7.9.21

OBBLIGO VACCINALE: DITTATURA BANALE!

 


di Gianni Lannes

Nemesi medica e crisi sanitaria ingigantita col risultato della libertà abolita. L'epidemiologia rivela che se anche tutti gli esseri umani del pianeta Terra fossero vaccinati ininterrottamente, i virus (presenti nel globo terrestre ben prima dell'essere umano), non smetterebbero di circolare su Gaia. La letteratura scientifica e medica - dal passato al presente - attesta che i virus convivono in noi da sempre e partecipano alla vita. Inoltre, ogni individuo viene al mondo con almeno un corredo di 7 coronavirus, individuati dalla ricerca già negli anni '60. Peraltro, a tutt'oggi, nessuno al mondo, fino a prova effettiva e contraria, ha ancora realmente isolato il cosiddetto nuovo coronavirus, ovvero il SARS CoV-2, nonostante alcune millanterie accademiche di marca covidiota, identificato il vettore e le relative modalità di trasmissione, nonché l'effettivo livello di eventuale letalità della malattia Covid-19. Eppure, le autorità avallano il peggio, in barba allo Stato di diritto e alla democrazia.

Università di Pavia (5 settembre 2021)

 
Anche l’OMS, nonostante sia al soldo della famigerata Gates Foundation, aveva sconsigliato vaccinazioni di massa durante la cosiddetta falsa pandemia, perché avrebbero favorito la comparsa di varianti, oggi più diffuse - secondo la vulgata propagandistica di mass media ed esperti sul libro paga di Pig Pharma - proprio nelle nazioni a più alto tasso di vaccinazioni a base di sieri sperimentali.

In ogni Paese esiste sempre una percentuale più o meno consistente di persone che rifiuta la vaccinazione, ma la mentalità italidiota attuale, non tollera obiezioni all'imposizione di stampo dittatoriale. Nella società conformista gli individui non vaccinati devono sparire dalla circolazione. L'idiozia pseudo-medica che se tutti fossimo vaccinati, il virus smetterebbe di circolare è già stata ampiamente smentita dalla realtà di vaccinati che contraggono il virus e contagiano altri, in un numero inferiore di casi rispetto ai non vaccinati possono anche finire in ospedale e possono anche morire. Il vaccino non è una panacea, insomma non serve a eradicare la patologia denominata ufficialmente Covid-19. Televirologi, zanzarologi e veterinari ripetono la filastrocca che “se ci sono dei non-vaccinati, il virus circola fra loro, muta e così buca la protezione dei vaccinati”. Di filastrocca si tratta, appunto: nel mondo ci sono miliardi di persone non vaccinate, fra cui, ancora per mesi o anni, il virus continuerà a circolare e mutare. Il virus non ha confini. E nessuno pretende di raggiungere l’immunità di gregge mondiale, entro l’anno. Vaccinare anche il 100 per cento degli italiani non fermerebbe le mutazioni, sarebbe solo una goccia nel mare. Però l’idea che siano i non vaccinati a provocare le mutazioni del virus e quindi a mettere a rischio l’efficacia dei vaccini, è una delle tipiche nozioni mal digerite, sufficienti per aizzare l’odio contro i nuovi untori.

L’odio è il bieco motore della barbarie. Si impone l’obbligo, perché si odia una parte della popolazione che non si fa marchiare, mettendo a repentaglio la propria salute e la vita. I politicanti italidioti, pompati a dovere da massonerie e consorterie affaristiche stanno alla ribalta, non unificando, ma dividendo la popolazione tricolore. In ogni caso, dal dibattito pubblico è sparito, anzi non ha mai fatto capolino l'argomento fondamentale: i rischi di lungo termine della vaccinazione anti-Covid-19. Eppure è un tema fondamentale per la nostra sicurezza, nazionale e globale in generale. Se si presentassero effetti collaterali invalidanti su popolazioni vaccinate all'80 per cento (l'Italia è attualmente al 70 per cento), sarebbe una catastrofe con ripercussione intercontinentale.

L’Italia barcolla verso l’obbligo vaccinale anti-Covid-19, seguendo l’esempio dell’Indonesia, della Micronesia e del Turkmenistan, unici tre Stati al mondo che, attualmente, prescrivono la vaccinazione obbligatoria per tutta la popolazione (il Turkmenistan, però, solo per i maggiorenni) e non solo per determinate categorie.

In uno scenario simile, il governo Draghi ha introdotto mediante il ricatto (unitamente alla Francia) un obbligo indiretto di vaccinazione, attraverso l’istituzione del liberticida Green Pass. Poi ha sdoganato il concetto di obbligo di vaccinazione, come in Paesi in via di sviluppo che hanno meno di un terzo delle persone vaccinate rispetto all’Italia in rapporto alla popolazione. Perché?

