foto Gilan |
di Gianni Lannes
La perenne magia dell'oro blu intona una melodia meravigliosa, in terra d'Abruzzo, dove il tempo appare incantato e l'energia diviene vitale. Nascosta alla vista l'acqua prende corpo in grotte, vallette carsiche, pozzi, doline e scorre solcando i boschi della Valle Roveto, nel cuore dell'antica e selvaggia Marsica, non imbrigliata dalla modernità.
Appena a Sud del Monte Viglio, quasi a congiunzione tra i Monti Simbruini, i Monti Cantari e i Monti Ernici, si trova la Riserva Naturale di Zompo lo Schioppo. In cima ai rilievi montuosi, incastonata su pareti assolate di roccia calcarea a strapiombo, si origina la cascata naturale di Zompo lo Schioppo. Si tratta di una delle rare sorgenti carsiche intermittenti dell’Appennino che, sgorgando da una parete verticale, dà vita a una cascata attiva in primavera, quando la falda acquifera contenuta in un sistema di cavità ancora sconosciute s’innalza con lo scioglimento delle nevi in quota.
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Il nome deriva dal termine dialettale di “salto”, ossia “Zompo”, e dal fragore che l'acqua provoca cadendo sulle rocce, simile a quello di un fucile, appunto lo “Schioppo”. Quella di Zompo lo Schioppo è la cascata naturale più elevata dell'Appennino centrale, dopo quelle del Rio Verde di Borrello, in provincia di Chieti. Un autentico spettacolo della Natura, di cui ebbe a scrivere Alexandre Dumas. Così il romanziere francese la commentò nell'opera La Marsica e il Fucino in una cronaca di viaggio a metà '800:
«In fondo alla cerchia dei monti una stupefacente cascata sgorga dalla roccia… sembra quasi una striscia bianca e sinuosa che, con un salto di 150 piedi, cade in un bacino spumeggiante da cui fuoriesce un fiumicello argenteo che dopo aver serpeggiato per la valle va a gettarsi nel Liri sotto Morino».
Riferimenti:
https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=acqua
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