Riflessi fiumani! - foto Gilan |
di Gianni Lannes
Razza umana inferiore? Ben presto si giungerà nuovamente al numero tatuato e alla foto di un virus appuntata sul petto per distinguere gli esclusi: i non contagiati dalla stupidità, i non allineati al verbo unico, i non subordinati alla pericolosa litania inefficace di vaccinopoli, i dissenzienti bollati negativamente e frettolosamente come “no vax”, ovvero i nuovi eretici non piegati dal dogma virale. Essi saranno privati di tutti i diritti civili e poi eliminati? Oppure la sottomissione al peggio passerà per la globalizzazione digitale, attraverso il controllo elettronico di ogni essere umano? Perché farsi disabilitare il proprio sistema immunitario mediante l'iniezione nell' organismo di sostanze estranee alla vita, addirittura nocive e comunque sperimentali, prive di comprovata efficacia terapeutica?
Una volta le catene degli schiavi erano ben visibili e pesavano come macigni. Oggi le catene onnipervasive della schiavitù virale sono invisibili ma pesano più delle montagne.
Se la democrazia a volte (assai raramente) punisce i misfatti compiuti, la dittatura invece imprigiona le opinioni critiche (scomode) e dissidenti.
Un poeta inventa e dona all'umanità nuovi modi di pensare (non allineati con il sistema di dominio della tecnocrazia), di sentire le emozioni, di agire nella realtà come un guerriero della luce, percorrendo campi mai battuti; insomma territori mentali inesplorati.
La verità è come la bellezza: non ha limiti e non può essere limitata, sospesa, incarcerata o soffocata. La libertà è un bene universale inalienabile, che nessuna emergenza al mondo può annullare o annichilire.
Non siamo in questo pianeta Terra per
chiudere gli occhi dinanzi alle quotidiane atrocità del potere, bensì per seguire attivamente il cammino dell'evoluzione umana, intellettuale e spirituale. Gli
esseri umani hanno il dovere etico di insorgere per affermare i
valori della democrazia, ovvero il governo del popolo e non per
subire le imposizioni di una subdola tirannia virale da mentecatti
covidioti. Non cediamo alla rassegnazione, ma piuttosto lottiamo
attraverso la partecipazione pubblica alla vita sociale, culturale e politica,
alla realizzazione di un nuovo rinascimento. Soprattutto, educhiamo le nuove generazioni al senso di responsabilità, creando campi di comprensione e non di battaglia. Su la testa!
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