1.2.21

VIOLENZA SCOLASTICA!

 


di Gianni Lannes

Bullismo di Stato tricolore? Di certo, l'orrore esibito e commentato. Non solo traumatizzati dal distanziamento sociale, dalle mascherine incorporate e dalle scuole inspiegabilmente serrate a causa di una falsa pandemia. Insomma,  violenza gratuita come pane quotidiano avvelenato, riversato in tutte le salse su grandi ma soprattutto piccini. Peggio, violenza istituzionalizzata che fa capolino addirittura dai libri di testo. E' il caso del brano "Il braccio tatuato" di Terry Deary, contenuto nel volume Pensieri fantastici e dove trovarli (editore Lattes di Torino), assegnato al di fuori dell'orario scolastico da un insegnante di italiano (supplente) in servizio presso una scuola media statale nel regno d'Italia durante l'anno domini 2021, con perentoria richiesta di consegna agli alunni di seconda media (11-12 anni d'età) entro le ore 16 di domenica 31 gennaio 2021. Questo testo fa riferimento a ben due omicidi: la prima vittima viene tagliata a pezzi e sistemata in una baule gettato in mare, da cui penzola un braccio tatuato, poi azzannato da uno squalo e rigurgitato nella vasca di un acquario, alla presenza di un bambino. E così via. Un atto sconcertante ed irresponsabilmente diseducativo, ai danni della psiche di chi si è appena affacciato alla vita nel cuore dell'età evolutiva.

Ecco il parere di un'esperta: "E' ovvio che non è corretto assegnare compiti il venerdì per la domenica. E' una pratica, frutto della didattica a distanza e del registro elettronico che diventa uno strumento pericoloso, se usato male o abusato.. Il registro elettronico e le varie piattaforme sono, per molti aspetti, un'assurdità. In questo modo i dirigenti controllano i docenti che, quindi, si preoccupano di accumulare verifiche. Così pensano di mettersi al sicuro da eventuali noie (ricorsi da parte dei genitori e richiami del dirigente). Più che il processo di apprendimento, quasi sempre, conta la misurazione di ciò che si è appreso, peraltro con criteri di valutazione quasi mai trasparenti e molto lontani dalla realtà".

La pedagogista di chiara e limpida fama Luisa Piarulli, docente all'università Cattolica di Milano, è perentoria: "Non mi stupisce, purtroppo. La domenica non si deve toccare, non è giornata scolastica. in quanto al compito.... Ma persino io, che ho a che fare con i grandi, sorvolo su tempi di psicologia che potrebbero indurre emozioni poco gestibili a distanza. Occorrerebbe solo un pò di buon senso...".

Molti Prof hanno ormai perso di vista l'etica professionale, impartendo - a distanza - compiti a qualsiasi ora e giorno, trattando gli alunni come pratiche da sbrigare in tutta fretta. Bambini e ragazzi (i discenti) sono esseri umani in formazione, ricchi di emozioni e pensieri. Sovente il Prof si è trasformato in burocrate. 

Sia chiaro una volta per tutte: le lezioni a distanza o quelle in classe con la mascherine incorporate obbligatoriamente per tante ore, non sono insegnamento, né educazione o tantomeno sapere. 

La violenza in tutte le sue forme rappresenta un insidioso nucleo tematico sempre più presente e pervadente. Dunque, a lezione di rispetto per arrestare la violenza sotto qualsiasi forma, anche quella apparentemente invisibile.

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