5.11.20

AMIANTO NELLE SCUOLE!

 


 di Gianni Lannes

Altro che nuovo coronavirus. C'è un nemico insidioso, ben noto allo Stato tricolore, che miete vittime indisturbatamente nelle aule e tra i banchi. Le scuole pubbliche in Italia - attestano i dati ufficiali (Miur, Inail, Ispra, Censis) - sono malsane, insicure e pericolose. Nel belpaese, infatti, sono state censite almeno 2.400 scuole (stima per difetto di ONA nel 2012, dato confermato dal Censis nel 2014), dove alberga indisturbato l'asbesto cancerogeno a danno di almeno 352.000 alunni e 50.000 tra docenti e non docenti, senza contare l'esposizione della fibra killer nelle università (come nel caso di Torino).

L'Inail in un rapporto intitolato “Amianto nelle scuole”, pubblicato nel 2012, ha evidenziato una situazione catastrofica, mai sanata, giunta disastrosamente ai giorni nostri:

«Malgrado la normativa italiana abbia proibito nel 1992, l’impiego e la produzione dell’amianto e dei materiali che lo contengono, il rischio di esposizione a tale minerale permane tuttora, perché la maggior parte di questi materiali sono situati principalmente negli edifici pubblici e nelle scuole. Poiché è noto che vi è un lungo periodo di latenza, di circa 15 o più anni, tra la prima esposizione all’amianto e la comparsa della malattia è necessario porre attenzione agli ambienti frequentati dai bambini, tra cui quello scolastico è certamente uno dei più importanti, per il molto tempo che un bambino vi permane. Si può assumere che gli studenti trascorrono 13 anni a scuola, per almeno 30 ore a settimana, per circa 35 settimane all’anno. Inoltre vi sono altri fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di effetti nocivi sulla salute del bambino, rispetto a quello di un adulto. Fattori di tipo fisiologico, quale una maggiore attività biologica, e fattori di tipo comportamentale, quale l’assenza della percezione del pericolo».

La contaminazione cancerogena provocata dalla “lana delle salamandre” all'interno di un edificio dipende per lo più dalla friabilità e dallo stato di degrado del materiale contenente amianto. Un essere umano a contatto prolungato con l'amianto in qualsiasi forma, può facilmente ammalarsi di cancro ai polmoni e asbestosi, una malattia polmonare cronica, molto grave.

In Parlamento giace dal 7 luglio 2020, l'interrogazione a risposta orale numero 3/01740, indirizzata al ministro pro tempore dell'Istruzione, tale Azzolina (nota alle cronache per i banchetti monoposto a rotelle), che a tutt'oggi non ha avuto alcuna risposta - alla stregua di una cinquantina di atti parlamentari del medesimo tenore, indirizzati al primo ministro Conte e mai evasi dal sedicente "avvocato del popolo" - nonostante la segnalata gravità della situazione: 

«In data 16 agosto 2017 la Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l'istruzione e per l'innovazione digitale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca pubblicava l'avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali "Per la Scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento" per il periodo di programmazione 2014-2020, nell'ambito degli obiettivi perseguiti dal programma operativo nazionale (PON) "Per la Scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento" per il periodo di programmazione 2014-2020, a titolarità del Ministero;

l'avviso era volto a far fronte prioritariamente alle esigenze di messa in sicurezza e riqualificazione degli immobili pubblici adibiti ad uso scolastico, in particolare per l'adeguamento e miglioramento sismico, adeguamento impiantistico e interventi di messa in sicurezza finalizzati all'ottenimento dell'agibilità degli edifici, bonifica dall'amianto e da altri agenti nocivi, accessibilità e superamento delle barriere architettoniche, efficientamento energetico e, in senso più ampio, miglioramento dell'ecosostenibilità degli edifici;

tale rilevante obiettivo veniva perseguito attraverso lo stanziamento, con il citato avviso, di circa 350 milioni di euro a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale per gli interventi infrastrutturali;

