L'Aquila, 6 aprile 2009 - prefettura - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes
Non c'è dubbio: l'Italia è un belpaese ad elevato rischio sismico. Tuttavia i terremoti - attesta la scienza - possono essere indotti anche dall'uomo e dunque, la Natura, anche se spesso incolpata a torto, non c'entra.
Terremoti antropogenici: così sono definiti dagli esperti. A far propagare un’onda sismica, può teoricamente essere ogni tipo di perturbazione, quindi anche di origine antropica. Basta consultare il database del portale The human-induced earthquake per osservare che sono stati segnalati (per difetto) più di 1200 progetti industriali dall’anno 1801 che si ritiene abbiano indotto o innescato un terremoto.
In ogni caso, la maggior parte dei sismi indotti vanta una magnitudo tra 2 e 4 e un ipocentro superficiale (da 0 a 70 km). Le cause principali, secondo la letteratura sismologica, sono fracking (ovvero la fratturazione del sottosuolo con un liquido a fini estrattivi), ricerche minerarie, bacini idrici artificiali, estrazione di gas e petrolio, geotermia, smaltimento di rifiuti fluidi ed esplosioni nucleari, oltre che altre meno significative. A questa lista di cause va aggiunta l'attività militare dei riscaldatori ionosferici (brevettati già negli anni '80) a piacimento energia elettromagnetica nel sottosuolo, andando a colpire le faglie attive e capaci (attività bellica non convenzionale vietate, almeno sulla carta, dalla Convenzione Enmod dell'ONU, ratificata anche dalla legge italiana numero 962 del 1980). La guerra ambientale è un'arma insospettabile.