30.11.20

COVIDIOTI O ITALIDIOTI?

 


di Gianni Lannes

Chi mai, a parte una minoranza ribelle, potrebbe mai voler sentire il bastone sul groppone? Chi potrebbe voler perdere il lavoro, la rispettabilità sociale, la patria potestà, la tranquillità, la stessa falsa libertà, e così via? La stragrande maggioranza finge di credere alla narrativa ufficiale per quieto vivere, ovvero per mera codardia, come tanti "insegnanti" silenti e belanti.

E come sotto il Fascismo gli Italiani sfilavano con la loro sfavillante camicia nera, gridavano i loro bei "Viva il Duce!", le maestrine insegnavano sul sussidiario del Fascio, i funzionari ti bacchettavano se non partecipavi agli eventi, e i vicini facevano la spia se ti vedevano dissentire; così avviene oggi, nello scenario covidiano della Gates Foundation. Non a caso, sono tutti mascherati.

Le masse nel belpaese non scenderanno in strada, non avverrà mai, finché tutti gli strumenti formativi, propagandistici e repressivi saranno in mano a questo regime tricolore.

Per maturare un'identità rivoluzionaria occorre una classe intellettuale sovversiva dell'ordine costituito. Ora i sovversivi per eccellenza - i soliti noti, innominabili - sono tutti sul libro paga del Nuovo Ordine Mondiale. Nè si vede all'orizzonte una forza politica che possa incaricarsi di restituire la libertà. La propaganda è il sistema più efficace di governo. La folla è come un gregge, infatti sragiona di pancia. Allora covidioti o italidioti?

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