Più il potere sia pure eterodiretto (delegato in loco dal sistema di dominio globale) si irrigidisce in forme autoritarie e più necessita di un nemico. Dopo Draghi che sostiene follemente il rapporto inesistente tra non vaccinarsi e morire, il discorso orwelliano di Mattarella all’università di Pavia - eversivo dell'ordine costituzionale - offende l'intelligenza della popolazione italiana, sia per le cose inesatte espresse, sia per la violenza discriminatoria di cui ha fatto oggetto coloro che decidono di non farsi invalidare dai sieri sperimentali “anticovid-19”. L'inquilino uscente del Quirinale ha presentato - il 5 settembre 2021 - quei cittadini come il “nemico” da combattere. La storia ci ha insegnato che ogni regime autoritario deve creare una “attribuzione collettiva di colpa” come quella del Terrore parigino contro gli “accaparratori” o quello nazista contro gli ebrei. L’espressione sta a significare una colpa non perché si sia fatto o omesso qualcosa, ma semplicemente perché si è qualcosa o qualcuno che il potere ha individuato come non avente diritto ad esistere. Thomas Hobbes ha argomentato con acume che «Lo Stato conserva nei confronti di chi dissente il proprio diritto originario, cioè il diritto di guerra, come nei confronti di un nemico».



I discorsi di Mattarella e di Draghi- che in teoria dovrebbero essere equilibrati e istituzionalmente super partes, costituiscono invece una condanna senza appello dei cittadini che non vogliono vaccinarsi considerandoli licenziosi e irresponsabili. Il loro discorso è stato anche una “attribuzione collettiva di colpa”: non ci sono i “no-vax, espressione di comodo inventata dal potere per attribuire meglio la colpa collettiva, ci sono le singole persone con le loro storie e le loro teste, ma Mattarella e Draghi hanno considerato queste persone come una “massa” di irresponsabili, per definizione.

Infine, sempre il Mattarella ha presentato quei cittadini irriducibilmente critici come il “nemico” da combattere e da sterminare, nemico perché si sono macchiati del delitto di “resistenza”, atteggiamento che, agli occhi del Leviatano di Hobbes equivale – e forse ancora di più – a quello di lesa maestà nell'obsoleto assolutismo. Di solito quando il potere assume queste posizioni è perché è in atto una guerra civile, come spiegava Carl Schmitt, per evitare la quale lo Stato, che è Dio-Animale-Uomo-Macchina, mette in atto tutta la sua sovranità dato lo stato di eccezione che la guerra civile comporta. Ma in Italia non c’è guerra civile, soprattutto proprio per la responsabilità dei tanti cittadini che sopportano stoicamente la privazione di libertà, che Mattarella bolla come irresponsabili. La situazione di eccezione non c’è e questo conferma la irresponsabilità del volere ugualmente proporre l'odio, di individuare lo stesso una “attribuzione collettiva di colpa” e di voler a tutti i costi indicare un nemico. I cittadini contro cui Mattarella si è scagliato - i “nemici” - sono da lui accusati di non far ripartire l’economia. Ma l’economia è stata messa in blocco dai lockdown (alla lettera: arresti domiciliari di un'intera nazione) non necessari imposti dal telecomandato potere politico. Bastava prendere altre strade e l’economia non si sarebbe arrestata. Vengono accusati di irresponsabilità, compresa quell’insegnante che non accetta l’imposizione a vaccinarsi in assenza di un reale pericolo e nell’incertezza di fare così del male a sé e ai propri figli. Vengono accusati di non voler accettare i risultati della scienza, ma quali risultati della scienza? E quale scienza? Quella asservita al potere o quella autentica e realmente indipendente? Vengono da lui accusati di comportamenti violenti e minacciosi, quando sono le istituzioni a minacciare quotidianamente chi non accetta la vaccinazione di Stato, pretesa dal sistema di dominio globale. Mattarella affondando nel ridicolo li ha perfino accusati di limitare le libertà altrui, ben sapendo che anche i vaccinati non sono liberi e che, comunque, i vincoli ai diritti più elementari - dalla istruzione alle cure sanitarie, dalla cultura agli spostamenti - sono  perpetrati dalla Repubblica proprio nei confronti dei cittadini “nemici” non vaccinati, in contrasto con la sua stessa Carta costituzionale.

Allora, le persone veramente responsabili dalle arroganti e irrispettose parole di Mattarella e Draghi dovrebbero essere almeno confermate a perseverare nella resistenza, nella dissidenza e nella disobbedienza civile.

Riferimenti:

https://www.quirinale.it/elementi/59477

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=coronavirus

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=vaccini

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=draghi

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mattarella

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=iss

Gianni Lannes, IL GRANDE FRATELLO. STRATEGIE DEL DOMINIO, Draco edizioni, Modena, 2012.

Gianni Lannes, VACCINI DOMINIO ASSOLUTO, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2017.

Gianni Lannes, VACCINI CAVIE CIVILI E MILITARI, Nexus edizioni, Battaglia Terme, 2018.


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