiesto nulla, abbiamo un operatore privato, chiunque egli sia, può essere qualsiasi soggetto privato tra l'altro, mi permetto di dire, potrebbe creare un precedente particolarmente complesso, nell'ambito del sistema portuale italiano, non di Civitavecchia ma dell'Italia”.

Il nuovo porto commerciale di Fiumicino è un'infrastruttura pubblica strategica per lo sviluppo nazionale e locale, come stabilito dagli atti di pianificazione di recente approvazione e come fissato dal protocollo di intesa per il completamento del piano strategico dell'hub portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta (Latina) e del sistema di rete e della logistica sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nel 2013 e risponde alle esigenze di aumento selettivo, in ottica di distinzione funzionale, rispetto alle caratteristiche e funzioni del porto di Civitavecchia.

L'introduzione della funzione crocieristica appare in evidente contraddizione con i dettami della legge numero 84 del 1994 e successive modificazioni e integrazioni, che demanda allo Stato la realizzazione e gestione dei porti di tipo commerciale.

Non è tutto. In data 1° dicembre 2022 (in Gazzetta Ufficiale n. 302 del 28 dicembre 2022) il sindaco Gualtieri ha adottato, in qualità di commissario straordinario di governo per il Giubileo 2025, le seguenti ordinanze relative all'approvazione del piano di gestione dei rifiuti di Roma capitale e dei relativi documenti previsti dalla valutazione ambientale strategica (VAS) e quella per le attività propedeutiche, volte alla realizzazione nel territorio di Roma capitale di un impianto di termovalorizzazione autorizzato con operazione R1, di capacità di trattamento pari a 600.000 tonnellate all'anno di rifiuti.

In merito, il Dipartimento ciclo dei rifiuti di Roma capitale ha diramato sempre il 1° dicembre 2022 un avviso pubblico esplorativo per la manifestazione di interesse, in esito al quale, con ordinanza del commissario straordinario di governo numero 27 del 16 novembre 2023, si è proceduto con la pubblicazione del bando sul sito di Roma capitale concernente “Proposta di PPP in finanza di progetto per l'affidamento in concessione della progettazione, autorizzazione all'esercizio, costruzione e gestione del polo impiantistico relativo ad un impianto di termovalorizzazione (ovvero inceneritore, ndr) autorizzato con operazione R1 e capacità di trattamento pari a 600.000 ton/anno di rifiuti, e annessa impiantistica ancillare per la gestione dei rifiuti residui decadenti dal trattamento termico, la mitigazione delle emissioni di anidride carbonica e l'ottimizzazione della distribuzione dei vettori energetici recuperate”.

Il valore complessivo stimato della concessione sarebbe di circa 7, 4 miliardi di euro per la durata totale della concessione di 33 anni e 5 mesi, sulla base del piano economico-finanziario presentato dal Comune di Roma. L'impianto dovrebbe entrare in funzione però nel 2027. Se così fosse, l'emergenza rifiuti, legata al massiccio afflusso di turisti e di pellegrini nel 2025, anno giubilare, sarebbe definitivamente conclusa. Pertanto potrebbe esserci una violazione di legge sotto il profilo della falsa applicazione dell'articolo 13 del decreto-legge numero 50 del 2022, poiché la finalità propria della norma è quella della gestione dei rifiuti del periodo giubilare e l'esercizio del potere del commissario terminerebbe con l'avvio del termovalorizzatore, nel febbraio 2027, quindi, se così fosse, non risulterebbe esserci una correlazione effettiva fra il Giubileo e la realizzazione del progetto.

Come si legge nell'avviso pubblico, Roma capitale erogherà un contributo pari al 49 per cento dei costi dell'investimento massimo e comunque non superiore a 40 milioni di euro, da intendersi a copertura delle sole opere ancillari all'impianto di trattamento termico, ma basandosi sulla relazione tecnica dell'avviso capitolino, il quale prevede anche un impianto di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica di processo; l'impianto potrebbe raggiungere i 334 milioni e 542 milioni di euro (compreso l'impianto di stoccaggio dell'anidride carbonica, valutato in 56,4 milioni di euro) e potrebbe verificarsi un aumento dei costi da parte dell'amministrazione; altresì, l'impianto per catturare e stoccare quasi il 90 per cento di anidride carbonica proveniente dal termovalorizzatore pare essere attuato su scala europea in fase sperimentale, quindi potrebbe essere di complicata gestione.

