Imparare da madre Natura!
Osservare
un filo d'erba, seguire nell'azzurro il viaggio delle nuvole, vedere il moto delle
onde.
Scrutare le stelle, ascoltare il vento, piantare gli
alberi, accarezzare la pioggia, annusare la nebbia, respirare il mare.
Far brillare gli
occhi degli alunni.
Premiare il movimento prima che il traguardo.
Scoprire la maschera della risposta esatta.
Non gettare mai nel cestino le risposte sbagliate.
Evitare la finzione pedagogica.
Non
giudicare gli studenti ma comprenderli.
Non essere subordinati all'asettico risultato e al mero programma ministeriale.
Fare a meno delle domande trabocchetto.
Non aizzare la competizione ma destare la meraviglia.
Alzare l'asticella.
Sfruttare il progresso tecnologico, ma non farsi abbindolare passivamente.
Accettare la sconfitta e soprattutto l'errore.
Educare con
amore alla responsabilità, alla lettura critica della realtà.
Il compito della scuola è valorizzare il talento di ogni alunno.
La scuola non è una caserma, un'azienda o un ospedale.
L'educazione è nutrimento
empatico.
L'ecologia è trasversale a tutte le
materie.
L'insegnante non è il sapere, bensì un ponte verso la
conoscenza.
I giovani di oggi saranno gli adulti di domani. Una scuola alla deriva che inculca il mascherato conformismo corporale, alla fine conduce alla deriva anche la società, oscurando il futuro dell'umanità.
Più che le risposte contano le domande.
Il diritto più istruttivo è
sbagliare, quindi apprendere e migliorare!
Gianni Lannes
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