appare evidente che il tema della riqualificazione degli edifici scolastici, fra le infrastrutture che rivestono rilevanza strategica, ha rappresentato e rappresenta una delle maggiori priorità a livello nazionale;

tale azione del PON "Per la Scuola" 2014-2020 intende sostenere l'istruzione, la qualificazione professionale e la formazione permanente con azioni finalizzate ad aumentare l'attrattività delle istituzioni scolastiche statali attraverso la riqualificazione delle infrastrutture, la loro sicurezza, ma anche attraverso una ridefinizione degli spazi architettonici per assicurare approcci innovativi della didattica;

tuttavia, a distanza di circa 3 anni, emerge che non è stata emessa la graduatoria e gli importanti e strategici obiettivi, con tempi di attuazione così lunghi, rischiano di rimanere tali all'infinito e le relative, oggi ancor più preziose, risorse, inutilizzate;

l'interrogante evidenzia come tali risorse possano rivelarsi preziose, a maggior ragione in una fase in cui gli edifici scolastici devono adeguare le proprie strutture per rispettare i protocolli sul distanziamento dettati dall'emergenza sanitaria;

si consentirebbe inoltre la successiva liquidazione dei finanziamenti all'uopo destinati, elemento anche quest'ultimo, a parere dell'interrogante, non secondario vista la grave crisi economica in atto a livello nazionale,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga urgente attivare tutte le procedure necessarie per dare immediata e concreta attuazione agli obiettivi del piano operativo nazionale "Per la Scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento" per il periodo di programmazione 2014-2020, disponendo la rapida conclusione delle procedure, al fine di far fronte alle esigenze di messa in sicurezza e riqualificazione degli immobili pubblici adibiti ad uso scolastico».

Secondo Legambiente, l’amianto si trova nel 10 per cento degli edifici scolastici. I controlli nelle scuole sono pochi se non inesistenti, nonostante le Regioni abbiano l’obbligo di trasmettere al Ministero i dati sulla presenza di amianto ogni anno.

Non è tutto. Nel 2010 è stato reso noto proprio in Italia lo studio “La qualità dell'aria nelle scuole e rischi per malattie respiratorie e allergiche”. Da allora non è stato adottato dalle autorità italiane, alcun provvedimento per garantire la salute dei minori nelle scuole. Eppure a Parma nel marzo 2010, i ministri della Salute e dell’Ambiente dei 53 Paesi dell’OMS/Euro - appunto con la sottoscrizione della Dichiarazione di Parma - si erano impegnati a promuovere politiche intersettoriali, finalizzate a garantire entro il 2020 che tutti i bambini della Regione Europea possano vivere e studiare in ambienti sani e sicuri. 

Riferimenti:

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/pubblicazioni/catalogo-generale/amianto-nelle-scuole.html

https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/ucm_217234_amianto_nelle_scuole_online_i.html

http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=3/01740&ramo=SENATO&leg=18

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1892_allegato.pdf

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_717_allegato.pdf

https://www.osservatorioamianto.com/dipartimenti/rischio-amianto-nelle-scuole/

https://onanotiziarioamianto.it/amianto-nelle-scuole-italiane/

https://www.bonifiche.minambiente.it/contenuti/SIN_AMIANTO/cartografia/W_M_2017.pdf

http://www.avantionline.it/via-lamianto-nelle-scuole-una-battaglia-di-civilta/

https://sulatestagiannilannes.blogspot.com/search?q=amianto

https://www.lastampa.it/torino/2018/01/20/news/polveri-amianto-e-rifiuti-a-palazzo-nuovo-all-universita-di-torino-la-bonifica-e-ferma-1.36605340

https://torino.repubblica.it/hermes/inbox/2015/04/18/news/l_arpa_e_un_anno_di_silenzio_sull_amianto_a_palazzo_nuovo-112302671/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/27/amianto-alluniversita-di-torino-studenti-ora-visite-mediche-gratuite-per-tutti/365266/

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