Inoltre, l'inceneritore di rifiuti, denominato eufemisticamente “termovalorizzatore”, per essere veramente efficace, dovrebbe essere localizzato in prossimità di Roma capitale, così come accade nelle città europee, a circa 5 chilometri, e non ad oltre 21; il luogo individuato dal commissario sarebbe quello della località di Santa Palomba e andrebbe ad interessare i comuni di Albano, Ariccia, Ardea e Pomezia, e in generale i comuni riconducibili alla zona dei Castelli romani. L'eccessiva distanza dal centro di Roma potrebbe comportare un incremento del traffico su una rete stradale già congestionata, la via Ardeatina, a causa del conseguente transito dei mezzi pesanti adibiti al trasporto dei rifiuti, nonché avere una ricaduta sull'utilizzazione delle risorse del territorio; il sito, inoltre, è attraversato da importanti falde acquifere provenienti dai Castelli romani e dai laghi di Albano e di Nemi e i lavori dovuti alla realizzazione delle strutture edili per la costruzione dell'impianto potrebbero impattare sul terreno, sottoponendo la falda a rischi di inquinamento e, altresì, le emissioni di sostanze dannose derivate dalle combustioni potrebbero avere ripercussioni per la salute pubblica e la salubrità dell'aria. In aggiunta, a causa dell'eccessiva distanza dal centro città, il recupero di calore a mezzo di teleriscaldamento ne impedirebbe l'utilizzo da parte dei cittadini romani, rendendo eccessivi anche i costi di ridistribuzione del calore che, da quanto si evince dalle relazioni tecnico-economiche, non verrebbe utilizzata dagli impianti industriali presenti nella zona interessata; oltretutto, la nascita di questo impianto, potrebbe aggravare lo stato di salute della popolazione e aumentare il livello di inquinamento dell'area, vista la presenza della discarica di Roncigliano ad Albano; inoltre, l'assetto territoriale-urbanistico della zona, proprio a testimoniarne la peculiarità del paesaggio inedificato e quindi le connesse esigenze di tutela, sarebbe soggetto al vincolo continuo del Ministero della cultura; le criticità ambientali, pertanto, potrebbero essere impattanti sulla componente aria (emissioni odorigene ed emissioni in atmosfera convogliate e diffuse), componente acque sotterranee (gestione delle acque di processo) e suolo (gestione dei conferimenti e stoccaggi dei rifiuti); infine, così come prevede il piano regionale gli obiettivi di riciclo fissati al 63 per cento (minimo), senza un'adeguata politica di raccolta differenziata, rischiano di rimanere ai parametri attuali, ovvero al 42-43 per cento.

Con l'ecologia che indica politiche di economia circolare, gli impianti di trattamento rifiuti con recupero energetico appaiono oggi più che mai superati, obsoleti, diseconomici, inquinanti e molto costosi, perché, così come individuato nella scala gerarchica della Commissione europea, esistono delle strategie più virtuose da mettere in atto, come prevenzione, riuso, riciclo, raccolta differenziata. Anche le risorse del PNRR sembrano non contemplare gli impianti di presunta “termovalorizzazione”, considerando l'incenerimento un ostacolo sulla strada della decarbonizzazione, oltre che una scelta contraria all'economia circolare.

Quali misure si intenda adottare per gli eventuali rischi per la salute pubblica, ambientale e dei territori interessati, valutando la possibilità di intraprendere procedure alternative e quali misure si voglia mettere in atto per verificare l'eventuale attuazione e relativa gestione del progetto?

Post scriptum

Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell'8 giugno 2023 (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) è stato approvato il programma dettagliato degli interventi connessi alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025, la rivisitazione degli interventi essenziali ed indifferibili, approvati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 dicembre 2022 e l'inserimento degli ulteriori interventi essenziali, con l'indicazione degli interventi di parte corrente resi possibili dall'applicazione dell'articolo 31 del decreto-legge 13 febbraio 2023, n. 13. Nel programma di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, è ricompreso l'intervento essenziale il n. 146 – Porto turistico-crocieristico di Fiumicino Isola Sacra per un costo totale stimato in 439.600.000 a carico di «altre forme di finanziamento» e con l'amministrazione proponente e soggetto attuatore il comune di Fiumicino.

Il soggetto esecutore dell'intervento è la Fiumicino Waterfront S.r.l., società di diritto italiano partecipata al 100 per cento dal Royal Caribbean Group, secondo gruppo crocieristico a livello mondiale, che ha acquisito all'asta la concessione del porto turistico di Fiumicino-Isola Sacra, in seguito alla procedura concorsuale della società in liquidazione Iniziative portuali. L'intervento prevede l'introduzione della funzione crocieristica come variante al progetto originale del porto della Concordia di Fiumicino – Isola Sacra, nell'ambito dell'esistente concessione novantennale, a suo tempo presentato dalla società Iniziative portuali. Il cronoprogramma dell'intervento prevede la realizzazione dell'opera in due fasi, una prima per la realizzazione delle opere marittime e quelle relative alla funzione crocieristica da completare entro il dicembre 2024 e una seconda, per il completamento della marina di diporto e per i mega-yacht, la messa in esercizio del cantiere nautico e la realizzazione dell'edificio servizi e dell'hotel/aparthotel, con consegna e collaudo finale previsto nel IV trimestre 2026.

Il porto con l'approdo crocieristico verrebbe costruito di fronte al nuovo argine realizzato dalla regione Lazio per contenere il rischio idraulico, con lo scopo di far espandere l'area golenale in caso di piena del fiume Tevere, determinando il libero deflusso delle acque verso il mare; la realizzazione di un nuovo terminal crociere a poca distanza dalla vecchia darsena e non lontano dal porto di Civitavecchia rischia di compromettere ulteriormente gli habitat e gli ecosistemi marini a ridosso delle aree costiere, già fortemente caratterizzate da fenomeni erosivi.

