13.2.21

CADONO LE MASCHERE!




di Gianni Lannes

L'odore dei soldi (209 miliardi di euro a pioggia) cosa non ti combina. Nel Belpaese privo di sovranità e indipendenza, per giunta in agonia per incapacità politica, va in onda l'ennesima ammucchiata partitocratica da manuale Cencelli, o meglio di regime, grazie a una finta e striminzita opposizione parlamentare; inclusi Berlusconi e Renzi, compresi i grullini venduti al peggior offerente. Nel tripudio generale viene sancito il passaggio finale dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia eterodiretta. Insomma, niente a che fare con la libertà, con la democrazia e con la Costituzione repubblicana italiana. Fingere di cambiare tutto per non mutare niente con l'aggravante di mescolare i burattini del piddì con i razzisti - conclamati - leghisti. Insomma, un'accozzaglia da presa in giro epocale. 



La farsa in atto - che ormai vira alla tragedia - ha l'unico effetto di aumentare o diminuire il potere dei singoli trogloditi  all’interno dei sodalizi eterodiretti di potere, al fine di assicurare salti di carriera, a spese dell'ignaro contribuente italopiteco tartassato fino all'ultimo rantolo. Se il popolo è sovrano (articolo 1 Costituzione) l'esecutivo targato potere economico internazionale, chi l'ha votato? L'inquilino uscente del Quirinale ha abusato del potere costituzionale? In ogni caso nell'esecutivo Draghi (spacciato addirittura per "salvatore della patria") figurano anche due partiti di pregiudicati impresentabili: il nano di Arcore (pur condannato a raffica non ha mai scontato un solo giorno di galera) accoppiato al comico elevato nelle cinque stalle (pluriomicida con sentenza passata in giudicato). Chi l'avrebbe mai detto?

Hanno un ruolo determinante nell’assegnazione dei posti di comando tricolore. Sovente rimescolano le carte, ma il mazzo di fantocci (inetti, incapaci e analfabeti funzionali a chi comanda dall'estero) rimane sempre lo stesso. Il risultato è che l’orda dei politicanti parassiti rimane immutata. La casta degli scansafatiche per antonomasia, cioè i politicanti italidioti, in sostanza è autoreferenziale perché prescinde dalla volontà dell’elettorato: seleziona la "classe dirigente" (telecomandata da interessi indicibili) senza correre mai il rischio di perdere il lucroso cadreghino. Tutti senza esclusione sono in particolare accomunati da un interesse fondamentale: difendono il proprio branco affaristico, perché è la fonte del loro poterucolo su scala locale e dei loro privilegi nazionali.

Al fine di ottenere il suddetto scopo, i politicanti hanno concordato una strategia comune, assicurandosi che il loro gioco di squadra non sia visibile agli occhi del popolo. In sostanza, sono complici ma si comportano in modo che ad ogni consultazione gli elettori premino ora una fazione ora l’altra, ma non caccino mai via l’intera orda, che quindi rimane salda al comando del governatorato a stelle e strisce, ormai tallonata dal dragone pechinese sulle onde del 5g (ma non solo).

La maggioranza degli italiani non percepisce l’esistenza di questa banda di sanguisughe: scorge solo coalizioni, al massimo cordate di nullafacenti cronici. In effetti, tanti elettori alla stregua di meri tifosi, esultano pure quando alcuni politicanti vengono sostituiti al governo da altri, per rimanere delusi quando si rendono conto che i nuovi aspiranti governanti non risolvono i problemi lasciati in eredità dai loro predecessori. Insomma, non riescono a comprendere che in realtà nulla cambia perché è l’orda dei politicanti in massa, la vera regista. Così, appunto l’orda perpetua se stessa.

I politicanti hanno però un grosso problema: l’analfabetismo funzionale e l’assenza di idee innovative. I politicanti hanno trasformato la sete di cambiamento degli elettori in una risorsa nelle loro grinfie. Per offrire un bersaglio al malcontento ed al contempo seguitare ad intercettare il voto popolare, i politicanti tricolore si sono divisi in fazioni (partiti e finti movimenti) che si scambiano fino alla noia accuse reciproche sulle cause del pessimo funzionamento del sistema. In tal modo l’orda evita la dispersione del voto e garantisce ai membri della casta di nullafacenti la sopravvivenza ben remunerata dagli allocchi dei cittadini, alimentando quotidianamente il rimpallo di responsabilità nei salotti televisivi. Il fine è sempre il medesimo:  dividere gli elettori in alcune fazioni, ognuna convinta che tutti i mali siano causati dagli avversari. I telespettatori si arrabbiano con l’una o l’atra parte, ma proprio a nessuno viene in mente di cacciare via l’intera orda che ha occupato da anni lo Stato peggio di una cancrena mafiosa. Grazie a tale dinamica perversa non alla luce del sole, il voto popolare non è mai contro il sistema, bensì organico ad esso. Per conseguire questo risultato l'orda di politicanti mette in scena un giorno sì e l’altro pure, una rissa al proprio interno fagocitando il consenso dell’ignaro elettorato. La lite diventa sempre più offensiva e volgare, gli insulti in diretta televisiva più minacciosi, i contenuti oltraggiosi, affinché gli elettori si confondano e perdano di vista il vero e nebuloso quadro d’insieme. Più lo scontro è violento e più i cittadini s’illudono che il loro voto sia decisivo per l’Italia. In realtà, accade l’esatto contrario: l’orda di politicanti blinda il sistema e impedisce la nascita di qualsiasi movimento politico che provenga realmente dal basso.

Se soltanto si diradasse appena il fumo negli occhi alimentato ad arte, la realtà sarebbe sotto gli occhi di tutti. E sarebbe fin troppo evidente che l’orda dei politicanti è la principale responsabile del declino politico, economico e culturale dell’Italia. La casta dirigente è dunque selezionata dall’alto, mentre dal basso è soltanto legittimata. L’unica soluzione è spazzare via tutta l’orda di parassiti e cambiare le regole. Allora, occorre almeno una rivoluzione delle menti. E invece non accade, per il momento, perché gli elettori sono all’oscuro di quel che accade dietro le quinte, sulla scena del potere, sia pure per conto terzi. Destra, centro e sinistra alla luce dei fatti sono una pessima risma. La politica è morta: non basta la terapia intensiva per affermare lo Stato di diritto.


Riferimenti:

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/02/12/governo-draghi-mattarella-quirinale-ministri_8441e281-0ba6-48f1-b7bb-c7ac123fd7e0.html

https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Governo-Draghi-accetta-incarico-677dedcb-1285-4a3b-ae98-a7dcb77c922a.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2013/02/dittatura-extra-europea.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2020/09/politicanti-parassiti.html

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=draghi

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=conte

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=renzi

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=berlusconi

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=mattarella




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