9.8.21

VIETATO PARTECIPARE...!

 


Vietato partecipare anche alla socialità all'aria aperta. La società malata dell'esclusione: l'Italia grazie al governicchio Draghi torna all'anno 1938, quando furono promulgate le leggi fasciste leggi razziali. La discriminazione sociale imposta da Quirinale e Palazzo  Chigi per conto del sistema di dominio globale, nel Belpaese innescherà sicuramente anche guerre tra poveri. Il green pass è il documento digitale o cartaceo che attesta di aver fatto almeno una dose di siero anticovid spacciato per vaccino (per quanto riguarda l'Italia), oppure essere risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti oppure di essere guariti dal Covid nei 6 mesi precedenti. La Certificazione verde si applica a tutte le attività e i servizi autorizzati in base al livello di rischio della zona. È richiesta in zona rossa, arancione, gialla nei servizi previsti, se aperti, ma anche in zona bianca. Regioni e Province autonome possono prevedere comunque altri utilizzi. Ecco alcune evidenti contraddizioni. Ci sono alcuni casi molto particolari. L'esecutivo eterodiretto di mister Britannia ha deciso con non poche stranezze e ambiguità, di non renderlo obbligatorio. Per esempio, cosa succede per i clienti di un albergo? Non c'è obbligo di green pass per entrare o soggiornare in un hotel. 

Ma per molti la domanda è anche: chi sta soggiornando in un albergo può accedere ai servizi di ristorazione riservati ai clienti anche se non ha una certificazione verde? Cioè si può fare colazione, pranzo e cena, in trattamento b&b, mezza pensione o pensione completa? La risposta è sì: i clienti di una struttura ricettiva possono accedere ai servizi di ristorazione offerti dalla struttura esclusivamente per la propria clientela, anche in caso di consumo al tavolo in un locale al chiuso, senza bisogno di mostrare una certificazione verde. Nel caso in cui, invece, i servizi di ristorazione della struttura ricettiva siano aperti anche a clienti che non alloggiano nella struttura, in caso di consumo al tavolo al chiuso, il green pass viene richiesto a tutti, e cioè sia a chi soggiorna nell'albergo sia a chi viene dall'esterno solo per il pasto. Il green pass serve invece per accedere a sagre e fiere locali che si svolgono all’aperto senza precisi varchi d’ingresso, ad esempio per le vie e le piazze di un Comune. In questi casi gli organizzatori pubblici o privati devono informare il pubblico, con apposita segnaletica, dell’esistenza dell’obbligo della certificazione verde ma non sono obbligati a controllare. In caso di controlli a campione, è sanzionabile soltanto il soggetto privo di certificazione e non anche gli organizzatori che abbiano rispettato gli obblighi informativi.

Green pass obbligatorio anche a ogni tipo di eventi che si svolgono all’aperto in spazi non delimitati e senza precisi varchi d’ingresso, ad esempio in parchi, strade o piazze. L’obbligo per accedere agli spettacoli aperti al pubblico si riferisce a luoghi che consentono, per la loro conformazione, di limitare l’ingresso da parte degli spettatori, come sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e altri locali o spazi anche all’aperto. L’obbligo non si applica invece nel caso in cui gli eventi si svolgano in luoghi all’aperto privi di specifici e univoci varchi di accesso, come ad esempio in piazze, vie o parchi pubblici, a cui possono accedere anche soggetti per fini diversi da quello di assistere all’evento, che non è quindi destinato ad un pubblico predefinito e contenuto in spazi dedicati esclusivi.

Il green pass Covid è richiesto in Italia per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose, accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in zona rossa o arancione. Dal 6 agosto serve anche per accedere a ristoranti e bar con consumazione al tavolo al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi; musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; sagre e fiere, convegni e congressi; centri termali, parchi tematici e di divertimento; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò; concorsi pubblici.

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