Il porto di Fiumicino non dispone attualmente del pescaggio adeguato per la ricezione delle mega navi di crociera e per la realizzazione dell'intervento si rende necessario un piano di drenaggio altamente invasivo, con l'escavazione dei fondali del porto che dovranno passare dagli attuali 5/6 metri a 12,5 metri, con oltre 3 milioni di metri cubi di sabbia e argilla da rimuovere; l'approdo delle grandi navi alla foce del Tevere, i cui fondali sono bassi e fangosi, può rappresentare un serio rischio per la sicurezza della navigazione e sempre in tema di sicurezza l'autorità per la sicurezza del volo del vicino aeroporto Leonardo da Vinci ha fissato in 48 metri l'altezza massima nell'area destinata al porto, mentre le grandi navi indicate da progetto superano i 70 metri. La realizzazione di una banchina a Fiumicino per il terminal crocieristico andrà in diretta concorrenza con il vicino porto di Civitavecchia, definito peraltro «Port of Rome», secondo scalo crocieristico d'Europa per il numero di passeggeri, con un servizio integrato al sistema ferroviario tramite la linea Civitavecchia Express, il nuovo treno no-stop Civitavecchia-Roma-Civitavecchia dedicato proprio ai crocieristi, con unica fermata intermedia nella stazione di Roma San Pietro.

Un inceneritore per il trattamento di 600 t/a, in contrasto con la previsione dello stesso Piano regionale di gestione dei rifiuti del Lazio. Mediante ordinanza numero 7 del 1° dicembre 2022, il Commissario straordinario ha approvato il Piano di gestione dei rifiuti di Roma Capitale e i relativi documenti previsti dalla Valutazione ambientale strategica (VAS) di cui alla direttiva 2001/42/CE recepita con decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni; detto Piano di gestione prevede che il 99 per cento dei rifiuti indifferenziati vengano avviati interamente al recupero energetico diretto, tramite un impianto di termovalorizzazione, senza alcun pre-trattamento dei rifiuti residui indifferenziati, scelta assunta senza alcuna significativa analisi comparativa delle diverse opzioni di trattamento, che consideri vantaggi e svantaggi dell'opzione zero, cioè quella della non realizzazione di ulteriori impianti di incenerimento, indirizzo assunto invece dal vigente Piano regionale di gestione dei rifiuti del Lazio, approvato il 5 agosto 2020, in coerenza con il quadro normativo vigente di livello europeo (Pacchetto economia circolare Ue del 2018) recepito nel TUA con il decreto legislativo n. 118 del 2020, che definisce in maniera integrata le politiche in materia di prevenzione, riciclo, recupero e smaltimento dei rifiuti, perseguendo l'obiettivo di decommissioning dal 2030 dell'incenerimento e prediligendo il recupero di materia a quello energetico.

I sindaci di Albano Laziale, Aprilia, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca Priora, San Cesareo, Velletri, Zagarolo, tutti comuni dell'area metropolita di Roma Capitale, in una lettera indirizzata al Presidente dell'area metropolitana e Commissario straordinario Roberto Gualtieri hanno espresso le enormi preoccupazioni delle proprie comunità, in particolar modo sull'ubicazione del sito del previsto inceneritore e nella inevitabile volontà di non rispettare le indicazioni europee sul raggiungimento della raccolta differenziata nella capitale, oggi sotto al 45 per cento al contrario delle percentuali conseguite in questi comuni, in alcuni casi oltre l'80 per cento, e sulla produzione dei rifiuti, per la quale rilevano l'assenza di qualsiasi concreta strategia volta a ottenerne la riduzione. Gli stessi sindaci denunciano come i rilievi espressi siano stati ampiamente rappresentati mediante puntuali osservazioni durante la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas), ma in maniera poco qualificante, non sono state minimamente prese in considerazione e valutate, né nella fase istruttoria, né nell'atto conclusivo.



Riferimenti:

https://www.governo.it/sites/governo.it/files/DPCM_20221215_GIUBILEO.pdf

https://www.governo.it/it/articolo/giubileo-2025/22878

https://commissari.gov.it/giubileo2025/normativa/provvedimenti/decreti-presidente-del-consiglio-dei-ministri/

https://www.governo.it/it/articolo/giubileo-2025-il-sottosegretario-mantovano-presenta-il-dpcm-che-avvia-le-opere-laccoglienza

https://www.youtube.com/watch?v=7BCAJk-G2HE&t=1s

https://www.fanpage.it/roma/viaggio-a-fiumicino-il-porto-per-le-navi-da-crociera-da-costruire-contro-ogni-regola-per-il-giubileo/ 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=meloni 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=bergoglio 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=vaticano 

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=biden 

Gianni Lannes, Il grande fratello. Strategie del dominio, Draco edizioni, Modena, 2012.


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