Un autentico tesoro che vanta 50 primavere e passa: è la valigia degli emigranti meridionali, custodita con amore da una nonna. Quanto ha girovagato per l'Italia che oggi non c'è piu'. Ora l'avrebbero buttata via, mentre la pioggia della malinconia scorre e va, perché forse nelle modernità tecnologica, ma senz'anima, non serve più a niente e a nessuno. Eppure là dentro hanno viaggiato i giochi ma soprattutto i sogni di un pargolo, poi diventato un uomo, ma sempre con l'animo puro di un bambino. Le mani di una nonna l'avevano colmata di giochi e speranze. Ecco le nostre radici, per ricordarci chi siamo e da dove veniamo. Oggi è la storia indimenticabile che un padre racconta ai suoi figli in tenera età, per ricordargli la felicità. Esiste un linguaggio che travalica le parole: la misteriosa catena che unisce ogni cosa. Adesso quella valigia dei sogni contiene dei libri, alcuni di quell'uomo che un tempo era bambino e non ha dimenticato quando era piccino. Bisogna conoscere la propria meta, mai smarrire la memoria della propria identità e mai desistere dai sogni. La storia dell'umanità e del mondo è intessuta di migranti, non di prigionieri nelle mura domestiche.
Gianni Lannes
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